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Energia, nuovo bonus da euro 200 e misure per le imprese

di Giovanni Digiacomopubblicato:

Nuovo bonus da 200 euro. Il governo mette in campo 14 miliardi di euro contro l’inflazione e il caro energia. Interventi sulle accise dei carburanti, sul caro-bollette delle imprese, per le opere pubbliche e gli enti locali.

Energia, nuovo bonus da euro 200 e misure per le imprese

Con l’inflazione al 6,2% ad aprile, dopo il 6,5% di marzo, la situazione dei prezzi per le famiglie e le imprese rimane allarmante e il governo interviene ancora con misure che sorprendono al rialzo tutti gli osservatori: 14 miliardi di euro contro i 6-7 miliardi di cui si parlava ancora ieri mattina. Sicuramente un segnale forte che cerca di contrastare quella crisi che già ha portato l’economia italiana a un calo dello 0,2% nel primo trimestre del 2022 rispetto al trimestre precedente.

Un balzo degli stanziamenti che riesce ancora una volta a evitare il ricorso a nuovo deficit, ma porta anche a un sofferto nuovo contributo per le imprese del settore energetico con un prelievo straordinario sugli extraprofitti che passa dal 10 al 25 per cento.

Il premier Mario Draghi ha ricordato che già nei mesi scorsi sono stati stanziati 15,5 miliardi di euro a sostegno dell’economia, ora si aggiungono 14 miliardi che cercano di arginare la marea montante dei prezzi che danneggia famiglie e imprese in un contesto reso ancora più incerto dalla guerra. L’inflazione è però già dappertutto e arginarla non è facile.

Nuovo decreto energia, un bonus da 200 euro

La grande novità inattesa è il bonus una tantum da 200 euro per pensionati e lavoratori con un reddito fino a 35 mila euro. Un aiuto diretto e rapido alle famiglie alle prese con un balzo dei costi di tutto, dalla bolletta, al carrello della spesa, alla benzina.

Dovrebbe essere versato direttamente in busta paga, verosimilmente tra giugno e luglio. Da solo questo bonus si avvicina a 6 miliardi di euro (se la platea è di 28 milioni di cittadini, si arriva a 5,6 miliardi).

È stato inoltre esteso al terzo trimestre il bonus sociale energia elettrica e gas, si tratta di una misura che nell’ultimo provvedimento era stata allargata a una platea di 5,2 milioni di persone.

Misure urgenti sui carburanti

Con misure specifiche il governo ha poi confermato il taglio di accise e Iva sui carburanti fino all’8 luglio 2022. Per il gas naturale da autotrazione si passa ad accise zero e IVA al 5%, ma l’effetto più importante è quello del taglio di circa 30 centesimi a litro sul prezzo di benzina e gasolio.

Assoutenti ha stimato risparmi oltre i 2,7 miliardi di euro, ma – come altre associazioni dei consumatori – ha chiesto anche un più serrato contrasto delle speculazioni.

Nuovo decreto energia, imprese e costruzioni

Confermata anche la linea di difesa delle imprese e dell’economia dai rincari energetici che persistono sui mercati.  Sono stati così rafforzati i crediti di imposta per le imprese in materia di elettricità e gas. Un credito d’imposta al 25% per le imprese a forte consumo di gas (e per quelle diverse ex decreto-legge 21/2022) è stato riconosciuto per il secondo trimestre di quest’anno.

È stato inoltre riconosciuto per le gasivore un credito d’imposta al 10% per il primo trimestre. Per le imprese con contatore da 16,5 kW in su (diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica) è stato previsto un credito d’imposta del 15%.

Per gli autotrasportatori è stato approntato poi un credito d’imposta del 28% sulle spese del primo trimestre per il gasolio (veicoli superiori a 7,5 t di categoria euro 5 o maggiore).

Un intervento da 200 milioni di euro è stato diretto al sostegno a fondo perduto per le imprese colpite dalla crisi ucraina con la perdita di contratti, progetti esistenti o coinvolte nella crisi degli approvvigionamenti.

Alzata anche l’aliquota del credito di imposta per gli investimenti in beni immateriali 4.0 e quella per la formazione 4.0. Potenziato anche il TAX credit per le sale cinematografiche. Prorogate anche le garanzie del Fondo centrale di garanzia fino al 90% per finanziamenti in efficientamento, diversificazione della produzione e del consumo energetico.

I nuovi provvedimenti puntano anche a garantire la prosecuzione della realizzazione delle opere pubbliche, nonostante il rincaro dei prezzi dei materiali. Stanziati 3 miliardi di euro nel 2022, 2,55 mld nel 2023 e 1,5 mld dal 2024 al 2026 per fronteggiare il rincaro di materiali, carburanti ed energia.

Un’attenzione specifica è stata infine dedicata ai territori, con stanziamenti per province, città metropolitane e capoluoghi per rafforzare gli interventi del PNRR (grandi città), per bilanciare la riduzione dell’IPT o dell’RC auto (province e città metropolitane), per il riequilibrio finanziario.

Da non dimenticare infine gli interventi promessi per realizzare nuova capacità di rigassificazione: Roberto Cingolani, ministro delle Transizione Energetica, ha affermato che la norma sui rigassificatori potrebbe renderci virtualmente indipendenti dal gas russo a metà del 2024.

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