
Il rialzo dei tassi di interesse osservato di recente potrebbe fare sorgere dei dubbi agli investitori se effettivamente la Fed aspetterà fino al 2023 prima di alzare il costo del denaro o se invece sarà costretta ad interevenire già nel 2022.
In una nota DataTrek ha scritto che il rialzo dei tassi di interesse potrebbe fare perdere direzione all'attuale mercato toro dell'azionario, almeno temporaneamente. Del resto lo S&P500 è cresciuto del 20% dai minimi di ottobre con i rendimenti dei titoli di Stato decennali che è passato dallo 0,9% all'1,3%. I future sui Fed Funds, utilizzati anche per valutare le probabilità di rialzo dei tassi Fed, sono passati da segnalare una probabilità di aumento del 2% nel 2022 ad una del 10% circa. Per il momento non siamo ancora in zona pericolo ma la direzione presa dal mercato è abbastanza evidente.
L'incremento dei tassi di interesse mette sotto pressione le azioni dal momento che gli investitori ribilanciano i propri portafogli per includere più obbligazioni all'aumentare dei rendimenti. Fino ad oggi il mercato azionario ha continuato a salire anche perchè non c'erano alternative praticabili, ma con i rendimenti in aumento queste alternative iniziano a presentarsi.
DataTrek ipotizza che gli aggiustamenti dei portafogli degli investitori potrebbero fare arretrare le azioni dell'8% circa nelle prossime settimane.
L'esame dell'andamento dello S&P500 durante la ripresa dopo una fase recessiva, sia all'inizio degli anni '80 sia dopo il 2009, mostra che il mercato, se avesse un comportamento analogo, sarebbe maturo per una correzione.