FTAOnline

Asia-Pacific è in positivo e il Nikkei 225 guadagna lo 0,92%

di FTA Online News pubblicato:
3 min

Dopo una seduta di rally per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq Composite, rimbalzato del 4,41% mercoledì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza in positivo è stata confermata, per quanto con toni più moderati. Principale fattore rialzista sono state le parole di Jerome Powell. Anche il chairman della Federal Reserve (Fed) ha infatti aperto a un rallentamento della stretta monetaria. "Il momento potrebbe arrivare non appena si terrà la riunione di dicembre", ha dichiarato, riferendosi al meeting del Federal Open Market Committee (Fomc) di 13-14 dicembre. Intanto dalla Cina arrivano ulteriori segnali di allentamento della politica di tolleranza zero contro il Covid-19. Mercoledì le metropoli cinesi di Guangzhou e Chongqing hanno infatti annunciato un ammorbidimento delle restrizioni. Secondo Reuters, proprio a Guangzhou erano stati ripresi in video duri scontri tra manifestanti e forze del'ordine. Le autorità di Zhengzhou, città in cui ha sede Foxconn Technology 2354 (l'impianto di Hon Hai Precision Industry che produce la maggioranza degli iPhone Pro di Apple), hanno anticipato una ripresa "ordinata" delle attività, compresi supermercati, palestre e ristoranti. E il clima positivo viene confermato dal progresso ampiamente superiore all'1% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in ribasso di circa lo 0,50% a fronte di un recupero di oltre l'1% per lo yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 guadagna lo 0,92% (fa peggio l'indice più ampio Topix, apprezzatosi ma di appena lo 0,04%). Sul fronte macroeconomico, ulteriore frenata per l'attività manifatturiera del Giappone, che dopo 21 mesi scivola sotto la soglia di 50 punti che separa crescita da contrazione. In novembre l'indice Pmi Jibun Bank stilato da S&P Global ha infatti registrato un declino a 49,4 punti dai 50,7 punti di ottobre, in linea comunque con la lettura preliminare diffusa il mese scorso. In novembre l'indice della fiducia dei consumatori del Sol Levante è calato a 28,6 punti dai 29,9 punti di ottobre. Il dato rimane sotto la soglia di 50 punti che separa fiducia da pessimismo ormai dal marzo 2006 e si confronta con il marginale rialzo a 30,3 punti atteso dagli economisti.

Leggero recupero invece per l'attività manifatturiera di Pechino. L'indice Caixin Pmi della Cina, elaborato da S&P Global, è infatti cresciuto in novembre a 49,4 punti dai 49,2 punti di ottobre, confermandosi comunque per il quarto mese consecutivo sotto la soglia di 50 punti. Il dato si confronta con i 48,9 punti del consensus di Reuters. Tutte in positivo le piazze cinesi. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano infatti lo 0,45% e l'1,08% rispettivamente, a fronte di un rialzo dell'1,26% per lo Shenzhen Composite. Bene Hong Kong: a meno di un'ora dal termine delle contrattazioni l'Hang Seng è infatti in crescita di circa l'1,40% (fa peggio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, comunque in rialzo intorno all'1%). Progresso dello 0,96% a Sydney per l'S&P/ASX 200, mentre è stato dello 0,30% l'apprezzamento del Kospi di Seoul in chiusura. Il Pil della Corea del Sud è salito del 3,1% annuo nel terzo trimestre, in moderata accelerazione rispetto al 2,9% precedente e in linea con la lettura preliminare diffusa a fine ottobre. Su base sequenziale l'economia di Seoul ha registrato invece un'espansione dello 0,3% contro lo 0,7% del secondo trimestre, anche in questo caso in linea con il dato flash.

RR - www.ftaonline.com