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Finanza e Mercati: Fed-BCE, i timori per l'inflazione allontanano il taglio dei tassi

di Simone Ferradini pubblicato:
4 min

Banche centrali preoccupate per i trend dell'inflazione e sempre più caute sul taglio dei tassi

Finanza e Mercati: Fed-BCE, i timori per l'inflazione allontanano il taglio dei tassi

Finanza e Mercati: rendimenti poco sopra i recenti minimi

Il rendimento del BTP decennale segna ora 3,7890%, lunedì a 3,7930% il minimo dal 15 aprile, il 25/4 toccato a 4,0280% il massimo dal 13 dicembre (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,4420%, toccato ieri pomeriggio a 2,4155% il minimo dal 15/4, il 25/4 raggiunto a 2,6455% il massimo dal 27 novembre (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,4720%, ieri pomeriggio a 4,4170% il minimo dal 10/4, il 25/4 a 4,7450% il massimo dal 2 novembre (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,6180%, ieri pomeriggio toccato a 4,5690% il minimo dal 10/4, il 25/4 a 4,8410% il massimo dal 2 novembre (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: la manovra accomodante può attendere

Si consolida l'ipotesi di rinvio della prima mossa accomodante di Fed e BCE a settembre. Morgan Stanley in una nota ai clienti ha spostato il primo taglio dei tassi della banca centrale americana da luglio a settembre. Il presidente della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, ha dichiarato che, alla luce del trend dell'inflazione, i tassi potrebbero restare sui livelli attuali anche per tutto il 2024.

Il presidente della Bundesbank e membro del Consiglio Direttivo della BCE, Joachim Nagel, ha affermato che i profondi cambiamenti strutturali che stanno interessando l'economia dell'eurozona (riduzione della forza lavoro in primis) potrebbero mettere ulteriore pressione sui prezzi nei prossimi anni e che l'Eurotower dovrà muoversi di conseguenza.

Le attese del mercato nel breve termine confermano che è ormai definitivamente tramontata l'ipotesi di primo taglio dei tassi Fed a giugno e anche per luglio le probabilità sono basse. La ripresa della discesa dell'inflazione è considerato l'elemento principale per prevedere le prossime mosse. Indicazioni analoghe per l'eurozona dove il primo taglio BCE a giugno è sempre più lontano mentre per fine anno prendono quota le chance di due sole riduzioni.

Finanza e Mercati: le attese sulle mosse di Fed e BCE

Il CME FedWatch Tool assegna ora il 91% alla probabilità di tassi invariati nella riunione del FOMC del 12 giugno, stabile rispetto a ieri e ben al di sopra dell'86% di venerdì (91% giovedì, 77-78% venerdì 19/4). Scendono al 27-28% dal 29% di ieri (34% lunedì, 27-28% giovedì, 42-43% il 15/4) le chance di -25 bp nella riunione del 31 luglio, mentre risalgono al 70-71% dal 68-69% di ieri (63-64% lunedì) quelle di tassi confermati sui livelli attuali (70% giovedì, 45% il 15/4). Stabili al 49% (45% venerdì, 46-47% il 25/4) le probabilità di primo taglio il 18 settembre, salgono al 35 dal 34% di ieri (32% lunedì, 39% venerdì, 45% giovedì) quelle di tassi sui livelli attuali, scendono al 15% dal 15-16% di ieri (18-19% lunedì, 10-11% giovedì) le possibilità di -50 bp.

A fine 2024 le possibilità di -25 bp rispetto ai livelli attuali salgono al 33% dal 31-32% di ieri (29-30% lunedì, 35% venerdì, 39% giovedì, 13% il 10/4). Lieve calo al 36% dal 36-37% di ieri (29% giovedì, 33-34% il 19/4) quelle di -50 bp. Scendono al 17% dal 18% di ieri e dal 20% di lunedì (11% giovedì, 33% il 10/4) le probabilità di -75 bp. Recuperano ulteriormente all'11% dal 10% di ieri e dal 9% di lunedì (18-19% giovedì, 2% il 10/4) quelle di tassi invariati. Arretrano al 3% dal 4% di ieri e dal 4-5% di lunedì le chance di -100 bp (1-2% giovedì, 17-18% il 10/4, 23% il 5/4), stabili a 0% quelle di -125 bp (4% il 10/4). Lo strumento prevede quindi 1-2 tagli da 25 bp entro fine anno con maggiori probabilità di 2 mosse (stabile rispetto a ieri), erano bilanciate venerdì e tendenti a 1 giovedì. Erano 2-3 tendenti a 3 mercoledì 10/4.

I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) segnalano probabilità di riduzioni dei tassi ufficiali in netto calo sia a giugno che a fine 2024: i derivati quotano ora -8/9 bp a giugno da -13 ieri (-15 venerdì, -11/13 giovedì, -17/18 il 22/4, -25/26 il 5/4), quindi possibilità di taglio nella riunione del 6 giugno scarse. Per fine anno -56 bp da -61/62 ieri (-58/59 venerdì, -51/53 giovedì, -64/65 lunedì 22/4, -81, -86/87 il 5/4), quindi probabilità di 2-3 tagli sempre più tendenti a 2, erano per 2 tagli giovedì, tendenti a 3 fino al 24/4 e 3-4 fino a venerdì 5 aprile.

L'agenda macroeconomica della settimana prevede venerdì i verbali BCE e la fiducia dei consumatori USA.