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Amazon.com scivola sotto 1.000 miliardi di capitalizzazione

di Raffaele Rovati pubblicato:
3 min

Dopo la trimestrale Amazon.com scivola sotto 1.000 miliardi a Wall Street. Preoccupa l'outlook sul Natale e la frenata del cloud ma per gli analisti è una crisi passeggera.

Amazon.com scivola sotto 1.000 miliardi di capitalizzazione

Amazon.com scivola sotto quota 1.000 miliardi di capitalizzazione. Secondo Dow Jones Market Data non succedeva dal 6 aprile 2020. Il titolo del colosso dell'e-commerce ha chiuso con un crollo del 5,52% martedì al Nasdaq.

Striscia di cinque sedute consecutive in perdita in cui l'azienda ha lasciato sul mercato quasi il 20% del suo valore (oltre il 43% la contrazione da inizio 2022).

Per trovare una performance peggiore bisogna tornare indietro al novembre 2008 (in quell'occasione Amazon perse oltre il 22% in cinque sessioni).

Il crollo è arrivato dopo che settimana scorsa Amazon aveva comunicato risultati contrastati per il terzo trimestre, per quanto segnati dal primo utile dell'esercizio (in precedenza aveva pagato le pesanti minusvalenze sull'investimento in Rivian Automotive) e fornito una guidance debole.

Per gli analisti, tuttavia, la crisi è passeggera. Se il 2022 si chiuderà indubbiamente male Amazon potrà ripartire nel 2023. Anche a Wall Street.

Amazon.com scivola sotto i 1.000 miliardi dopo i risultati trimestrali

Nel terzo trimestre il gruppo di Seattle ha registrato un eps in declino da 31 a 28 centesimi, sopra però ai 22 centesimi del consensus di FactSet. I ricavi sono invece cresciuti da 110,8 a 127,1 miliardi di dollari, all'interno della guidance di Amazon di 125-130 miliardi ma appena sotto ai 127,4 miliardi stimati dagli analisti.

Amazon Web Services (Aws, il business dei servizi cloud) ha segnato una crescita dei ricavi del 33% annuo, contro il 39% del terzo trimestre 2021. Amazon ha dunque confermato quanto già evidenziato dalla rivale Microsoft, ovvero il rallentamento nella crescita dei servizi cloud.

Il cloud non può essere considerato a prova di crisi anche se si parla di crescite comunque ancora ampiamente in doppia cifra, per un mercato tutt'altro che saturo.

Amazon sotto 1.000 miliardi. Trillion solo Apple, Microsoft e Alphabet

Anche a causa del cloud, comunque, Amazon esce dal sempre più ristretto club del trillion. Oggi sopra ai 1.000 miliardi di capitalizzazione a Wall Street rimangono solo Apple, Microsoft e Alphabet (Google).

La tendenza negativa riguarda comunque tutte le Big Tech visto che, nel conto c'è ovviamente anche Meta Platforms (Facebook), nel 2022 hanno bruciato 3.000 miliardi di valutazione di Borsa. Meta, Apple, Microsoft e Alphabet in una crisi generalizzata per il settore tecnologico soffrono comunque di problematiche diverse.

Quelle di Amazon sono state evidenziate dall'ultima trimestrale, soprattutto proprio dal rallentamento del cloud, ma ancora di più dall'outlook.

Amazon vede venti contrari anche nelle festività del quarto trimestre

Amazon prevede per l'attuale trimestre, cruciale visto che comprende le festività natalizie (che in Usa iniziano con il Thanksgiving Day il 24 novembre prossimo), un utile operativo compreso tra il pareggio e i 4 miliardi di dollari, contro i 5,05 miliardi del consensus di FactSet, e ricavi a 140-148 miliardi, contro i 155 miliardi attesi dagli analisti.

"Abbiamo assistito a una moderazione della crescita delle vendite in molte delle nostre attività e all'aumento dei venti contrari dal punto di vista valutario. Prevediamo che questi impatti persisteranno per tutto il quarto trimestre", aveva ammesso il chief financial officer Brian Olsavsky.

Per gli analisti Amazon sarà in ripresa già nel 2023. Anche al Nasdaq

"Come abbiamo già fatto in tempi simili nella nostra storia, stiamo stringendo la cinghia, con il blocco delle assunzioni in alcune attività e la liquidazione di prodotti e servizi le cui risorse riteniamo possano essere spese meglio altrove", ha aggiunto Olsavsky.

"Se si guardano gli scossoni sia per Aws che per il retail. Amazon non sembra un buon posto in cui stare", ha scritto Mark Shmulik, analista di Bernstein, riferendosi ovviamente all'investimento sul titolo.

"La buona notizia però è che la storia non è finita ma continua nel 2023", ha concluso, indicando già una possibile ripresa per il gruppo Usa con l'inizio del nuovo anno.