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Asia-Pacific in negativo. A Tokyo Nikkei 225 perde l'1,20%

di FTA Online News pubblicato:
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Dopo una partenza d'ottava contrastata per Wall Street (in negativo dei tre principali indici newyorkesi il solo Dow Jones Industrial Average, deprezzatosi dello 0,42% martedì), rimasta chiusa lunedì per la celebrazione dell'Indipendence Day, alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza è stata di generalizzato arretramento. Mentre lo spettro di una recessione continua a deprimere la fiducia degli investitori, è ancora una volta la pandemia di coronavirus a rubare la scena. Se nei giorni scorsi c'era ottimismo per l'allentamento delle restrizioni in Cina, con l'emergere di nuovi focolai, anche a Shanghai, torna l'incertezza soprattutto a causa dell'impatto sulla supply chain globale. Il petrolio recupera terreno dopo il tracollo di martedì (i future sul Wti in consegna ad agosto avevano chiuso con un tracollo dell'8,23% al New York Mercantile Exchange). E il clima negativo viene confermato dalla perdita ampiamente superiore all'1% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in marginale rialzo a fronte di un recupero di circa lo 0,50% dello yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 perde un netto 1,20% (andamento sostanzialmente uguale per l'indice più ampio Topix, deprezzatosi dell'1,23%). Il prossimo weekend in Giappone ci saranno le elezioni parlamentari ma il risultato previsto è di una maggiore stabilità. Secondo i sondaggi citati da MarketWatch, infatti, il premier Fumio Kishida sembra avviato verso una vittoria aiutata da un'opposizione fortemente divisa e screditata, nonostante le difficoltà del governo nel frenare la pandemia e i timori sulla congiuntura economica.

L'indice Pmi manifatturiero di Hong Kong, stilato da S&P Global, è sceso in giugno a 52,4 punti dai 54,9 punti di maggio (51,7 punti in aprile). A meno di un'ora dal termine delle contrattazioni Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono quasi il 2% entrambi, contro una flessione intorno all'1,80% per lo Shenzhen Composite. Molto male anche Hong Kong: l'Hang Seng è infatti in declino di circa il 2,50% (e l'andamento è appena peggiore per l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China). Flessione di oltre il 2% per il Kospi di Seoul, mentre a Sydney è stato dello 0,52% il declino dell'S&P/ASX 200 in chiusura.

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