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Timore recessione a Wall Street. Dow Jones perde quasi il 2%

di FTA Online News pubblicato:
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Dopo una giornata contrastata per l'Asia (a Tokyo il Nikkei 225 aveva guadagnato l'1,03% contro il declino per quanto limitato allo 0,04% dello Shanghai Composite), e negativa per i mercati europei, la settimana di Wall Street inizia in deciso ribasso, dopo lo stop di lunedì per la celebrazione dell'Indipendence Day. L'outlook per il secondo semestre (dopo che il primo si è chiuso con una delle peggiori performance in decenni) sono nella migliore delle ipotesi nebulose. Jonathan Golub, strategist di Credit Suisse citato dalla Cnbc, ritiene che gli Usa possano evitare la recessione ma ha peggiorato il suo target per l'S&P 500 a fine 2022 da 4.900 a 4.300 punti (il che significherebbe comunque un recupero di circa metà delle perdite accumulate nei primi sei mesi dell'anno).

In tema di recessione, per altro, secondo la Federal Reserve (Fed) di Atlanta gli Usa sono già in recessione tecnica. Settimana scorsa il Bureau of Economic Analysis (Bea) aveva comunicato la terza lettura relativa al prodotto interno lordo (Pil) degli Usa nel primo trimestre, che aveva evidenziato un calo dell'1,6% sequenziale (contro il precedente progresso del 6,9%). Il GdpNow della Fed di Atlanta indica invece una contrazione del 2,1% per il secondo trimestre. Il che di fatto segna l'ingresso degli Usa in una recessione tecnica (due trimestri consecutivi di contrazione dell'economia). Nonostante la gran parte degli economisti escluda l'ipotesi prime dell'inizio del 2023.

Clima plumbeo che si concretizza in una netta contrazione del mercato: Dow Jones Industrial Average ed S&P 500 perdono entrambi quasi il 2% (e quest'ultimo si muove intorno a 3.750 punti, ben lontano quindi anche dal già ridimensionato target di Golub di Credit Suisse). Fa poco meglio con una flessione intorno all'1,50% il Nasdaq Composite. Soltanto Nike è in positivo dei 30 componenti del Dow Jones mentre tutti gli undici sottoindici che compongono l'S&P 500 sono in arretramento e con un crollo superiore al 3% all'avvio delle contrattazioni i peggiori sono stati Energy, Industrials e Materials.

Come già successo in chiusura della precedente ottava, in scia alla debole guidance di Micron Technology, tra i peggiori titoli di Wall Street ci sono soprattutto i fornitori di apparecchiature e strumenti per la manifattura di semiconduttori come Lam Research e Kla Corporation. E su tutti l'olandese Asml Holding, che con un crollo superiore al 6% scivola in fondo al Nasdaq Composite. Sul fronte macroeconomico, in maggio gli ordini industriali sono saliti in Usa dell'1,6% mensile, contro lo 0,7% della lettura finale di aprile e il progresso dello 0,6% del consensus di Dow Jones Newswires e The Wall Street Journal. Gli ordinativi all'industria escludendo il settore dei trasporti sono invece cresciuti dell'1,7% contro lo 0,6% precedente.

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