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L'Angolo del Trader

di FTA Online News pubblicato:
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Intesa Sanpaolo (-2,93% a 2,3830 euro) negativa venerdì nonostante abbia chiuso l'esercizio 2022 con un utile netto di 4,354 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto al 2021. Nel quarto trimestre 2022 l'utile netto si attesta 1,070 miliardi. Escludendo 1,4 miliardi di euro di accantonamenti /rettifiche di valore per Russia e Ucraina l'utile netto 2022 è pari a 5.499 miliardi di euro. Il titolo è stato penalizzato dalle prese di profitto e dalla guidance 2025 (6,5 miliardi di euro di utile netto) definita dall'a.d. Carlo Messina "forse troppo prudenziale rispetto allo scenario che sta evolvendo". La previsione 2023 (utile netto a oltre 5,5 miliardi di euro) è inferiore alle attese del mercato. Graficamente possiamo osservare che la flessione di venerdì non ha danneggiato la solida tendenza ascendente di Intesa Sanpaolo: il titolo resta ben inserito nel canale ascendente ipotizzabile da ottobre. L'eventuale superamento dei recenti massimi di area 2,48-2,49 euro rafforzerebbe la struttura rialzista prospettando la chiusura del gap ribassista a 2,6060 lasciato il 24 febbraio dell'anno scorso e successivamente un'estensione verso il massimo dal 2018 del 10 febbraio a 2,92. Discese sotto 2,31 preannuncerebbero invece un test della base del canale, attualmente in transito per 2,22-2,23 e soprattutto di 2,1525, minimo del 20 gennaio e supporto determinante nel breve termine (appoggio successivo in area 2).

Saipem ha archiviato la seduta di venerdì con un progresso. Il sito specializzato Upstream ha riferito in settimana che TotalEnergies potrebbe annunciare a breve la ripresa dei lavori per la realizzazione del progetto LNG in Mozambico del valore di 20 miliardi di dollari. Il progetto è fermo dal 2021 per forza maggiore ed ha un valore residuo nel portafoglio di Saipem pari a 3,5 miliardi di euro. Prima dello stop la commessa avrebbe dovuto generare ricavi per 400-450 milioni a trimestre. Il grafico del titolo segue un andamento rialzista ormai da settembre, bene accompagnato negli ultimi mesi, dalla media mobile esponenziale a 20 sedute, supporto a 1,30 circa. Il rimbalzo ha ritracciato il 23,6% della discesa dai top di luglio, fermandosi per or a 1,44 circa. Oltre tale livello si aprirebbero nuovo spazi di crescita per un primo obiettivo a quota 1,55 e successivo a 1,921, copertura del gap down dello scorso 13 luglio. L'attuale scenario positivo verrebbe indebolito dalla violazione di area 1,30, preludio al ritorno a 1,15 circa, supporto strategico in ottica temporale di medio lungo periodo.

Ottima performance venerdì per Orsero (+4,87% a 15,94 euro) che tocca i massimi da settembre dopo che giovedì a mercato chiuso il gruppo attivo nell'importazione e distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi ha pubblicato la guidance 2023 con risultati attesi in netta crescita rispetto al 2022: ricavi netti compresi tra 1,440 e 1,510 milioni di euro (ca. + 29% sulla guidance 2022), adjusted ebitda compreso tra 82,0 e 87,0 milioni (ca. + 23%, utile netto adjusted compreso tra 38,0 e 42,0 milioni (ca. + 21%). L'analisi del grafico di Orsero mette in evidenza il balzo dei volumi della seduta di venerdì (livello massimo da metà marzo 2022) ma anche la chiusura di seduta inferiore a quella di lunedì 30 gennaio (15,98), circostanza che nega la riattivazione del rally partito dai 13,02 del 29 dicembre. Lo scenario di brevissimo resta comunque impostato al rialzo e in caso di riposizionamento oltre quota 16 le quotazioni potrebbero agevolmente riavvicinarsi al massimo storico a 17,34 toccato il 6 settembre. Sopra questo ultimo riferimento riattivazione del movimento ascendente in essere da marzo 2020 verso 18,90, lato alto del canale che guida il rally. Con discese sotto area 15 rischio di inversione di tendenza e ritorno sui 13,02: conferme definitive in tal senso alla violazione di 14,70.

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