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Borse, il momento della verità è arrivato

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

I mercati ignorano i segnali di rallentamento dell'economia cinese, e di quella Usa, forse perchè li leggono come un incentivo per le banche centrali a moderare la corsa al rialzo dei tassi.

Borse, il momento della verità è arrivato

Positivo il future Eurostoxx 50 in avvio. I mercati ignorano i segnali di rallentamento dell'economia cinese, e di quella Usa, forse perchè li leggono come un incentivo per le banche centrali a moderare la corsa al rialzo dei tassi.

Cina, scende l'indice PMI

In Cina l'indice PMI manifatturiero a novembre è risultato in calo a 48 da 49,2 mentre le attese erano per una conferma del dato del mese precedente. Il PMI non manifatturiero è sceso da 48,7 a 46,7 con attese di 48,0 (i 50 punti sono quelli che separano la crescita dalla contrazione).

Ma anche i paesi che hanno scambi importanti con la Cina risentono del calo dell'attività del loro partner commerciale. In Giappone la produzione industriale di ottobre è risultata in calo del 2,6% mese su mese, un dato preliminare che è peggiore delle attese del -1,5% e del dato precedente (-1,7%). Male anche la produzione industriale della Corea del Sud, ridimensionatasi a ottobre del 3,5%, ai minimi da maggio del 2020, mentre le attese erano per una contrazione dell'1%.

Cala la fiducia dei consumatori Usa

Ma come detto anche dagli Usa giungono indicazioni preoccupanti. L'indice sulla fiducia dei consumatori calcolato dal Conference Board è sceso a novembre a 100,2 punti dai 102,5 di ottobre e a fronte di un consensus fissato a 100 punti. La fiducia dei consumatori anticipa di norma l'andamento del Pil, la sua riduzione è un indizio che fa temere l'avvio di una recessione nei prossimi mesi.

Rallenta l'inflazione in Australia e Germania

Rallenta, pur rimanendo elevata, l'inflazione in Australia, dove l'indice dei prezzi al consumo di ottobre è risultato del 6,9% su base annua, meno del 7,3% di settembre.

Analoghi segnali anche dalla Germania, qui l'inflazione è calata dello 0,5% a novembre rispetto ad ottobre, riportandosi al +10% di settembre su base annua. Le attese degli gli analisti erano per una crescita del 10,3% in termini tendenziali e per con un calo dello 0,3% su base mensile. In leggera frenata i prezzi dell'energia, comunque aumentati del 38,4% su base annua. L'inflazione armonizzata è invece rimasta ferma a livello mensile, mentre è aumentata dell'11,3% su base annua.

Oggi esce l'inflazione della zona euro

Oggi verrà reso noto il dato complessivo per la zona euro, gli occhi dei mercati saranno puntati in questa direzione per cercare di anticipare cosa farà la BCE nella riunione del 15 dicembre. Le attese sono per un lieve cale su base annua al 10,4% dal 10,6%. 

Se il dato sull'inflazione sarà incoraggiante la Banca centrale europea potrebbe decidere di alzare i tassi "solo" di 50 punti base e non di 75 come invece appare probabile al momento.

Grande attenzione sarà riservata anche all'intervento di Jerome Powell alle 19:30 ad un evento a Washington. La Fed non intende mollare la presa, il suo vice presidente, John Williams, ha chiarito recentemente che non si parlerà di tagli dei tassi prima del 2024.

Future Eurostoxx 50, resistenza a 3960 punti

In area 3960 il future Eurostoxx 50 si sta scontrando con una resistenza chiave, il 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top di novembre 2021. Il superamento di questo riferimento ricavato dalla successione di Fibonacci (la rottura sarà da confermare in chiusura di seduta per essere credibile) renderà più probabile il proseguimento del rialzo intrapreso dai minimi di inizio ottobre a 3236 punti.

Fino a che area 3960 non sarà saldamente alle spalle resterà invece elevato il rischio che il rimbalzo sia solo una fase correttiva, quindi temporanea, della discesa intrapresa a novembre 2021.

Sopra i 3960 punti il target si sposterebbe in area 4160. Sotto 3918, media mobile esponenziale a 10 giorni, emergerebbero invece i primi indizi contrari al proseguimento del rialzo. Supporto successivo a 3822, massimo del 17 agosto, livello da rispettare per evitare una accelerazione del ribasso verso i 3650 punti.

SP500, serve la rottura di 4020 per salire ancora

Ma anche lo SP500 si trova in una situazione molto simile. Qui i prezzi non sono riusciti settimana scorsa a superare in area 4020 la media mobile esponenziale a 200 giorni, indicatore che sintetizza con la sua posizione rispetto ai prezzi la condizione del trend di medio lungo periodo (se i prezzi restano sotto la media anche la valutazione del trend resta negativa).

Di positivo c'è da dire che l'indice resta per adesso al di sopra dei minimi del 17 novembre a 3907 punti, supporto allineato con il picco del 1° novembre (a 3912): fino a che le quotazioni si manterranno al di sopra di questo supporto la recente flessione potrà essere vista come una pausa temporanea del rialzo.

Sotto area 3910 invece le oscillazioni dal 15 novembre si dimostreranno un "doppio massimo", figura ribassista che potrebbe anticipare la ricopertura del gap del 10 novembre con base a 3818 punti. Supporto successivo a 3690 circa.

Dalla tenuta di area 3910 e dal superamento dei 4020 punti potrebbe invece scaturire un bel segnale di forza, introduttivo a movimenti fino in area 4200 almeno.