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Reddito minimo di base europeo: come funziona e a chi spetta

di Miriam Ferraripubblicato:

Approvata la risoluzione sul reddito minimo europeo, un sussidio rivolto ad alcuni cittadini per permettere a tutti di condurre una vita dignitosa: ecco come funziona e a chi spetta.

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Nel 2021 il rischio di povertà assoluta ha colpito 95,4 milioni di cittadini europei. Per combattere la povertà e l'esclusione sociale, l'Ue ha approvato una risoluzione (vincolante) che potrebbe obbligare gli Stati membri a rafforzare il reddito minimo europeo.

Di che cosa si tratta? Chiamato anche reddito di base europeo, oppure reddito di cittadinanza (in Italia), questo sussidio permette a tutti i cittadini in età lavorativa di condurre una vita dignitosa.

Ecco a chi spetta, come funziona e quali sarebbero gli importi del reddito minimo europeo secondo le indicazioni della direttiva UE.

In questo breve video di MR LUL andiamo ad analizzare i punti principali della risoluzione europea sul reddito minimo: come funziona, a chi spetta e quali sono gli importi del sussidio.

Che cos'è il Reddito minimo europeo?

Mentre il Governo italiano si appresta alla cancellazione del reddito di cittadinanza, o meglio alla sostituzione del sussidio grillino con il nuovo MIA- Misura di Inclusione Attiva -, l'Europa approva una risoluzione che spinge gli Stati membri ad rafforzare il reddito minimo.

Detto anche reddito di base, il reddito minimo europeo è una misura di inclusione sociale volta a contrastare la povertà assoluta.

Consiste nell'erogazione di un sussidio in denaro ai cittadini meno abbienti, disoccupati in età lavorativa, per consentire loro di condurre una vita dignitosa.

Come spiegano da Bruxelles, infatti, il reddito minimo è volto a garantire

un livello adeguato di sostegno che tenga conto della soglia nazionale di rischio di povertà (indicatore AROPE), per cercare di creare un sistema che garantisca un tenore di vita dignitoso.

Dunque non è prevista l'introduzione di un assegno uguale per tutti gli Stati membri, ma un sussidio variabile in base al rischio di povertà nazionale.

Come funziona il reddito minimo di base europeo

Inizialmente si trattava di una semplice raccomandazione europea (risalente allo scorso anno), non vincolante, ma ad oggi la risoluzione rappresenta l'anticamera di una prossima direttiva vincolante per gli Stati membri, che potrebbero essere obbligati a recepirla entro i termini stabiliti.

Qualora approvata, la direttiva andrebbe a definire i limiti minimi da garantire nell'introduzione del reddito di base, o reddito di cittadinanza - che dir si voglia.

Il funzionamento di questo sussidio sarebbe molto simile all'attuale reddito di cittadinanza: un assegno mensile che spetterebbe alle famiglie o agli individui più poveri per contrastare la povertà e l'esclusione sociale.

Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega hanno già votato contro la risoluzione, probabilmente per salvare il loro progetto di sostituzione del reddito di cittadinanza con MIA.

Chi può averlo e quali sono gli importi

E in effetti il reddito minimo europeo somiglierebbe anche negli importi al reddito di cittadinanza, piuttosto che all'assegno MIA.

Basti pensare che per calcolare l'ammontare del reddito mimo bisogna considerare il "60% del reddito disponibile mediano nazionale equivalente* dopo i trasferimenti sociali*".

Per quanto riguarda l'Italia, l'assegno minimo potrebbe variare tra 550 euro e 875 euro al mese. Ma chi potrebbe averlo?

La soglia di povertà individuata per il nostro Paese include tutti i nuclei familiari e i cittadini in possesso di un reddito inferiore alla forbice compresa tra 7.500 e 10.500 euro all'anno.

Non ci resta che attendere una futura (eventuale) direttiva europea che ponga anche l'Italia nelle condizioni di recepire le indicazioni comunitarie.