FTAOnline

Shanghai e Shenzhen ferme. A Tokyo Nikkei 225 perde lo 0,10%

di FTA Online News pubblicato:
3 min

Dopo una seduta contrastata per Wall Street (in positivo dei tre principali indici newyorkesi il solo Dow Jones Industrial Average, apprezzatosi dello 0,23% mercoledì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza si consolida al rialzo. Come previsto la Federal Reserve (Fed) ha lasciato invariati i tassi Usa nel range del 5,25% -5,50% (sui massimi di 23 anni). Jerome Powell ha tuttavia escluso che la prossima mossa di politica monetaria dell'istituto centrale di Washington possa essere un nuovo aumento. La Fed ha sottolineato di avere visto pochi ulteriori movimenti verso il 2% annuo di target dell'inflazione. E Powell ha spiegato che l'inasprimento monetario ha bisogno di più tempo: solida ripresa, mercato del lavoro in salute e inflazione ancora alta lo evidenziano. "Chiaramente la politica monetaria restrittiva ha bisogno di più tempo per svolgere il suo lavoro", ha ribadito il chairman della Fed. Nessuna fretta è emersa invece dai verbali del meeting della Bank of Japan (BoJ) di 18-19 marzo per ulteriori rialzi del costo del denaro in Sol Levante, dopo che l'istituto centrale nipponico ha deciso di porre fine all'èra dei tassi in negativo iniziata nel 2016. Il clima positivo per la regione si conferma intanto nel progresso di circa lo 0,50% per l'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci principali monete, è in calo di un netto 0,40% a fronte di un recupero intorno allo 0,70% per lo yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,10% (fa poco meglio l'indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,03%). Sul fronte macroeconomico, in aprile l'indice della fiducia dei consumatori è sceso in Giappone a 38,3 punti dai 39,5 punti di marzo, contro la crescita a 39,7 punti del consensus. Il dato rimane sotto la soglia di 50 punti che separa fiducia da pessimismo ormai dal marzo 2006. Ulteriore recupero per l'attività manifatturiera del Giappone, che si conferma comunque per l'undicesimo mese consecutivo sotto la soglia di 50 punti che separa crescita da contrazione. In aprile l'indice Pmi Jibun Bank stilato da S&P Global è infatti salito su 49,6 punti dai 48,2 punti di marzo (47,2 punti in febbraio), sotto tuttavia ai 49,9 punti della lettura preliminare.

Mentre le piazze di Shanghai e Shenzhen rimangono ferme per il ponte della Festa dei lavoratori (torneranno a scambiare solo lunedì 6 maggio), Hong Kong è regolarmente operativa dopo lo stop di mercoledì per la celebrazione del 1° maggio ed è ampiamente in positivo: a meno di due ore dal termine delle contrattazioni l'Hang Seng guadagna infatti circa il 2,40% (e l'andamento è sostanzialmente uguale per l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China). A Sydney è stata dello 0,23% la crescita dell'S&P/ASX 200 in chiusura di sessione, mentre a Seoul è intorno allo 0,20% la flessione del Kospi. In aprile il tasso d'inflazione ha segnato in Corea del Sud un calo sul 2,9% annuo dal 3,1% registrato in febbraio e marzo, contro il 3,0% del consensus di Reuters. Il dato resta per il trentaseiesimo mese consecutivo sopra al 2% del target d'inflazione della Bank of Korea. Su base mensile l'indice dei prezzi al consumo è invece rimasto invariato contro il precedente rialzo dello 0,1% (0,5% in febbraio) e lo 0,2% stimato dagli economisti.

RR - www.ftaonline.com