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Trading: l’importanza dei volumi

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

Cimentarsi nel trading è un’operazione che in molti hanno provato a fare. Non si può mai avere la sicurezza del buon esito delle operazioni ma si può cercare di fare in modo che ciò accada, attraverso una serie di accorgimenti e valutazioni. L'importanza dei Volumi

Trading: l’importanza dei volumi

Cimentarsi nel trading è un’operazione che in molti hanno provato a fare. Chi con una certa consapevolezza, chi a caccia di fortuna, chi dopo aver effettivamente studiato, essersi informato ed aver ponderato tutte le variabili in gioco.

Così come del doman non v’è certezza, la stessa cosa si può affermare anche per l’operatività nel trading: non si può mai avere la sicurezza del buon esito delle proprie operazioni. Si può però cercare di fare in modo che ciò accada, attraverso una serie di accorgimenti e valutazioni.

Trading: l’importanza dei volumi

Quando si scelgono i titoli sui quali fare trading, occorre ovviamente verificare tutta una serie di informazioni e parametri, prima di effettuare materialmente le operazioni. Documentarsi, sì, e anche abbastanza velocemente, perché, nel trading, occorre anche cogliere l’attimo. Se i più avvezzi all’operatività conoscono l’importanza di tutta la terminologia associata a questa tipologia di attività, spesso, i neofiti, si fermano a parole quali “supporti”, “resistenze”, “minimi”, “massimi”, dimenticandosi di valutare un altro aspetto fondamentale: i volumi.

Di che cosa si tratta? Dei pezzi scambiati di quel determinato titolo, in una certa frazione di tempo, ovvero le quantità e il numero delle negoziazioni (contratti) che hanno avuto luogo in una giornata di borsa piuttosto che nell’ultima ora. I volumi sono importanti? Assolutamente sì. Per quali motivi? Innanzitutto, i volumi scambiati in riferimento ad un determinato titolo, stanno a certificarne la liquidità sul mercato. Più sono elevati, come numero, maggiormente è liquido (ovvero negoziabile) il titolo sul mercato.

Viceversa, scarsi volumi stanno ad indicare un titolo poco liquido la cui vendita o acquisto, possono quindi risultare difficoltosi (alle condizioni e al prezzo che si vuole realizzare). Inoltre, movimenti in ascesa o discesa dei prezzi corroborati da volumi elevati, stanno a significare la fondatezza di una determinata tendenza del titolo al rialzo o al ribasso.

Trading: chi si accontenta gode

Un titolo poco liquido, comporta possibili difficoltà nello smobilizzo. Ovvero: se ho acquistato ad un certo prezzo, posso non riuscire a rivenderlo col profitto sperato, in assenza di volumi importanti o di contrattazioni sul titolo. Può quindi accadere che, il prezzo di riferimento, sia puramente virtuale, ovvero dato dall’incrocio delle proposte in acquisto e quelle in vendita i cui valori, però, rimangono distanti e quindi non si accoppiano.

Ecco perché, è sempre bene verificare, quando si acquista un titolo, che effettivamente sia liquido, valutandone l’andamento volumetrico per un congruo periodo di riferimento. Altrimenti, si rischia di trovarsi col cerino in mano (e magari anche di scottarsi).

In tal caso, se ci si accorge di aver commesso un errore, meglio porvi rimedio immediatamente, accontentandosi di un guadagno ridicolo se non addirittura incamerando una modesta perdita. Meglio dirottare le proprie risorse su altre opzioni decisamente più plausibili. Come si suole dire, chi si accontenta gode e, soprattutto, meglio prevenire che curare.