FTAOnline

Eni e Saipem, su chi puntare? Le prospettive dei due titoli

di Alessandro Chini pubblicato:
2 min

Eni e Saipem, quali prospettive? Scenari grafici diversi per i due titoli del comparto Oil. Vale la pena puntare ancora nel settore?

Eni e Saipem, su chi puntare? Le prospettive dei due titoli

Eni, effetto petrolio

L'appiattimento del prezzo del petrolio nei dintorni dei 105 dollari al barile ha di fatto confinato il titolo Eni all'interno di un ristretto range compreso tra 12,50 e 14 euro circa.

La retta di regressione (riferimento che rappresenta una approssimazione del trend del titolo negli ultimi mesi in base alle sue oscillazioni) tracciata da fine gennaio corre quasi parallela all'asse del tempo, poco sotto quota 13,50.

Dopo il corposo rialzo messo a segno dai bottom del 2020 i prezzi si sono presi dunque una pausa, in attesa probabilmente che il prezzo del greggio acquisisca anch'esso una tendenza più definita rispetto al recente passato.

Nel frattempo sul fronte delle notizie il titolo si è guadagnato la fiducia di Bernstein, che ha alzato il target price a 17,5 euro da 17 euro. Niente di che in termini percentuali, ma comunque sempre una iniezione di fiducia in un momento delicato per i mercati. La scorsa settimana era stata Intesa Sanpaolo ad incrementare il target price su Eni, portandolo da 15 a 16,60 euro.

Tornando alle prospettive grafiche non possiamo fare altro che attendere il breakout di uno dei due estremi citati, con il rischio che in caso di cedimento del supporto si possa assistere ad una accelerazione ribassista dopo la prolungata fase laterale, che vada a ritracciare parte del rialzo degli ultimi anni, con obiettivi a 11,35 e 10,30 euro circa.

Verso l'alto invece obiettivi a 14,80 e 16 euro.

Saipem, quante possibilità di una reazione?

Scenario grafico piuttosto diverso invece per Saipem nonostante il bel recupero odierno (+5%). La società, per bocca del proprio amministratore delegato, Francesco Caio, ha fatto sapere che si stanno accelerando i tempi affinchè l'aumento di capitale da 2 miliardi possa essere effettuato entro l'estate, differentemente da quanto indicato in precedenza, quando i tempi erano stati ipotizzati per settembre-ottobre.

Il titolo resta prossimo ai minimi dell'ultimo ventennio, per altro toccati qualche mese fa in area 0,90. Sotto tale livello spazio per il test a 0,80 euro.

Reazioni dai livelli attuali acquisirebbero spessore tecnico solo con il superamento di resistenze ancora piuttosto distanti, quali quelle a 1,16 circa.

Segnali più convincenti tuttavia solo oltre quota 1,30, ad oggi davvero distante.