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Petrolio in rally: quali effetti sui dividendi di Eni

di FTA Online News pubblicato:
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L’accelerazione del petrolio, con il Brent sui livelli massimi dal 2014, spinge al rialzo Eni. Il titolo spicca nel Ftse Mib anche in vista dei prossimi appuntamenti con i dividendi nel 2022.

Petrolio in rally: quali effetti sui dividendi di Eni

La corsa del petrolio

Le prospettive della domanda di petrolio si stanno confermando al di sopra delle attese e Goldman Sachs prevede un forte sbilancio della domanda-offerta, in linea con le attese dell’OPEC.

La banca americana ha stimato che entro l’estate, le riserve di petrolio dei paesi OCSE scenderà sui minimi dal 2000, spingendone ulteriormente al rialzo il valore in borsa. Gli esperti di Goldman Sachs hanno stimato che il Brent salirà a 90 dollari entro marzo e potrebbe raggiungere quota 100 nel secondo trimestre del 2022.

Eni sui massimi da gennaio 2020

Eni è il sesto gruppo petrolifero mondiale per fatturato ed è quotata sia alla Borsa di Milano (all’interno dell'indice FTSE MIB) che al New York Stock Exchange (NYSE).

Secondo gli analisti di Equita, che hanno assegnato un rating buy sul titolo, il prezzo obiettivo è di 15 euro.

Eni ha superato il 12 gennaio i massimi di novembre a 12,88 euro, riattivando l’uptrend partito nel 2020. Dopo aver ricoperto anche il gap di fine gennaio 2020, a 13,264, la corsa potrebbe proseguire verso obiettivi a 14,40 circa, poi fino a 14,90. Indicazioni di debolezza giungerebbero invece sotto quota 12, per supporti a 11,50 circa, critici nel medio lungo termine.

Dividendi Eni 2022

Eni approverà la somma da destinare ai dividendi 2022 il prossimo 17 febbraio, in occasione della riunione del Cda per l’approvazione dei risultati preliminari del 2021. 

·         Il 23 maggio 2022 verrà staccato il saldo del dividendo 2021 pari a 0,43 euro per azione (l’acconto del dividendo 2021, pari a 0,43 euro, era stato assegnato lo scorso 23 settembre 2021) 

·         Il 19 settembre 2022 sarà assegnato l’acconto del dividendo 2022

La cedola complessiva da 0,86 euro per azione corrisponde, ai prezzi attuali, al 6,4% di rendimento. Un dividend yield molto interessante che aggiunge remunerazione al capitale degli azionisti, già fortemente rivalutato negli ultimi mesi.