Nuovi guai giudiziari in vista per Amazon. Entro fine mese il Tribunale di Londra deciderà se ammettere la class action per abuso di posizione dominante
Nuovo capitolo della saga delle class action contro i colossi USA dell'e-commerce e dell'elettronica di consumo. Stavolta tocca ad Amazon: il rappresentate dei diritti dei consumatori per i Julie Hunter intende fare causa al gruppo di Jeff Bezos per acquisti effettuati sul popolarissimo sito dal 2016 a oggi. L'entità del risarcimento potrebbe arrivare a 900 milioni di sterline (circa 1,02 miliardi di dollari o 1,04 miliardi di euro).
Secondo gli avvocati dell'accusa, lo studio Hausfeld, Amazon ha violato le regole della concorrenza grazie a un algoritmo segreto che favoriva la scelta dei propri prodotti a scapito di quelli dei terzi venditori attivi sulla sua piattaforma. Il tutto avverrebbe tramite la "buy box", ovvero la sezione in alto a destra della pagina dove il prodotto viene presentato, quella dove appaiono i pulsanti "Acquista ora" e "Aggiungi al carrello". Secondo l'accusa cliccando sulla seconda l'algoritmo tendeva a selezionare prodotti venduti da Amazon o da venditori che utilizzavano i servizi Amazon Logistics, nonostante che altri venditori proponessero opzioni di acquisto ugualmente convenienti o anche migliori.
Amazon ha bollato la causa come priva di fondamento e che è fiduciosa che la mancanza di basi emergerà durante il procedimento. In ogni caso il Competition Appeal Tribunal (Tribunale d'Appello sulla Concorrenza) di Londra dovrebbe decidere entro fine mese se ammettere la causa e iniziare il processo. La causa prende le mosse dall'indagine aperta a luglio dall'autorità antitrust britannica sull'ipotesi di violazione della concorrenza, anche tramite metodi di selezione dei prodotti nella buy box.
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