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Crescita europea oltre le attese, bene anche l'Italia

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
3 min

Sorprese positive dal Pil di Italia, Germania, Francia e Spagna. L'inflazione è stabile al 2,4%

Crescita europea oltre le attese, bene anche l'Italia

Pioggia di dati positivi sulla crescita europea stamane. Dopo la pubblicazione di una sequenza di dati sui Pil delle maggiori economie superiori alle attese, il Pil dell’Eurozona ha sancito una crescita dello 0,3% nel primo trimestre del 2024 rispetto al trimestre precedente. Si tratta di una crescita superiore alle attese (+0,1%) e alla precedente rilevazione piatta (0,0%).

Il Pil trimestrale è inoltre cresciuto dello 0,4% rispetto al primo trimestre del 2024 e ha battuto nettamente il consensus posto su un più timido 0,2% e la rilevazione precedente (0,0%).

Spunti positivi, come accennato, sono arrivati dall’Italia, dalla Germania, dalla Francia e dalla Spagna. Cominciamo dall’Italia.

Pil Italia, crescita dello 0,6% a/a nel primo trimestre

La crescita annuale del Pil dell’Italia rallenta dallo 0,7 allo 0,6%, ma è un dato che batte ampiamente le attese degli analisti ferme a una crescita dello 0,4% in questo primo quarto dell’anno.

L’aumento del Pil rispetto al trimestre precedente è dello 0,3%, tre volte le attese e l’ultima lettura, quindi un’accelerazione importante.

L’Istat evidenzia che si tratta della terza variazione positiva dopo l’ultimo calo archiviato nel secondo trimestre del 2023. Crescono primario, industria e servizi.

Cala al lordo delle scorte la domanda nazionale, mentre aumenta la componente estera netta a conferma dell’importanza dell’export per l’economia italiana in questa fase. In valore assoluto il Pil italiano dei primi tre mesi del 2024 è pari a 450,137 miliardi di euro.

Pil Germania, una sorpresa molto positiva

Anche le altre economie europee hanno pubblicato oggi dati positivi. La Germania ha registrato una crescita del Pil nel primo trimestre dello 0,2% sul trimestre precedente superando le attese poste allo 0,1% e la lettura precedente rivista al ribasso a un pesante -0,5% (dal -0,3% precedente).

La variazione tendenziale del Pil tedesco, ossia del primo quarto dell’anno 2024 con il primo quarto del 2023, è stata pari a -0,2%, in linea con attese e dato precedente. Dalla Germania arrivano anche spunti positivi dalle vendite al dettaglio: +1,8% a marzo contro attese per un +1,3% e un calo precedente dell’1,9% Spunti sul fronte della domanda in questa fase sono sempre molto rilevanti.

Batte le attese anche il Pil della Francia: +0,2% sul trimestre precedente (consensus 0,1%, lettura precedente 0,1%). Su base annuale il prodotto interno lordo francese cresce di un corposo 1,1% che batte le stime degli analisti (0,9%) e la rilevazione precedente (0,8%). Si segnalano in questo caso un buon rimbalzo della domanda domestica (+0,4%) e una contrazione invece del contributo derivante dagli scambi con l'estero (0,0%).

Anche la Spagna nel primo trimestre manda segnali di forza: il Pil cresce del 2,4% su base annuale e dello 0,7% sul base trimestrale (consensus +0,4%, rilevazione precedente +0,7%). Ancora una volta Madrid invia segnali brillanti sul fronte economico. In termini di variazione congiunturale, un apporto dello 0,2% è giunto dalla domanda nazionale e uno dello 0,5% dalla domanda estera.

Le variazioni del Prodotto interno lordo dentro l’Eurozona sono comunque notevoli, nel primo trimestre si passa dal -4,9% dell’Irlanda alla crescita del +2,9% della Lituania.

UE, pubblicati i dati sull’inflazione

Né hanno meno peso i dati pubblicati oggi nell’Unione Europea sull’inflazione del Vecchio Continente. Nell’Eurozona ad aprile l’inflazione si è confermata al 2,4%, in linea con la lettura precedente e le attese. Se si sottraggono dal paniere energia, cibo non processato, alcool e tabacco per ottenere l’”inflazione sottostante”, si ottiene un livello dei prezzi al 2,7% in calo dal 2,9% precedente, ma superiore al 2,6% delle attese. I dati sui prezzi in definitiva risultato più allineati al consensus di quanto non siano quelli sul prodotto interno lordo. La BCE ne terrà conto comunque, ma, almeno su questo fronte, non si registrano scossoni.