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S&P 500 primo semestre, il peggiore degli ultimi 52 anni

di Lucio Isauro pubblicato:
2 min

Profondo rosso, sotto tutti i punti di vista, per il mercato azionario americano. Visto che l'ampio indice azionario a stelle e strisce S&P 500 ha archiviato il mese di giugno del 2022 con un calo dell'8,4%.

S&P 500 primo semestre, il peggiore degli ultimi 52 anni

Mentre dall'inizio dell'anno il paniere azionario statunitense S&P 500 ha lasciato sul parterre, in sei mesi esatti, il 20,6% confermando il suo ingresso nel cosiddetto mercato orso.

Per l'S&P 500 il primo semestre è il peggiore dal lontano 1970

Quello appena chiuso, per l'ampio indice azionario S&P 500 a Wall Street, è stato il peggior primo semestre dell'anno da ben 52 anni a questa parte. Per trovare una performance azionaria peggiore per l'ampio S&P 500, infatti, bisogna tornare indietro fino al 1970 in accordo con quanto è stato riportato dal portale Yahoo Finance.

Perché l'ampio indice azionario americano ha perso più del 20% da inizio anno

In particolare, l'S&P 500 ha chiuso l'H1 2022 con una performance di -20,6% in scia agli effetti negativi dell'inflazione elevata e del costo del denaro in aumento. Ed a questo si aggiunge pure il rischio che nel 2023 gli Stati Uniti sperimentino una nuova fase di recessione economica.

Bilancio semestrale fortemente negativo pure per il Nasdaq e per il Dow Jones

Guardando agli altri due indici principali della piazza di Wall Street, ovverosia il Dow Jones ed il Nasdaq, il bilancio relativo al primo semestre del 2022 è, allo stesso modo, tutt'altro che incoraggiante. Il Nasdaq, infatti, nei primi sei mesi del corrente anno ha perso il 29,5%, che è addirittura il peggior primo semestre dell'anno di sempre. Mentre il Dow Jones, lasciando sul parterre il 15,3% in sei mesi, segna il peggior primo semestre dal lontano 1962.

Con l'azionario crollano pure le criptovalute, prime pressioni al ribasso pure sul petrolio

Il calo dell'azionario a stelle e strisce ha fortemente influenzato pure il mondo crittografico. Visto che nel settore delle criptovalute il Bitcoin (BTC), rispetto ai massimi del mese di novembre del 2021, ha perso ad oggi circa il 70% del proprio valore. Così come le prime pressioni al ribasso, in scia al rischio di una recessione economica, si iniziano a registrare pure per il greggio. Il mese di giugno, per le quotazioni del petrolio, è stato infatti archiviato con il primo calo mensile dal mese di novembre del 2021.