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La scelta del Time Frame nell'analisi grafica: un aspetto cruciale

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
7 min

La scelta del time frame ha un impatto significativo sul costo dello stop loss, pertanto, è importante valutare quanto si è disposti a perdere in ogni operazione e selezionare il time frame di conseguenza.

La scelta del Time Frame nell'analisi grafica: un aspetto cruciale

La scelta del Time Frame è una problematica chiave dell'analisi grafica

La scelta del Time Frame è una problematica che molto spesso si presenta quando ci si avvicina all'analisi grafica.

Il Time Frame altro non è che la scansione temporale con la quale si rappresenta un grafico, ad esempio nel grafico del future Ftse Mib con Time Frame 15 minuti ogni candela che compare ha una durata di 15 minuti.

Questo tipo di rappresentazione, definita "intraday", è utile per guardare il grafico con un elevato livello di dettaglio, ma ha una limitazione che è quella di proporre o, meglio, di evidenziare, figure o situazioni che hanno a che fare principalmente con il breve termine.

Facciamo un esempio pratico, il flag

Facciamo un esempio pratico: sul grafico del future a 15 minuti a partire dal minimo del 4 di ottobre abbiamo una struttura che può essere vista come un canale crescente che si sta delineando da tre sedute circa.

Le oscillazioni sono comprese tra due limiti, dati appunto dalle linee parallele del canale. Quella inferiore a 27450, quella superiore intorno a 27840.

Noi sappiamo che il canale è una fascia che delimita le oscillazioni dei prezzi per un certo periodo, di solito quando viene interrotto il canale ci si può aspettare che si realizzi un movimento nella direzione della rottura di ampiezza almeno pari a quella del canale stesso.

Quello che ci si può aspettare è che nel momento in cui viene superato, al rialzo o al ribasso, uno degli estremi, si realizzi un movimento di ampiezza più o meno simile a quella del canale stesso.

Se poi vogliamo affinare la nostra analisi quando andremo a proiettare l'ampiezza del canale per valutare il target, faremo uso anche delle percentuali di Fibonacci, quindi daremo importanza non solo alla proiezione del 100%, ma anche a quelle almeno del 61 8% e del 161 8%. Ai fini della trattazione dell’argomento trattato rimarremo concentrati, per semplicità, sulla proiezione del 100%.

Adesso possiamo ipotizzare un'operatività

Tornando alla domanda iniziale, cioè la scelta del Time Frame, con le basi gettate fino a qui, adesso possiamo ipotizzare una operatività.

Tornando all’esempio del canale crescente ricordiamo che il suo limite superiore, il suo lato alto, transita intorno ai 27830/40 punti e l'ampiezza del canale è di 400 punti; quindi, possiamo ipotizzare che sopra area 27830/40 ci sia spazio per salire circa fino in area 28230/40.

Quello è il nostro target, un livello che è ragionevole pensare possa essere raggiunto in caso di superamento della resistenza.

L'importanza della linea mediana in un canale

Un'altra cosa che sappiamo è che una volta che si interrompe il canale al rialzo o al ribasso molto spesso si può utilizzare con successo la sua linea mediana come livello di stop loss.

La linea mediana si rivela essere un livello di supporto o di resistenza rilevante, dipende da che direzione viene incontrata dai prezzi, sia prima della rottura di uno degli estremi sia successivamente.

Con questo progetto di operatività andiamo a cercare un guadagno di 400 punti e lo proteggiamo con uno stop di 200 punti, ovvero la distanza tra il lato alto e la mediana.

L'importanza del rapporto rendimento/rischio

C'è quindi un rapporto due a uno tra potenziale profit e rischio di perdita, l’operazione ha quindi un profilo di rischio che si può iniziare a considerare corretto (rischio 1 per guadagnare 2).

Quello che ricaviamo da questo tipo di analisi, quindi, andando a guardare il grafico a 15 minuti per il future Ftse Mib, è una operatività che ci dà uno stop loss di 200 punti.

Ed è questo l'elemento sul quale concentrare l’attenzione, cioè che l'operatività tipica di un Time Frame di solito comporta l'utilizzo di uno stop loss che ha un certo costo medio.

Un secondo esempio, il testa spalle

Possiamo fare altri esempi sempre sullo stesso grafico. Tra il 28 settembre e il 2 ottobre avevamo una situazione di testa spalle ribassista.

