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Oro giù, ma il target di Goldman Sachs lascia a bocca aperta

di Edoardo Lopez pubblicato:
3 min

Il gold è finito sulle montagne russe nella prima metà del 2022, ma la musica cambierà. Cosa prevedono gli analisti?

Oro giù, ma il target di Goldman Sachs lascia a bocca aperta

Il primo semestre del 2022 si avvia alla chiusura con un bilancio negativo per l'oro che viaggia poco più di una decina di dollari al di sotto dei valori del close dello scorso anno.

Oro: primo semestre dell’anno sulle montagne russe

Dopo essere sceso anche al di sotto dei 1.800 dollari a gennaio, il gold ha vissuto una fase di grande euforia tra febbraio e inizio marzo, quando è arrivato a segnare un nuovo massimo storico intorno ad area 2.080 dollari dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina.

Un entusiasmo che però ha avuto vita breve, visto che l'oro è tornato indietro, mantenendosi dapprima al di sopra di quota 1.900 dollari, per poi scendere a mettere sotto pressione l'area dei 1.800 dollari, a poca distanza dalla quale viaggia al momento.

Oro: quali fattori pesano sulle quotazioni?

Il gold sembra aver perso il suo ruolo di bene rifugio in questa fase, malgrado il perdurare della guerra russo-ucraina e nonostante il risk-off che sta interessando l'azionario.

Certo un'eventuale escalation sul fronte geopolitico con ogni probabilità riporterà gli acquisti sul metallo giallo che al contrario perderà velocemente terreno in caso di sviluppi positivi per la guerra tra Russia e Ucraina.   

A pesare sull'oro sono diversi fattori, in primis la perdurante forza del dollaro, al quale è inversamente correlato.

Ancor più importante è lo sviluppo sul fronte obbligazionario, visto che il rialzo dei tassi dei titoli di Stato, specie in USA, allontana gli investitori dal gold che perde appeal in quanto è un asset privo di rendimento, non pagando una cedola.

Oro: la grande sorpresa dei prossimi mesi?

E' bene in ogni caso non abbandonare del tutto l'oro che potrebbe sorprendere in positivo nei mesi a venire.

A scommettere senza indugio sul gold è Goldman Sachs, i cui analisti vedono una correlazione tra il sell-off che ha colpito l'oro nel secondo trimestre e la debolezza del renminbi, ossia la valuta cinese.

In generale sono calate anche le divise di altri mercati emergenti e questo ha avuto un effetto negativo sul metallo giallo, ma questo scenario potrebbe cambiare se continuerà a salire la paura di una recessione nei mercati sviluppati. 

La previsione di Goldman Sachs è molto chiara e peraltro estremamente allettante per chi intende posizionarsi al rialzo sull'oro.

Oro: per Goldman Sachs salirà a 2.500 dollari entro fine anno

La banca USA si aspetta che il gold salga a 2.500 dollari entro la fine di quest'anno e questo significa che dai valori correnti arriverebbe a guadagnare oltre il 37%.

L'incremento atteso è nell'ordine di circa 700 dollari, di cui 150 dollari secondo gli analisti "sono da ricondurre all'effetto ricchezza, altri 150 dollari alla maggiore domanda delle Banche Centrali e 400 dollari all'effetto paura".

Gli esperti di Goldman Sachs si aspettano uno scenario simile a quello del 2018-2019, quando a una prima fase di debolezza dell'oro ha fatto seguito una ripresa culminata in nuovi top all'inizio del 2019.