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Asia-Pacific in rialzo ma a Tokyo Nikkei 225 perde lo 0,48%

di FTA Online News pubblicato:
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Dopo un avvio d'ottava in decisa frenata per Wall Street (i tre principali indici newyorkesi hanno tutti perso intorno all'1,50% lunedì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza si è fatta maggiormente contrastata ma alla fine ha virato in netto rialzo. Sotto i riflettori le tensioni in Cina, dopo un weekend di proteste in diverse delle maggiori città del Paese, Hong Kong compresa. I manifestanti sono stati contrastati da un massiccio dispiegamento delle forze dell'ordine e la situazione sembra tornata alla normalità. La gran parte dei cinesi, tuttavia, si sta dimostrando sempre meno disponibile a sopportare le restrizioni imposte all'interno della politica di tolleranza zero nella gestione della pandemia di coronavirus. Qualche segnale di allentamento sta comunque arrivando. L'amministrazione di Pechino ha annunciato che non installerà più cancelli per bloccare l'accesso ai complessi residenziali in cui vengono rilevati contagi e a Guangzhou è stata anticipato un passo indietro nel ricorso a test di massa per la popolazione. E il clima positivo viene confermato dal progresso superiore al 2% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in ribasso di circa lo 0,40% a fronte di un recupero intorno allo 0,20% per lo yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,48% (fa poco peggio l'indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,57%). Sul fronte macroeconomico, in ottobre le vendite al dettaglio sono cresciute in Giappone del 4,3% annuo, contro il 4,8% della lettura finale di settembre e il 4,5% del consensus di Reuters. Su base sequenziale rettificata stagionalmente le vendite retail sono invece aumentate dello 0,2% contro l'1,5% precedente e il declino dello 0,3% stimato dagli economisti. Il mese scorso il tasso di disoccupazione è rimasto stabile nel Sol Levante sul 2,6% già registrato in settembre. Il dato si confronta con il 2,5% del consensus e con il 2,7% dell'ottobre 2021.

Proprio in contemporanea alla chiusura dei mercati di Shanghai e Shenzhen, il governo di Pechino tiene una conferenza stampa in merito alle misure di contenimento dei contagi da Covid-19. Contagi che, per altro, lunedì hanno segnato il primo declino dell'ultima settimana. E mentre anche i corsi del petrolio sono in recupero, le piazze cinesi vanno in rally. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano infatti il 2,31% e il 3,09% rispettivamente, a fronte di un rialzo del 2,14% per lo Shenzhen Composite. Molto bene Hong Kong: a meno di un'ora dal termine delle contrattazioni l'Hang Seng rimbalza infatti di circa il 4% (e fa persino meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, che sfiora una crescita del 5%). Progresso dell'1,04% per il Kospi di Seoul, mentre a Sydney è stato dello 0,33% l'apprezzamento dell'S&P/ASX 200 in chiusura.

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