Facebook flop su metaverso. Utenti in fuga da Horizon Worlds

Anche se non pochi avevano visto nel cambio di nome (la creazione della holding Meta Platforms) niente più di un'operazione di chirurgia estetica, la scommessa di Mark Zuckerberg sul metaverso sembrava una cosa seria. Finora, però, Horizon Worlds si può definire un flop.

La piattaforma consumer del gruppo di Menlo Park avrebbe dovuto trasferire nella realtà virtuale il successo di Facebook. A giudicare dai dati diffusi dal Wall Street Journal, che cita un report interno alla società, la realtà è però decisamente meno rosea del previsto.

Gli obiettivi di Meta erano quelli di arrivare a fine 2022 con almeno 500.000 utenti attivi mensili ma dalla scorsa primavera il numero è in costante declino ed è attualmente inferiore ai 200.000 (Facebook viaggia intorno ai 3 miliardi, Instagram ampiamente sopra al miliardo). Una fuga che sarebbe dovuta a problemi tecnici e ancora di più alla mancanza di un'idea di business concreta.

Facebook finora è da flop sul metaverso. Utenti in fuga

Secondo il Wall Street Journal, solo il 9% dei mondi virtuali che Horizon Worlds ospita sono visitati da almeno 50 persone e la maggior parte sono del tutto "disabitati". Oltre la metà dei Quest, i visori per la realtà virtuale (il modello base in Italia costa 449,99 euro), è inutilizzato a sei mesi dall'acquisto.

Settimana scorsa Zuckerberg aveva presentato il nuovo Quest Pro, che punta a rendere più facile per architetti, ingegneri e designer lavorare nel metaverso. Venduto al non certo economicissimo prezzo di 1.799,99 euro non è rivolto al consumatore medio ma per Zuckerberg stabilirà un nuovo standard per la tecnologia del metaverso.

Meta ha affermato che prevede di espandere l'esperienza a più persone con una versione web di Horizon Worlds per dispositivi mobili e pc. Versione che prevedeva di lanciare quest'anno ma a oggi non c'è ancora una data ufficiale per il rilascio.

A Horizon Worlds manca idea di business come Facebook

Rolf Illenberger, chief executive della società di software per realtà virtuale VRdirect, ha ammesso che Horizon ha problemi da affrontare ma ha chiesto ai critici di avere pazienza e riconoscere che il settore è ancora in via di sviluppo. "Stiamo cercando di atterrare sulla luna e le persone si lamentano che la macchina del caffè non funziona", ha sottolineato, secondo quanto riporta il Wall Street Journal.

La stessa Meta, a partire proprio da Zuckerberg, hanno sempre chiarito che si tratta di un progetto pluriennale. Il metaverso non arriverà dall'oggi al domani ma è pur vero che non sembra esserci una chiara direzione verso cui spingere il business.

Dare Obasanjo, lead product manager Horizon Worlds/Metaverse Platform per Meta, in una nota citata sempre dal Wall Street Journal ha ammesso che "attualmente non è chiaro dove s'inserisca il metaverso nel quadro degli investimenti". "Siamo in ritardo per una rivalutazione del modo in cui investiamo e allochiamo le risorse", ha aggiunto.

Senza business utenti in fuga. Flop per Horizon Worlds

L'interesse tra i creativi c'è comunque, anche se finora Meta non è stata in grado di alimentarlo. La principale frustrazione è quella di non capire come si possa guadagnare dentro al metaverso.

Sulle consolidate piattaforme come YouTube, la stessa Instagram o la rivale cinese TikTok influencer e creator possono fare soldi attraverso l'endorsement dei brand ma su Horizon Worlds non c'è ancora alcunché di simile. "Alcuni creatori hanno il desiderio di lavorare a tempo pieno nel metaverso.

Se ci fossero ruoli con il giusto compenso, alcuni creatori farebbero della costruzione del metaverso il loro lavoro a tempo pieno", si legge ancora nel report interno di Meta. Menlo Park finora ha sostenuto alcuni mondi con pagamenti di bonus ai loro responsabili.

Tuttavia le altre forme di promozioni commerciali sono ancora in fase embrionale. Il più redditizio dei mondi di Horizon finora ha raccolto in totale 10.000 dollari. E la funzione che permette di dare la mancia ai creatori ha prodotto incassi per appena 470 totali. Insomma il lavoro da fare è ancora molto.