Piazza Affari: il balzo di Interpump dopo un trimestre in calo
pubblicato:Snam su massimi di gennaio dopo la trimestrale. Geox in calo dopo i risultati
Interpump, dati in calo ma titolo in rally, piacciono i margini
Netto rialzo ieri per Interpump. Il titolo ha guadagnato il 5,67% a 45,88 euro. I prezzi hanno oscillato tra 43,30 e 46,30 euro.
Nel primo trimestre, Interpump ha registrato vendite nette pari a 545,9 milioni di euro, con una diminuzione del 7,8% rispetto all'anno precedente. L'Ebitda è stato di 127,4 milioni di euro, in calo del 14,9%, con un margine del 23,3% rispetto al 25,3% del primo trimestre del 2023. È interessante notare che il dato dell'Ebitda margin è in linea con le aspettative degli analisti di Intesa Sanpaolo, mentre è migliore rispetto alle previsioni di Equita, che indicava una percentuale del 22,8%. Questo potrebbe suggerire una performance migliore rispetto alle aspettative degli investitori, fornendo un segnale positivo sulle prospettive dell'azienda nonostante la flessione nell'Ebitda.
L'utile netto consolidato è stato di 67,6 milioni di euro, con una diminuzione del 21,5% rispetto all'anno precedente. La posizione finanziaria netta è stata di 452,8 milioni di euro, in calo rispetto ai 486,5 milioni registrati alla fine del 2023, con investimenti nel periodo pari a 39,5 milioni.
Nonostante le sfide incontrate nel quadro attuale, il gruppo Interpump si aspetta di dimostrare resilienza ed equilibrio grazie alla diversificazione dei suoi prodotti e alla presenza in diversi territori. Le previsioni per l'anno in corso indicano l'obiettivo di consolidare i valori espressi nel 2023, con variazioni minime in positivo o in negativo in base all'evoluzione della situazione generale.
Considerando i dati di chiusura del 2023 e il contesto attuale, si ipotizza che il fatturato per l'anno in corso potrebbe oscillare tra una diminuzione del 5% e un aumento del 1%, mentre per l'Ebitda la previsione si situa intorno al 23,5%.
Grazie al rialzo di ieri i prezzi hanno superato, anche se solo marginalmente per adesso, la trend line ribassista disegnata dal massimo di maggio 2023 e passante in area 45,75 euro. Se le quotazioni riusciranno a confermarsi al di sopra dei 45 euro nelle prossime sedute le attese saranno in favore della ricopertura del gap ribassista del 6 febbraio lasciato a 46,92 euro.
Resistenza successiva a 49,50 euro circa. Solo sotto i 45 euro rischio di vedere negato il segnale di forza appena inviato, supporto in quel caso in area 40 euro.
Snam, la trimestrale scalda i corsi stamane
Snam scatta in avanti e tocca i massimi da fine gennaio in scia agli ottimi risultati del primo trimestre 2024. I ricavi si sono attestati a 895 milioni di euro (-1,9% a/a), l'EBITDA a 703 milioni (+17,8%), l'utile netto adjusted a 335 milioni (+11,3%).
Gli investimenti totali sono saliti del 47,5% a 462 milioni e l'indebitamento netto a di 523 milioni (da fine 2023) a 15,8 miliardi.
Il management ha incrementato la guidance 2024 su EBITDA (da 2,70 miliardi di euro a 2,75) e utile netto adjusted (da 1,18 miliardi a 1,23).
L'analisi del grafico di Snam mette in evidenza il segnale grafico rialzista rappresentato dal superamento delle resistenze a 4,55 euro circa dove troviamo i massimi allineati di inizio febbraio e metà marzo. Il titolo (in caso di conferma del segnale in chiusura di seduta) sembra intenzionato ad attaccare la linea di tendenza che scende dal record assoluto del maggio 2022 a 5,61, attualmente in transito per 4,73-4,74, operazione che se coronata da successo creerebbe i presupposti per un avvicinamento al massimo di gennaio a 4,9080.
Una vittoria su questo ultimo riferimento darebbe il via a un tentativo di ritorno sul record, ipotesi che verrebbe definitivamente confermata dal superamento del picco di aprile 2023 a 5,1980. Discese sotto 4,35-4,40 potrebbero invece anticipare approfondimenti verso area 4,25 con rischio di test dei minimi di aprile a 4,18, supporti decisivi per scongiurare un test dei 3,9560 dell'ottobre 2022.
Geox in calo dopo i risultati
Netta flessione ieri per Geox che ha perso il 4,6% dopo i dati del primo trimestre 2024. I ricavi sono risultati pari a 193,6 milioni di euro (-13,5% a/a) mentre la posizione finanziaria netta (ante ifrs16) al 31 marzo 2024 è pari a -134,9 milioni di euro (-93,1 milioni di euro al 31 dicembre 2023), con un valore positivo degli strumenti di copertura pari a 1,9 milioni di euro.
Il management, alla luce delle incertezze del panorama internazionale, ha deciso di rivedere al ribasso la guidance sui ricavi 2024 a -5% circa dalla precedente indicazione di ricavi invariati rispetto al 2023, decisione che il mercato non ha gradito, penalizzando il titolo.
Il quadro grafico appare piuttosto debole con i prezzi che dopo aver toccato ad ottobre un minimo a 0,611 euro hanno accennato una reazione che però non ha sortito grandi risultati, limitandosi a ritracciare meno di un terzo della discesa dai massimi del 2023 in area 1,20, prima che i prezzi scendessero nuovamente in prossimità dei 61 centesimi di euro.
La chiusura di ieri a 0,633 rappresenta un passo in avanti verso tale riferimento, la cui violazione rischierebbe di introdurre una nuova ondata di vendite con target sui minimi del 2020 a 0,45 euro. Le tensioni si allenterebbero solo in caso di recuperi oltre 0,71, preludio al ritorno in area 0,80, mentre nell'immediato i corsi potrebbero cercare quanto meno di coprire il gap lasciato aperto ieri a 0,661 prima di riprendere a scendere.