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Borsa Italiana: i tre titoli di oggi sono De Nora, Terna e Sesa

di FTA Online News pubblicato:
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De Nora, i dati non aiutano il titolo; Sesa, l'acquisizione ESG non scongiura le vendite; Terna, in attesa di dati e piano il titolo flette ancora

Borsa Italiana: i tre titoli di oggi sono De Nora, Terna e Sesa

Industrie De Nora in ribasso: ebitda adjusted -10,4% e pochi spunti dai piani

Industrie De Nora ieri ha accelerato al ribasso toccando il nuovo minimo storico. Le vendite sono scattate dopo la pubblicazione dei risultati 2023 con ricavi a 856,4 milioni di euro (+0,4%), EBITDA adjusted a 171,1 milioni (-10,4%) per un margine sui ricavi del 20,0% (22,4% nel 2022), utile netto a 231,1 milioni dai 89,7 milioni del 2022 grazie al provento non ricorrente legato alla quotazione della società collegata thyssenkrupp nucera alla Borsa di Francoforte: al netto dei proventi non ricorrenti l'utile netto risulta pari a 98,1 milioni.

Gli analisti sono stati delusi dall'aggiornamento del piano al 2026: prevista una crescita dei ricavi media nel periodo 2023-2026 nella parte alta della forchetta 5-9 per cento e un margine EBITDA adjusted al 18%-19%, esclusi i costi one-off del progetto Gigafactory in Italia.

L'analisi del grafico di Industrie De Nora mette in evidenza il minimo storico a 12,57 euro toccato ieri prima di rimbalzare e chiudere sopra i supporti di area 12,95 rappresentati dai minimi allineati di fine ottobre-inizio novembre. Il quadro tecnico appare quindi difficile: un assestamento sotto 12,95 preannuncerebbe probabilmente la rottura di 12,57 e l'ulteriore rafforzamento della tendenza negativa in essere da giugno scorso, già corroborata da testa e spalle di continuazione formatosi a partire da inizio dicembre e completato con l'affondo di ieri: la figura proietta un obiettivo ideale in area 11.

Segnali di forza al superamento del picco di ieri a 14,67, prologo a estensioni verso 16,17 (top del 26/2) e sui 16,64 toccati il 19 dicembre. Una vittoria su questo ultimo riferimento getterebbe le basi per un tentativo di riavvicinamento al record a 21,70.

Sesa, l'acquisizione non incoraggia il titolo

Il titolo di Sesa ha avviato la settimana con una performance debole, registrando un calo del 3,32% a 99 euro, con un'oscillazione giornaliera compresa tra 98,7 e 102 euro.

La società ha recentemente rafforzato le proprie competenze nel settore della digitalizzazione e della sostenibilità, acquisendo una partecipazione maggioritaria in Analysis attraverso la controllata Var Group.

Analysis, con sede a Castel Maggiore (BO), sviluppa soluzioni software per la digitalizzazione aziendale, focalizzandosi sulla gestione della sostenibilità e della compliance, e conta oltre 400 clienti in Italia, principalmente nel settore del Made in Italy. Nonostante questa mossa strategica, il mercato ha reagito con cautela nei confronti di Sesa.

Il 15 marzo, dopo la pubblicazione dei conti trimestrali, la società ha subito tagli di target price da parte di Equita Sim e Intesa Sanpaolo. Tuttavia, entrambe le società hanno confermato i giudizi positivi sul titolo.

Equita Sim ha ridotto il target price da 130 a 116 euro, mantenendo il rating a hold, citando un rallentamento della crescita rispetto alle aspettative. Anche Intesa Sanpaolo ha abbassato il prezzo obiettivo da 180 a 178 euro, ma ha confermato la raccomandazione buy, indicando una solida performance nei primi nove mesi dell'esercizio nonostante la pressione sul risultato netto. Mediobanca Research ha rivisto il target a 176 euro per azione, confermando il rating outperform, nonostante i conti del trimestre si siano rivelati inferiori alle stime di EBITDA a causa di un rallentamento nel segmento dei Servizi a Valore Aggiunto.

Nei risultati del terzo trimestre del 2024, si è osservato un rallentamento della crescita rispetto ai trimestri precedenti, principalmente guidato dalla divisione VAD, con una riduzione dei ricavi del 3% anno su anno. Tuttavia, la divisione SSI ha mantenuto una solida performance, con un aumento dei ricavi del 21% anno su anno.

La guidance per l'intero esercizio 2024 è stata leggermente rivista al ribasso, con previsioni di ricavi aumentati del 10% rispetto all'anno precedente e un EBITDA previsto tra €242 e €246 milioni.

Durante la call, sono emersi alcuni punti chiave, tra cui il rallentamento nel terzo trimestre dovuto alla divisione VAD e l'aspettativa di una riaccelerazione del business nel quarto trimestre e per l'intero esercizio fiscale 2025.

L'analisi tecnica dei prezzi di Sesa evidenzia alcuni punti chiave basati sulla successione di Fibonacci.

I minimi registrati lunedì a 98,70 euro coincidono esattamente con il livello del 78,6% di ritracciamento del rialzo dal minimo di ottobre. Questo livello è considerato un importante supporto, in quanto la successione di Fibonacci è spesso in grado di contenere i movimenti dei prezzi. Se i prezzi dovessero scendere sotto l'area di supporto a 98,70 euro, è probabile che si verifichi un ulteriore ribasso verso i minimi registrati lo scorso ottobre a 91 euro.

Tuttavia, se la zona di supporto a 98,70 euro dovesse rimanere salda e i prezzi riuscissero a superare l'area di resistenza a 102 euro, potrebbe scaturire un rimbalzo verso la resistenza successiva a 109 euro.

È importante notare che solo un superamento di questi livelli di resistenza potrebbe alleggerire in modo significativo le pressioni ribassiste sul titolo in modo duraturo. Pertanto, gli investitori potrebbero monitorare attentamente questi livelli chiave per avere un'idea più chiara del possibile andamento futuro dei prezzi di Sesa.

Terna in calo in attesa di piano e dati, ma si sa già che gli investimenti saranno 16,5 mld

Terna ha chiuso la seduta di ieri in rialzo dell'1,7% circa dopo aver precisato al mercato che gli investimenti complessivi previsti dal Piano Industriale 2024-2028 ammontano a 16,5 miliardi di euro. Nei giorni scorsi il Corriere della Sera aveva parlato di una cifra superiore a 15 miliardi.

Il piano di Terna sarà comunicato, come previsto, oggi 19 marzo insieme ai risultati 2023 e stamane l'azione segna un calo dello 0,77% a 7,522 euro.

Il titolo non presenta spunti grafici di particolare interesse, nonostante il rialzo di ieri. I prezzi si sono portati nella parte superiore del range di oscillazione delle ultime settimane, intervallo delimitato tra 7,45 e 7,60 circa.

Conferme oltre 7,60 aprirebbero ad un allungo verso i massimi di inizio anno in area 7,85. Il cedimento del supporto a 7,45, invece, introdurrebbe il ritorno sui minimi di inizio mese poco sotto quota 7,20.

Più in generale possiamo affermare che il grafico di Terna oscilla ormai da un paio di anni attorno al baricentro dei 7,50 euro, senza fornire particolari indicazioni sulle intenzioni future, per quanto i prezzi siano reduci da un prolungato rialzo di oltre 15 anni, circostanza che nel lungo periodo rende probabile il proseguimento della corsa. Lo scorso anno Terna ha distribuito un dividendo superiore al 5%, altra caratteristica che rende il titolo interessante soprattutto in ottica da cassettisti con uno sguardo rivolto alle cedole.