Dal 1° luglio scatta la fatturazione elettronica anche per i titolari di Partita Iva che sono in regime forfettario. Ma qualcuno di loro potrà comunque evitarla. Come? Scopriamo nell'articolo chi è esonerato e perché.
Fatturazione elettronica, croce e delizia di tutti i lavoratori autonomi o, per meglio dire, non per tutti. Nonostante infatti l'obbligo ufficiale scatti anche per tutti coloro che si ritrovano nel regime forfettario, dal 1° luglio, la fatturazione elettronica potrà essere comunque evitata.
L'esonero generalizzato che aveva sinora contraddistinto tutti i lavoratori autonomi e i liberi professionisti in regime forfettario di partita Iva, decade il 30 giugno. Ma nell'articolo spiegheremo quali sono alcune categorie esonerate e perché.
Iniziamo con il dire che più che un esonero "eterno" si tratta di un esonero momentaneo, ovvero di una proroga.
Tutte la partite Iva in regime forfettario che nell'anno 2021 non hanno percepito entrate superiori ai 25 mila euro, non dovranno sottostare all'obbligo della fatturazione elettronica dal 1° luglio, ma potranno spostare questa data al 1° gennaio 2023.
Attenzione, però, perché se anche nel 2023 questi soggetti non supereranno la stessa soglia di ricavi, ovvero 25 mila euro, l'obbligo di fatturazione elettronica verrà prorogato ancora, fino al 1° gennaio 2024.
Il conto è semplice da fare. Su un totale di quasi 2 milioni di partite Iva, la maggior parte di esse non supera affatto i 25 mila euro di ricavi. Quindi il cambiamento e l'obbligo riguarderà circa 800 mila contribuenti, tra lavoratori autonomi e liberi professionisti.
Il Governo ha deciso di mantenere una soglia al di sotto della quale esonerare i contribuenti dal dotarsi di un software apposito per generare le fatture elettroniche in file Xml.
Ovviamente, bisogna precisare un aspetto: le partite Iva che lavorano con più codici ATECO, dovranno fare la somma dei ricavi percepiti nel 2021 attraverso tutti i codici con i quali si è fatturato. Solo in questo modo, se la somma totale non superi comunque i 25 mila euro, si potrà godere dell'esonero dalla fatturazione elettronica fino a gennaio 2024.
Per le partite Iva non esonerate e che quindi dal primo giorno di luglio saranno obbligate alla fatturazione elettronica, il Governo ha pensato ad un piccolo salvagente per quanto riguarda le eventuali sanzioni.
Di regola le sanzioni vanno dal 5 al 10% sulle entrate non registrate correttamente; se invece l'errore è formale, ovvero non è importante alla determinazione del reddito, le sanzioni di solito vanno da 250 a 2 mila euro.
Per tutti coloro che avranno l'obbligo dal 1° luglio, il Governo dà la possibilità, solo per il primo trimestre, di emettere la fattura elettronica sino al mese successivo all'operazione (vendita di beni o servizi).
Passato questo trimestre bisognerà rispettare la regola di inviare la fattura "immediata", entro massimo il dodicesimo giorno successivo all'operazione fatta.
Un vantaggio di cui potranno godere coloro che sono obbligati alla fatturazione elettronica è di usufruire della riduzione di 2 anni dei termini di accertamento, il che non è poco.
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