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Borse europee: avvio di settimana negativo

di FTA Online News pubblicato:
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Le principali Borse europee hanno aperto la prima seduta della settimana in calo. Il Dax di Francoforte cede lo 0,7%, il Cac40 di Parigi lo 0,8%, il Ftse100 di Londra lo 0,5% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,7%.
Primo fattore ribassista sono i dati sul mercato del lavoro Usa pubblicati venerdì. Il tasso di disoccupazione è calato in gennaio al 3,4% dal 3,5% di dicembre e contro il 4,0% del gennaio 2022. Il dato si confronta con il progresso al 3,6% del consensus di Dow Jones Newswires e Wall Street Journal. Se l'indicazione è ovviamente positiva per i lavoratori e più in generale per l'economia Usa è anche vero che allontana l'ipotesi di una pausa nella stretta monetaria condotta dalla Federal Reserve (Fed), che ha bisogno di vedere l'impatto sull'espansione economica dell'aumento del costo del denaro prima di potere togliere il piede dall'acceleratore.
Tra i titoli in evidenza Aurubis -5%. Il produttore di rame ha chiuso il primo trimestre dell'esercizio 2022/2023 con un utile prima delle imposte in calo a 125 milioni di euro da 164 milioni dello stesso periodo di un anno prima.
Nestlé -0,1%. Il colosso alimentare alzerà i prezzi dei prodotti alimentari anche nel 2023. Lo ha dichiarato il chief executive Mark Schneider in un'intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung. Secondo quanto riporta Reuters, Schneider ha sottolineato che il gruppo elvetico anche quest'anno dovrà compensare i maggiori costi di produzione trasferendoli sui consumatori. Gli aumenti non saranno tuttavia netti come quelli del 2022.
Sul fronte macroeconomico in Germania gli ordinativi all'industria, secondo quanto comunicato da Statistisches Bundesamt (Destatis, l'agenzia nazionale di statistica tedesca), in dicembre sono cresciuti del 3,2% mensile, contro il declino del 4,4% della lettura finale di novembre (0,6% il rialzo di ottobre) e il progresso del 2,0% del consensus. Su base annua, rettificata per le variazioni di calendario, gli ordini industriali sono invece crollati del 10,1% contro il 10,2% precedente (3,3% il ribasso di ottobre) e il calo del 7,1% stimato dagli economisti.

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