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Dove investire, borse o materie prime?

di Alessandro Magagnolipubblicato:

La recente fase di rimbalzo che ha visto come protagonisti le borse e le materie prime, in particolare rame e petrolio, costringe a domandarsi quale sia la asset class da privilegiare. Ecco la risposta.

Dove investire, borse o materie prime?

La recente fase di rimbalzo che ha visto come protagonisti le borse e le materie prime, in particolare rame e petrolio, costringe a domandarsi quale sia la asset class da privilegiare. Ecco la risposta.

Per JPMorgan è il momento di comprare commodity

In un suo recente intervento Marko Kolanovic di JPMorgan suggerisce di sfruttare i recenti rialzi del mercato azionario per prendere profitto e per utilizzare la liquidità liberata per investire sul comparto delle materie prime. Secondo Kolanovic una vera recessione è infatti improbabile ed è possibile che la domanda per le commodity resti alta, favorendo una crescita dei loro prezzi.

Questa strategia non presume comunque che il mercato azionario possa entrare in crisi in futuro, secondo l'esperto di JPMorgan è semplicemente una risposta al fatto che il petrolio e il rame hanno ceduto di più delle azioni e quindi hanno maggiore possibilità di guadagno in caso di rimbalzi.

Il rame disegna una figura rialzista

Uno sguardo al grafico del future sul rame permette di concordare con quanto ipotizzato da JPMorgan. Il future, dopo il prolungato ribasso dal massimo di marzo a 503,95 al minimo di luglio a 317,45 dollari, ha disegnato un potenziale testa spalla rialzista, figura che verrebbe completata con il superamento di area 360. In quel caso sarebbe lecito attendersi il ritorno almeno fino a testare la media mobile esponenziale a 200 giorni, passante a 411 circa (distante quindi il 14% circa). Per chi non volesse o potesse intervenire sul future ci sono molte alternative, come ad esempio l'Etf WISDOMTREE COPPER (GB00B15KXQ89), interessante come opportunità di acquisto in caso di superamento, in chiusura di seduta, della resistenza di area 31 dollari.

S&P500 contro resistenza chiave

Nel caso dello S&P500 invece la media mobile esponenziale a 200 giorni è già stata testata con precisione dal massimo dell'8 agosto a 4187 punti (in questo momento l'E-Mini S&P 500 Future Continuous Contract quota 4190 punti, in rialzo dell'1,6%). Effettivamente quindi lo S&P500 ha già messo a segno un rimbalzo più ampio dai minimi di giugno rispetto al rame, questo tuttavia non significa che adesso ci sarà un passaggio del testimone tra le due asset class, azioni e materie prime.

Se l'intonazione del mercato rimarrà relativamente ben disposta nei confronti del rischio (risk on) la borsa potrebbe tranquillamente continuare a sovraperformare le materie prime. Se lo S&P500 troverà la forza per stabilizzarsi oltre i 4200 punti diventerà probabile un proseguimento del suo rialzo verso i 4400 punti. Al di sopra di area 4400 l’indice potrebbe poi tentare di ritornare sui massimi dell’anno, a 4820 circa. Solo in caso di mancata rottura di area 4400 potrebbe avviarsi una fase correttiva di una certa rilevanza, che rischierebbe poi di accelerare con la violazione di area 4100.

Per adesso azioni battono commodity

Per adesso quindi può valere la pena di mantenere un sovrapeso nei confronti delle azioni, in particolare di quelle Usa (il dollaro potrebbe flettere un po' contro euro ma difficilmente lo vediamo al di sopra di area 1,05), restando comunque investiti anche nelle materie prime, in particolare quelle cicliche come il rame che dovrebbero avvantaggiarsi da segnali di rallentamento di crescita dell'inflazione.

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