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Pubblica utilità con il vento in poppa

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Avvio di settimana positivo per i titoli della pubblica utilità del Ftse Mib. Le indiscrezioni di stampa in favore di una fusione tra Snam e Terna hanno rivitalizzato il comparto.

Pubblica utilità con il vento in poppa

Avvio di settimana positivo per i titoli della pubblica utilità del Ftse Mib: A2A sale dell'1,9% a 1,667 euro, Hera guadagna il 2,75% a 3,474 euro, Italgas fa segnare un +1,7% a 6,285 euro, Snam guadagna l'1,65% a 5,318 euro, Terna è in rialzo dell'1,46% a 7,93 euro.

Snam e Terna, fusione in vista?

Sul Corriere della Sera si torna a parlare di una fusione tra Snam e Terna, sulla spinta della necessità di modernizzare il sistema delle infrastrutture. In caso di fusione il ruolo della Cassa depositi e prestiti, che detiene il 29,9% di Terna e il 31% di Snam, sarebbe fondamentale.

Sul fronte dei grafici ci sono alcune situazioni degne di nota.

A2A, sopra 1,70 euro segnale di forza

Nel caso di A2A è evidente che il titolo ha oscillato nelle ultime settimane all'interno di una fase laterale, compresa tra area 1,70 e 1,60 euro. La rottura della parte alta di questa fascia (se il superamento della resistenza verrà confermato in chiusura di seduta) permetterebbe di considerarla un "rettangolo", figura di continuazione del rialzo in atto dal minimo di marzo. Sopra area 1,70 sarebbe possibile considerare completato anche il testa spalle rialzista disegnato dal minimo di gennaio, una figura che sembra in grado di fornire la base per il ritorno sui massimi di agosto 2021 a 1,96 euro. Sarebbero discese al di sotto di area 1,60 a cancellare le prospettive di rialzo favorendo invece il ritorno in area 1,40 almeno.

Hera reagisce da un supporto

Hera ha testato con il minimo di venerdì a 3,327 il 50% di ritracciamento del rialzo dai minimi di marzo. Dalla tenuta di questo supporto è scaturito un rimbalzo. Sul grafico degli ultimi mesi del titolo si apprezza la presenza di una resistenza chiave in area 3,74/78 euro, che si candida come primo obiettivo del rialzo. Oltre quei livelli si aprirebbero nuovi ampi spazi di crescita, target fino in area 4,15 almeno. Resistenza successiva a 4,39, gap del 24 febbraio. Solo sotto area 3,35 ci sarebbe da temere un approfondimento del ribasso in atto dal top di aprile a 3,70 fino in area 3 euro almeno.

Italgas ha disegnato un "wedge"

Italgas ha disegnato a partire dal top record del 21 aprile a 6,40 una figura a forma di cuneo, un "wedge", elemento che di norma si dimostra una pausa nella tendenza in essere, in questo caso quella rialzista partita dal minimo di marzo. La rottura del lato alto del "wedge", a 6,20, se confermata in chiusura di seduta, lascerebbe spazio al ritorno in area 6,40. Sopra quei livelli il target si sposterebbe in area 6,85/90 euro. Per negare l'intonazione positiva dimostrata in avvio di ottava i prezzi dovrebbero scendere al di sotto della base del "wedge", a 6,05 euro circa. Primo supporto in quel caso a 5,93, gap dell'8 aprile.

Snam, rimbalzo sostenuto da Fibonacci

Snam ha toccato con il minimo della seduta del 2 maggio a 4,95 euro il 61,8% di ritracciamento (percentuale di Fibonacci) del rialzo dal minimo di febbraio per poi reagire con determinazione. Fino a che il 61,8% di ritracciamento tiene è possibile catalogare il ribasso in atto dal top di aprile come una fase correttiva, quindi una interruzione solo temporanea, dal rialzo visto dal minimo di febbraio. Oltre area 5,30 i prezzi avrebbero la possibilità di tornare a testare il massimo record di aprile a 5,44 euro. Resistenza successiva a 6,10 euro. Sotto 5,10 possibile un nuovo test di area 4,95, poi supporto, critico anche in ottica di medio lungo periodo, a 4,62 euro.

Figura rialzista per Terna

Terna ha disegnato un piccolo "doppio minimo", figura rialzista, a partire dal 2 maggio con base a 7,40 circa. Il lato alto della figura, a 7,80, è stato superato venerdì, atteso ora il ritorno sul massimo assoluto dell'11 aprile a 8,34 euro. Resistenza successiva, non distante, a 8,50, lato alto del canale crescente che contiene i prezzi dai minimi di marzo 2020. Solo oltre quei livelli verrebbe inviato un segnale di forza convincente anche in ottica di medio periodo, con obiettivi fino in area 10 euro. Sotto area 7,60 rischio di test a 7,33 della media mobile esponenziale a 100 giorni.