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Pensione di reversibilità: di cosa si tratta?

di FTA Online News pubblicato:
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Quando purtroppo si verifica la perdita di un familiare, titolare di un assegno previdenziale, potrebbe emergere la possibilità per i suoi familiari più stretti di accedere ad un nuovo assegno, che prende il nome di pensione di reversibilità. Ci sono precise condizioni da risepttare alla presentazione della domanda. Ecco tutto quello che devi sapere per non sbagliare!

Pensione di reversibilità: di cosa si tratta?

Ancora oggi sono tante le persone e i cittadini che non sono a conoscenza delle caratteristiche e degli aspetti peculiari della pensione di reversibilità, la quale potrebbe essere ottenuta esclusivamente in alcune situazioni particolari.

Si tratta a tutti gli effetti di una prestazione economica che, come avviene la maggior parte delle volte in cui si parla di pensioni, viene gestita interamente da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale.

Tuttavia, questa categoria di opportunità della pensione, riconosciuta dall’INPS, spetterà in maniera esclusiva verso quei cittadini che saranno coinvolti dalla perdita del proprio familiare, nei casi in cui questo risultasse essere titolare di un assegno di tipo previdenziale. In questi casi, quindi, i suoi familiari più stretti, avranno diritto ad una pensione ai superstiti, a seguito della presentazione di un’apposita richiesta da parte dei cittadini coinvolti.

Pensione di reversibilità: quali sono le caratteristiche principali

Come chiarito in precedenza, la tipologia di pensione nota come pensione di reversibilità è effettivamente uno dei trattamenti di tipo previdenziali che rientrano, insieme alla pensione indiretta, di cui si tratterà nei prossimi paragrafi, nella grande categoria della cosiddetta pensione ai superstiti.

Dunque, come è stato anche sottolineato all’interno dell’articolo dedicato alla pensione di reversibilità di Pensioni e Lavoro, con l’espressione legata alla pensione di reversibilità, l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale intende fare riferimento all’assegno che viene erogato verso specifiche categorie di familiari, nei casi in cui emerga una situazione in cui il cittadino defunto risultava percettore e beneficiario di una mensilità erogata dall’INPS. In tal senso rientra una qualsiasi tipologia di pensione diretta.

Pensione di reversibilità e pensione indiretta: cosa cambia

È importante anche evidenziare che l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale distingue due tipologie di pensione che potranno essere erogate e riconosciute nei confronti di differenti categorie di persone, in base alle loro caratteristiche nonché alla situazione del pensionato o contribuente defunto.

A questo proposito, quindi, occorre sottolineare che, nonostante spesso si associa in maniera completamente errata all’espressione pensione di reversibilità, anche la seconda tipologia di assegno, è necessario precisare quanto in realtà questi siano completamente differenti.

Per questo motivo, è possibile distinguere la pensione di reversibilità, anche soprannominata pensione diretta, dalla cosiddetta pensione indiretta. Quest’ultima espressione, infatti, sta ad indicare quella tipologia di assegno che potrà essere richiesto ed eventualmente corrisposto nei confronti dei familiari del defunto, solo in alcuni casi particolari.

Riguarda, quindi, quelle situazioni in cui il soggetto per cui viene richiesta la pensione da parte dei parenti più prossimi, non risultava essere già percettore effettivamente di una pensione, ma che tuttavia ha raggiunto e cumulato una serie di requisiti, legati sia all’anzianità assicurativa di 15 anni, che quella di contribuzione.

In tal senso, si rimandano le indicazioni e gli approfondimenti che sono stati forniti in maniera dettagliata dall’Istituto INPS all’interno della circolare numero 185 del 2015.

La pensione di reversibilità: chi può fare ora la richiesta nel 2022

In ottemperanza alle indicazioni di carattere operativo che sono state inserite all’interno della circolare numero 185 pubblicata dall’Istituto INPS il 18 novembre 2015, è possibile evidenziare anche chi saranno i cittadini ed i soggetti che potranno effettivamente richiedere il diritto alla pensione di reversibilità.

Innanzitutto, il primo soggetto a rientrare nella categoria dei potenziali beneficiari della pensione di reversibilità è sicuramente il coniuge superstite. A questo proposito, è bene sottolineare che, a seguito di una serie di sentenze emesse nel corso degli anni da parte della Corte, attualmente si intendono ammessi alla platea di potenziali beneficiari della pensione diretta sia quei coniugi separati che anche quelli che hanno terminato il processo di divorzio.

Tuttavia, come spesso accade, prima di provvedere alla presentazione della richiesta, è bene accertarsi di essere in possesso di tutte le condizioni ampiamente descritti dalle circolari INPS.

Inoltre, potranno accedere alla pensione di reversibilità anche i figli del cittadino pensionato che è venuto a mancare, ma anche in questo caso sarà richiesto il rispetto di specifici requisiti, in particolare per quanto concerne l’età.

Infine, all’interno della categoria relativa ai soggetti che potenzialmente potrebbero avere diritto di richiedere ed usufruire della cosiddetta pensione di reversibilità, ovvero della pensione diretta, è possibile citare anche quei cittadini legati dal defunto con la parentela di nipoti.

Pensione di reversibilità: la procedura predisposta dall’INPS per presentare domanda

Si ricorda che, al fine di presentare la richiesta per poter accedere alla pensione di reversibilità è necessario che i soggetti che sono stati coinvolti dalla perdita del familiare provvedano a presentare ed inviare la documentazione richiesta attraverso la tradizionale procedura INPS.

In questo senso, potranno fare riferimento sia al portale telematico dell’Istituto che anche ai servizi concessi dagli enti di Patronato o gli intermediari dell’INPS, così come anche al servizio di contact center.

Gli importi erogati dall’INPS per la pensione di reversibilità

L’ammontare degli importi che andranno a caratterizzare la pensione di reversibilità che sarà percepita dai cittadini familiari del soggetto defunto varia sulla base del tipo di lavoro che era svolto precedentemente dal cittadino in questione oltre che anche la sua anzianità contributiva.

In tal senso, un ulteriore fattore che risulta essere particolarmente influente in relazione al tema legato alla definizione ed al calcolo degli importi che potrebbero essere erogati verso i cittadini titolari di una pensione di reversibilità riguarda il valore reddituale effettivo del cittadino considerato superstite.