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Obbligazionario: per il BTP non si vedono ancora segnali di ripresa

di FTA Online News pubblicato:
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Bund e BTP future ancora deboli, per il BTP in particolare pesano le debolezze strutturali dell’Italia ed il relativo peggioramento dello spread in atto.

Obbligazionario: per il BTP non si vedono ancora segnali di ripresa

Bund future, prossima fermata 147?

Dopo il previsto breve rally tecnico, il Bund è stato incapace di rompere la resistenza a breve termine costituita dal minimo del 29 marzo a 156 euro circa. Il ritracciamento conseguente vede ora il grafico giornaliero confrontarsi con il supporto a breve posto a 153 euro circa, oltre il quale riteniamo significativa l’area di sostegno a 147-148 euro, formata dai minimi del 2014-2015 e dalla resistenza formatasi negli anni 2012-2013. Sul grafico settimanale ed avendo come riferimento il minimo del 2008, 109 euro, l’area di supporto a 147-148 euro è di poco superiore al ritracciamento del 50%, il cui livello si pone intorno a 144-145 euro e rappresenta un valore importante di riferimento nell’identificazione dei livelli potenziali di supporto. Anche se al momento il raggiungimento dei livelli di supporto di cui sopra può apparire una reale possibilità, il quadro della politica monetaria europea appare quantomai incerto visto l’elevato pericolo che una recessione imminente possa investire le principali economie della UE. In tal caso, interruzione del QE e rialzo guidato dei tassi potrebbero essere posticipati a data da definirsi a meno che la lotta all’inflazione prevalga sopra ogni altra considerazione. Tuttavia le forze di mercato in atto sono oggettive e dato un quadro tecnico di tale debolezza devono prevalere le considerazioni ribassiste. I livelli di resistenza da superare per parlare di una fase di consolidamento dei prezzi sono identificati a 156 euro circa e 160 euro circa. La formazione di un rettangolo definito dai livelli 160-153 euro, potrebbe proiettare l’ipotesi di una lateralizzazione dei prezzi per un certo periodo di tempo.

BTP future, non si vedono segnali di ripresa

Dal massimo del 5 agosto, in assoluto, i prezzi del Btp hanno visto una caduta di poco superiore al 16%. Il grafico giornaliero mostra la debolezza del lieve ritracciamento che ha seguito alla rottura della uptrend line di lungo periodo tracciata sul grafico settimanale a partire dal minimo del novembre 2011 e base del canale costruito sul grafico giornaliero a partire dal minimo del 2018. Alla debole reazione è infatti seguita l’incapacità dei prezzi di rientrare all’interno del lato basso del canale di riferimento, con prosecuzione del trend ribassista e con volumi crescenti. Il grafico disegna un quadro con i prezzi proiettati verso il primo livello successivo di supporto a 130 euro circa. Sul grafico settimanale, con riferimento al minimo del 2011, il livello intorno ai 130 euro rappresenta un ritracciamento del 38,2% circa dal massimo del 5 agosto 2021. Ulteriori livelli di ritracciamento significativi sono in area 121-122 euro circa, il 50%, e l’area di poco inferiore a tale livello, a 117 euro circa, livello di resistenza del 2013 testato con successo come supporto in occasione del minimo del 2018. Il ritracciamento del 61,8%, a 113 euro circa, rappresenta un ulteriore livello da monitorare in un arco temporale di qualche mese. Alla debolezza strutturale dei titoli di debito dei Paesi nei quali la politica monetaria sembra cambiare rotta, nel caso del Btp si aggiungono le debolezze strutturali dell’Italia ed il relativo peggioramento dello spread in atto.

T-Bond Future al test del minimo 2018

Debole il ritracciamento dei prezzi dopo la violazione della trendline positiva di lunghissimo periodo tracciata sul grafico settimanale a partire da gennaio 2000. Pur avendo rotto il lato alto del canale ribassista costruito a partire dal massimo del 7 marzo 2022, il grafico mostra l’incapacità dell’azione dei prezzi di rientrare all’interno della uptrendline ventennale che ora rappresenta un livello di resistenza chiave nel quadro del trend negativo in atto dal 10 marzo 2020. Nel brevissimo periodo i prezzi si confrontano con il supporto rappresentato dal minimo della seduta del 20 aprile, a 138,14 dollari, superato il quale vi è il livello critico di supporto a 136-137 dollari circa, il minimo del 2018. Il minimo del 2013, in area 127 dollari costituisce il successivo livello critico di supporto da monitorare ed è all’incirca equivalente al ritracciamento del 78,6%, calcolato sul grafico settimanale a partire dal minimo di giugno 2009 mentre l’attuale livello di prezzo ha superato il ritracciamento del 61,8% calcolato sul medesimo grafico. L’attuale fase di debolezza tecnica, specchio degli importanti cambiamenti secolari che la alimentano, non lascia spazio ad una visione differente da quella ulteriormente ribassista. Solo la capacità di rompere la resistenza a breve termine rappresentata dalla trendline ventennale e l’ulteriore confronto con la resistenza rappresentata dal minimo della seduta del 28 marzo, a 146 dollari circa, potrebbero cambiare le aspettative nel medio termine. Una rottura della resistenza posta in area 150 dollari, presupporrebbe invece un potenziale cambiamento strutturale delle tendenze macro in atto.