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Materie prime, il Crb Index sembra aver rallentato la corsa

di Mauro Rotunnopubblicato:

L'indice delle materie prime, ovvero il CRB Index, è tornato a salire nella seconda metà della settimana, me il recupero non appare per ora convincente. Prospettive per Oro e Petrolio.

Materie prime, il Crb Index sembra aver rallentato la corsa

Materie prime: Inflazione al picco?

Indice delle commodities ancora incerto. Durante la settimana infatti, i prezzi hanno violato, seppure di poco, il supporto a breve termine a 298 punti, ritracciando a 297 punti e confermando il wedge in costruzione nelle settimane precedenti.

Letto congiuntamente all’incapacità mostrata nella settimana precedente di raggiungere un nuovo massimo, non può che confermare uno stop del trend rialzista intermedio, con leg in formazione dal 21 dicembre scorso, e, per il momento, non rimane che attenderne i suoi sviluppi tecnici, potendo rappresentare sia una fase di consolidamento e continuazione del trend positivo, sia la formazione di un top intermedio.

Rimangono invariati ovviamente i livelli tecnici di supporto da monitorare che indicherebbero un possibile movimento di inversione del trend, vale a dire 293 e 280 punti. Oltre, importantissimo il supporto a 270 punti circa.

Petrolio al banco di prova dell’embargo

Il rettangolo di consolidamento in cui si colloca il movimento dei prezzi dopo la ripresa evidenziata nella settimana precedente, 93-109 dollari circa, favorisce una lettura a breve in cui i rialzisti appaiono in controllo della situazione. Sul grafico giornaliero infatti, al tentativo di assorbire l’offerta in area 109-110, è seguito un ritracciamento il cui minimo, tuttavia, non ha superato il minimo del 25 aprile scorso.

La successione dei minimi crescenti all’interno del rettangolo sta disegnando un triangolo ascendente, figura rialzista, e il Light Crude ha chiuso la settimana a 110,49, la chiusura più alta registrata a partire dal 28 marzo scorso. Tecnicamente il grafico appare solido e proiettato verso l’area di resistenza posta tra i 115-116 dollari circa.

Ovviamente sul petrolio, come su tutte le materie prime, lo sfondo geopolitico e, conseguentemente macroeconomico, la fa da padrone. I prezzi stanno scontando un embargo sul petrolio russo che potrebbe anche non avvenire nei termini sperati dagli USA. Prosegue quindi la dialettica tra embargo russo e rallentamento della domanda cinese. Il target a medio termine è sempre l’area di resistenza collocata a 124-130 dollari circa.

Oro. Dinamiche intermarket all’opera

Il crollo dell’oro di quest’ultima settimana va inquadrato in un contesto più ampio ma prima i dati tecnici. Supporto a 1873 dollari circa ampiamente violato, insieme con la violazione del supporto dinamico di lungo periodo rappresentato dalla media mobile esponenziale a 200 sedute.

I prezzi si muovono ora all’interno di un canale ribassista disegnato a partire dal massimo della seduta del 18 aprile scorso e si trovano sul lato inferiore del canale. Visti sul settimanale, i prossimi livelli di supporto da monitorare sono rappresentati dalle aree poste a 1780-1760 dollari circa e, soprattutto, l’area 1700-1670 dollari. Potremmo assistere ad un ritracciamento tecnico verso la resistenza a breve a 1860 dollari, lato alto del canale. L’oro non è una commodity come tutte le altre.

E’ anche una riserva di valore e quindi possiede una modalità “currency” che a volte prevale. I tassi al rialzo sul decennale e la forza relativa del dollaro non possono fare altro, per ora, che deprimerne i prezzi, “vincendo” sulla correlazione inversa che si è spesso verificata con la debolezza del mercato azionario. Dinamiche fondamentali contrapposte si affrontano e vengono diversamente sintetizzate dal Mercato nei diversi momenti storici.

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