Silenzio, parla Powell
pubblicato:Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha lasciato intendere che la Banca centrale diminuirà la velocità del rialzo dei tassi d'interesse forse già a dicembre, le borse festeggiano.
Indici Usa in rally dopo le parole del capo della Fed. La banca centrale rallenterà il rialzo dei tassi già a dicembre. Il Dow esce dal bear market.
Si raffredda il mercato del lavoro Usa
Prima che parlasse Powell era uscito il dato Adp sull'occupazione del settore privato: a novembre c'è stato un incremento di 127mila unità, una netta contrazione dopo le 239mila di ottobre e meno delle 200mila stimate.
I dati Adp anticipano di solito in modo affidabile l'andamento dei dati sull'occupazione ufficiali (che escono il primo venerdì di ogni mese): il mercato del lavoro sta rallentando e la Federal Reserve ha lasciato intendere più volte in passato che solo un ridimensionarsi dell'occupazione avrebbe creato i presupposti per vedere scendere anche l'inflazione.
La Fed potrebbe diventare meno aggressiva
Il presidente della Fed, parlando ad un evento della Brookings Institution ha lasciato intendere che a dicembre i tassi saliranno solo di 50 punti base, interrompendo la striscia di 4 rialzi da 75 punti base che ha caratterizzato gli ultimi incontri del FOMC e che ha portato il tasso benchmark al 3,75/4,00%.
Queste parole del capo della Fed "The time for moderating the pace of rate increases may come as soon as the December meeting" che si terrà il 13 e 14 dicembre.
Powell ha anche detto che "we have a long way to go in restoring price stability", quindi è possibile che la banca centrale rallenti la velocità del rialzo dei tassi ma non ha comunque intenzione di avviare azioni in senso contrario.
A conferma del fatto che il sentiment nei confronti degli investimenti più rischiosi sta cambiando si può citare anche l'andamento del rendimento sui junk bonds, che è sceso all'8,8% dal 9,6% circa di metà ottobre.
Le borse cercano scuse per salire
A volere essere onesti la reazione dei mercati alle parole di Powell appare forse eccessiva, del resto la Fed continuerà ad alzare i tassi e per adesso non si parla di una inversione della politica monetaria nemmeno a medio termine, ma le borse in questo periodo dell'anno hanno voglia di rialzo e si avvalgono di tutti gli appigli per salire.
L'anno scorso i prezzi sono saliti dal 3 al 30 dicembre, poi sono crollati a gennaio. Non è ovviamente detto che adesso seguiranno lo stesso copione, intanto comunque il rialzo di dicembre sembra probabile.
Lo SP500 è salito del 3,09% a 4080 punti, il Nasdaq Composite del 4,41% a 11468 punti, il Dow del 2,18% a 34590 punti.
Lo SP500 supera la resistenza
La resistenza critica per lo SP500 era a 4050 punti, linea che 50% del ventaglio di Fibonacci (Fibonacci fan) disegnato dal top di gennaio. Il superamento di questa linea apre la strada alla resistenza successiva, quella dei 4220 punti, linea del 61,8% del ventaglio. Nel breve primo ostacolo a 4095, linea che scende dal top di gennaio.
Il Dow rimbalza più del 20% dai minimi
Nel caso del Dow la resistenza era a 34281 punti, massimo del 16 agosto. Prossimo ostacolo a 35250/500 punti.
Il Dow doveva terminare la seduta al di sopra di 34470,612 per mettere a segno un rimbalzo almeno del 20% dai minimi del 30 settembre e uscire dal bear market (dove era entrato scendendo più del 20% dai massimi di inizio anno, che ora distano il 6% circa), la chiusura a 34590 è quindi servita allo scopo.
Il Nasdaq supera la media a 100 giorni
Sulla strada del Nasdaq Composite c'è ancora un ostacolo importante, posto a 11540 circa, il 23,6% di ritracciamento del ribasso dal massimo di novembre 2021. A 11410 i prezzi si sono comunque lasciati alle spalle la media mobile esponenziale a 100 giorni, resistenza dinamica che aveva invece bloccato il rialzo il 15 novembre. Oltre 11540 il target si sposterebbe a 12169, lato alto del gap del 13 settembre.