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Quando è possibile richiedere l'anticipo del TFR

di FTA Online Newspubblicato:

Ogni lavoratore subordinato ha la possibilità, in alcuni casi stabiliti per legge, di richiedere al proprio datore di lavoro, l'anticipo del TFR. Scopriamo quando questo è possibile.

Quando è possibile richiedere l'anticipo del TFR
Quando è possibile richiedere l'anticipo del TFR
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Il TFR “Trattamento di fine rapporto” è la liquidazione che spetta al lavoratore subordinato quando cessa il suo rapporto di lavoro, qualsiasi sia la motivazione: pensionamento, licenziamento o dimissioni.

Il trattamento di fine rapporto fu introdotto nel 1982 con la legge n. 297. Attualmente la disciplina alla base della liquidazione è l'articolo 2120 del codice civile, posto modifica dalla legge 297 e integrato dal d.lgs. n. 252/2005.

Che cos'è il TFR?

Il TFR viene accantonato ogni mese dal datore di lavoro per tutta la durata del lavoro subordinato. La somma così accantonata, verrà versata al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro.

Il diritto alla liquidazione ha una prescrizione di cinque anni, ciò significa che se il TFR non viene richiesto entro cinque anni dalla fine del lavoro, si perderà definitivamente il diritto a percepirlo.

Come viene calcolato il TFR?

Il primo calcolo da fare è la somma di tutti gli stipendi lordi annuali che sono stati versati al lavoratore. Il totale sarà suddiviso per un coefficiente fisso, stabilito dalla normativa, di 13,5. Il risultato ottenuto sarà rivalutato per ogni anno trascorso, dell’1,5% più il 75% dell’aumento dell’indice Istat.

In quali casi si può richiedere il versamento del TFR in anticipo?

In alcuni casi stabiliti dalla legge, si può richiedere il versamento anticipato del TFR, ovvero prima della fine del rapporto di lavoro.

Questi sono i requisiti da rispettare per poter fare questa richiesta:

  • aver lavorato per lo stesso datore di lavoro per almeno otto anni continuativi;

  • non richiedere un anticipo che superi il 70% del totale accantonato.

Non tutti i dipendenti possono richiedere un anticipo di TFR nello stesso momento, ma solo il 10% di chi ne ha diritto e solo se non superano il 4% del totale dei lavoratori subordinati dell'azienda.

L'anticipo del TFR si può richiedere solo per alcuni motivi specifici

L'anticipo del TFR si può richiedere solo per i seguenti motivi:

  • di salute (terapie, ricoveri, interventi);

  • per acquistare la prima casa per sé o per i propri figli.

L'anticipo del TFR non si può richiedere più di una volta e, ovviamente, la somma ricevuta a titolo di anticipo sarà sottratta alla liquidazione finale al termine del rapporto di lavoro oppure quando si andrà in pensione.

Sulla richiesta dell'anticipo del TFR, la normativa prevede alcune eccezioni

La legge prevede che i CCNL di categoria possano stabilire delle condizioni più favorevoli per i lavoratori e le loro richieste di anticipo della liquidazione.

Anche un accordo tra le parti (datore di lavoro e lavoratore) può stabilire condizioni diverse, come consentire al dipendente di richiedere più di una volta l'anticipo durante la durata del rapporto subordinato.

In presenza, dunque, di eccezioni stabilite dai contratti collettivi nazionali o da accordi tra le parti, si potrà derogare alla normativa.

Ricevere il TFR mensilmente in busta paga, è legale?

Lo era, ma dal 2018 non lo è più. Dal 2015 al 2018 è stato possibile ottenere in busta paga la quota di TFR spettante mensilmente (se ci fosse stato un accordo firmato dal lavoratore subordinato).

Visto l'abuso che si è fatto di questo strumento, dal 2018 questa possibilità è stata del tutto abolita. I datori di lavoro non potranno più inserire il TFR in busta paga, nemmeno quando la richiesta arriva direttamente dal lavoratore dipendente.

Questo modo di ricevere il TFR, in realtà, non era conveniente per i lavoratori, perché in busta paga la quota di TFR veniva tassata.

Dal 2018 in poi, dunque, il lavoratore potrà decidere solo tra queste tre opzioni:

  • accantonare la propria liquidazione all’interno dell’impresa;

  • accantonarla in un fondo Tesoreria INPS;

  • accantonarla in una forma pensionistica complementare.

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