Alla violazione della neckline, passante a 28150, potevamo immaginare l'inizio di una fase di discesa che aveva come obiettivo l'ampiezza del testa spalle, quindi più o meno ancora una volta circa 400 punti.

In questo caso potevamo mettere come stop il massimo della seconda spalla che era 28400, quindi circa 250 punti di stop a fronte di 400 punti di profit.

Ancora una volta lo stop loss è intorno ai 200/250 punti.

Dall'intraday al daily

Se passiamo dal grafico a 15 minuti al grafico a 24 ore vedremo una situazione molto diversa. Il canale che abbiamo evidenziato prima si riduce tre sole candele (che peraltro sono candele molto importanti perché sono delle candele di tipo hammer, quindi potenzialmente rialziste), la figura che stavamo studiando prima, il canale, non si vede più.

Possiamo vedere invece un altro canale altrettanto importante che si è disegnato dal minimo del 18 agosto al massimo del 20 di settembre.

In questo caso, però, l'ampiezza del nostro canale è di circa 1400 punti (da 28400 circa a 29800).

Se ragioniamo con lo stesso tipo di schema che abbiamo ipotizzato prima, cioè di operare nel momento in cui c'è il superamento di uno degli estremi del canale, con un target che è distante almeno quanto l'ampiezza del canale proiettata dal punto di rottura, ci troviamo in una ipotetica operatività dove abbiamo uno stop di 700 punti e un target di 1400.

La situazione è adesso completamente diversa in termini di costo dello stop, perché siamo passati da 200 a 700 punti, quindi lo abbiamo più che triplicato.

Il grafico giornaliero comporta un aumento del costo dello stop loss?

E’ chiaro che andando a guardare un grafico giornaliero si evidenzieranno delle situazioni di ampiezza simile, o superiore, a quella appena analizzata, che comportano nella realizzazione delle varie figure degli spazi che sono più ampi rispetto a quelli del grafico a 15 minuti.

In un time frame giornaliero quindi molto spesso mi troverò a che fare con delle figure, pattern più o meno complessi, che hanno un costo in termini di stop loss più elevato rispetto a quello che si rivela quando andiamo ad esplorare un grafico di più breve termine.

Una regola importante

La regola è che se una figura è evidente su un grafico con time frame superiore, per prudenza, sceglierò quello come base per l’operatività al fine di evitare il più possibile i falsi segnali.

La prudenza suggerisce infatti di attendere la rottura del livello importante con una chiusura di periodo.

Se lo stesso doppio minimo è visibile sul grafico giornaliero e su quello orario, è meglio concentrarsi su quello giornaliero e attendere che la rottura del massimo intermedio rispetto ai due minimi sia confermata anche in chiusura di seduta, e non solo in chiusura oraria, prima di intervenire.

Il punto di partenza nella scelta del time frame

Il punto di partenza nella scelta del time frame dovrebbe essere proprio quello del costo dello stop loss.

Posso permettermi di mettere sul piatto ad esempio 1500 punti di stop in una ipotetica operazione, che magari ha il potenziale di farne guadagnare 3000?

Se non me lo posso permettere allora significa che il Time Frame con il quale ho individuato quella opportunità non è adatto alla mia possibilità operativa, è quindi necessario andare a ridurre il Time Frame, aumentare il dettaglio per scoprire magari altre figure che si evidenziano in maniera più evidente.

Se lo stop loss che io ho in mente per la mia operatività è di 100 punti allora nel caso del Ftse Mib future il Time Frame corretto sul quale andare a impostare le operazioni probabilmente sarà quello a 15 minuti.

L'obiettivo del trading non è solo il guadagno

Ovviamente questo tipo di approccio è solo uno dei tanti che si possono adottare, però sembra molto sensato considerando che nel momento in cui si inizia ad operare il mio obiettivo principale deve essere non tanto quello di guadagnare, ma quello di preservare il capitale perché il mercato mi offre sempre nuove opportunità di guadagno.

Ma se viene dilapidato il capitale ovviamente non è più possibile approfittarne delle occasioni future.

E’ quindi opportuno partire dal presupposto che lo scenario peggiore si potrebbe realizzare: se l’esperienza passata, reale o virtuale, mi insegna che esiste il rischio di andare incontro a 3 o 4 operazioni successive in perdita, è necessario calibrare lo stop loss considerando questo tipo di rischio.

Questo è il motivo per cui nella scelta del Time Frame è essenziale porsi la domanda “quanto posso permettermi di perdere per ogni operazione?”.