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Reddito di Cittadinanza, cosa cambia con MIA? Le novità del decreto: nuovi requisiti, importi e sanzioni

di Chiara Turano pubblicato:
5 min

Il nuovo Reddito di Cittadinanza non è ancora realtà e già sta facendo discutere. Da una prima lettura del decreto che istituisce la Misura d’Inclusione Attiva (MIA)spuntano le prime novità su sanzioni importi e nuovi requisiti. Ecco i punti più salienti sconosciuti a molti.

Da una prima lettura del decreto che porterebbe all’introduzione della Misura d’Inclusione Attiva, già etichettata da molti come “nuovo Reddito di Cittadinanza”, emergono dei particolari per il momento poco conosciuti.

Pur trattandosi di un documento provvisorio, su cui potrebbe essere fatti dei ritocchi, la bozza può comunque offrire un aiuto nel capire quale futuro ci aspetta una volta chiuso il capitolo Reddito di Cittadinanza e a quali nuclei familiari la nuova MIA (Misura d’Inclusione Attiva) si rivolge.

Affrontata la questione sul funzionamento del nuovo Reddito di Cittadinanza e degli importi spettanti alle famiglie già in un precedente articolo, in questa sede ci soffermeremo su quelle caratteristiche della misura ad oggi poco conosciute e poco trattate dalla stampa nazionale. 

In particolare, sposteremo la nostra attenzione sulle novità contenute nella bozza del decreto, sui nuovi requisiti da possedere per accedere alla MIA, su come gli importi spettanti alle famiglie verranno determinati e sulle sanzioni previste

Ecco una video panoramica di Mr LUL le paghediale sulle novità contenute nella bozza del decreto sul nuovo Reddito di Cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza, cosa cambia con MIA? Le novità del decreto: i nuovi requisiti

Partiamo subito dalla prima novità emersa dall’esame della bozza del decreto MIA.

Il provvedimento non prende in considerazione gli occupabili, ma solo i nuclei familiari senza minori, soggetti affetti da disabilità o con un’età anagrafica superiore a 60 anni. 

Per la precisione, i beneficiari del nuovo Reddito di Cittadinanza sono raggruppati in due grandi categorie. Nella prima trovano posto coloro che rientrano nella casistica sopra elencata, a prescindere dalla presenza di uno o più occupabili. I rimanenti confluiscono, invece, nella seconda.

E le diversità emergono già in termini d’importo: mentre per i primi non si ravvisano sostanziose modifiche nelle cifre rispetto a quanto garantito dal Reddito di Cittadinanza, sono i secondi a subire un taglio dell’importo della misura per di più pagata per un periodo di tempo più limitato.

Una condizione questa che finisce per avvantaggiare le famiglie composte da due genitori, senza lavoro e con a carico minori, piuttosto che i nuclei single, formati da un solo soggetto, disoccupato perché ha deciso di intraprendere un percorso formativo o di studio.

La seconda novità riguarda il patrimonio immobiliare.

In questo senso l’ingresso in scena della MIA porterebbe al rispetto di nuovi requisiti rispetto a quelli previsti dal RdC.

Mentre quest’ultimo non spetta per un patrimonio immobiliare di oltre 30.000 euro, escludendo dalla soglia l’abitazione principale, il nuovo Reddito di Cittadinanza tiene fuori la casa dal valore patrimoniale solo se l’Imu calcolata su questa abitazione non eccede i 150.000 euro di valore.

In parole povere, il beneficio MIA non spetta a chi è proprietario di una casa di valore.

L’altra novità emersa dalla bozza del decreto sul nuovo Reddito di Cittadinanza va ad interessare i figli non conviventi. Per questi accedere alla MIA diventa più complicato. 

Mentre il RdC offre la possibilità al figlio non convivente con i genitori di essere parte attiva del nucleo familiare se ha un’età inferiore ai 26 anni e rispetta tutti i requisiti per essere considerato a tutti gli effetti fiscalmente a carico di questi ultimi ai fini IRPEF, la MIA presuppone un’età anagrafica di 30 anni se si vuole ottenerne il riconoscimento da soggetti indipendenti.

Si ponendosi così come una misura destinata agli over 30.

Reddito di Cittadinanza, novità del decreto: come cambiano gli importi con la MIA

Qualche anticipazione sugli importi fissati dalla MIA è stata data già nei precedenti paragrafi.

Tra le novità del decreto avente ad oggetto il nuovo Reddito di Cittadinanza spicca l’adeguamento delle somme spettanti alle variazioni dell’indice del costo della vita, a partire però dal 2026.

Volendo essere più precisi, gli importi garantiti dalla MIA risentiranno in positivo della rivalutazione. Cosa significa questo?

Semplicemente che, qualora si verificasse un aumento dei prezzi, anche l’importo garantito ai beneficiari della nuova misura lieviterà di conseguenza.

Una vera novità se si considera che il vigente Reddito di Cittadinanza non è assoggettato ad indicizzazione. 

Rimanendo in ambito economico, la nuova mia prevede un incentivo economico per chi riesce a trovare un lavoro o decide di avviare un’attività economica.

In quest’ultimo caso, il beneficiario continua a usufruire della MIA per altri due mesi senza tener conto del reddito d’attività se più basso di 3.000 euro.

Reddito di Cittadinanza, la MIA prevede sanzioni più rigide: quando si perde il nuovo RdC

Chiunque non rispetti le regole del nuovo Reddito di Cittadinanza va incontro a rigide sanzioni.

Si decade dalla MIA già alla misura alla prima assenza fatta registrare al CPI, mentre il RdC prevede solo il taglio di una mensilità.

Se le assenze salgono a due, i beneficiari subiscono la decurtazione di due mensilità, alla terza si perde definitivamente il beneficio.

Quest’ultimo trattamento è riservato anche a chi non prende parte alle iniziative promosse dal Gol, a coloro che rifiutano una congrua offerta di lavoro e a quanti non forniscono una comunicazione indispensabile per effettuare il ricalcolo della MIA.