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Borsa Italiana, tre titoli da guardare: Alerion, Caltagirone, Digital Bros

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

Alerion, i dati e il dividendo rallentano, il titolo frena mentre su
Caltagirone, i risultati incoraggiano l'azione. Digital Bros, semestre in rosso, ma piacciano le previsioni.

Borsa Italiana, tre titoli da guardare:  Alerion, Caltagirone, Digital Bros

Alerion Clean Power, frenata dopo i dati e dividendo in calo

Nuovi minimi da ottobre 2021 per Alerion Clean Power che ieri ha fatto registrare un corposo ribasso (-7% circa) scendendo in area 20,00. Il gruppo ha comunicato martedì i risultati relativi al 2023, apparsi in calo rispetto all'anno precedente.

I ricavi si sono attestati a 201,7 milioni euro (-26,3%) da 273,7 milioni nel 2022, l'EBITDA a 152,2 milioni (da 232,8 milioni), mentre il risultato netto è stato pari a 68 milioni (da 73,2 milioni) e indebitamento finanziario netto a 458,7 milioni (da 385,5 milioni).

Il cda proporrà all'assemblea un dividendo di 0,61 euro per azione contro quello da 0,65 dello scorso anno.

Il titolo appare in costante calo dai massimi assoluti toccati nel 2022 a 44,55 euro e la recente violazione del sostegno a 21,15 non agevola certo le possibilità di un riscatto nel breve.

Conferme sotto 21,15 ribadirebbero l'orientamento negativo dei corsi che appaiono diretti verso il target a 18,00 circa, dove troviamo l'ultimo dei ritracciamenti (Fibonacci) del rialzo partito nel 2016, riferimento strategico nello scenario di medio lungo periodo (obiettivo successivo la copertura del gap up di ottobre 2021 a 16,12 euro).

Segnali più concreti di ripresa giungeranno solo oltre 23,00 euro, livello ancora distante, ma nemmeno troppo se teniamo in considerazione che venerdì scorso il titolo ha fatto registrare un massimo a quota 22,85.

Caltagirone guadagna terreno dopo i risultati

Rialzo deciso ieri per Caltagirone. Il titolo ha messo a segno un guadagno del 3,93% a 4,5 euro. I prezzi hanno oscillato tra 4,45 e 4,57 euro.

Nel corso dell'ultimo esercizio, la holding attiva nel cemento, nelle costruzioni e nell'editoria ha registrato ricavi operativi stabili, mantenendosi in linea con l'anno precedente, per un totale di 1,99 miliardi di euro. Questo ha coinciso con un significativo aumento del margine operativo lordo, che ha raggiunto i 430,5 milioni di euro, evidenziando un incremento del 23,2% rispetto all'esercizio precedente. Tale miglioramento è stato principalmente attribuito al settore del cemento e dei grandi lavori, che hanno visto un aumento della redditività. Il risultato operativo, al netto di ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni, è stato anch'esso positivo, raggiungendo i 268,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai 197,8 milioni del 2022.

La posizione finanziaria netta è migliorata sensibilmente, passando da una situazione negativa di 43,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a una positiva di 237,9 milioni. Questo miglioramento è stato principalmente guidato dal flusso di cassa operativo positivo del gruppo Cementir e del gruppo Vianini Lavori.

Infine, il consiglio di amministrazione ha proposto di distribuire un dividendo di 0,25 euro per azione agli azionisti, che sarà pagato il 22 maggio 2024, con stacco cedola in Borsa il 20 maggio 2024 e record date il 21 maggio 2024.

Con il rialzo di mercoledì i prezzi hanno completato il testa spalle di continuazione disegnato a partire dal minimo della settimana terminata l'11 marzo 2022 (la testa è il minimo della settimana del 14 ottobre 2022, la seconda spalla quello della settimana del 22 settembre 2023). La neckline del testa spalle (linea di conferma) passa in area 4,40, il target, calcolato proiettando l'ampiezza della figura dal punto di rottura della neckline, è in area 5,80 euro.

Resistenza intermedia a 5,30. Solo discese al di sotto di area 4,30 metterebbero in discussione lo scenario rialzista facendo temere cali verso la media mobile esponenziale a 52 settimane, a 4,05 euro. Supporto successivo a 3,70 circa.

Digital Bros, rosso semestrale da 6,4 mln, ma il titolo sale

Digital Bros balza in avanti nonostante i deboli risultati del primo semestre dell'esercizio 2023-2024. I ricavi scendono a 47,1 milioni di euro (-21,2% a/a), l'EBITDA a 9,7 milioni (18,6 milioni l'anno scorso), risultato netto a -6,4 milioni da +11 milioni, indebitamento finanziario netto a 50,5 milioni (da 45,8 milioni).

Il mercato preferisce puntare sulle previsioni per il secondo semestre: il management prevede di "chiudere l’intero esercizio con ricavi in crescita e un margine operativo (EBIT) in linea con quanto realizzato l’anno scorso": questo grazie a risparmi sui costi del personale e al lancio dei nuovi prodotti non a ridosso della chiusura dell’esercizio.

L'analisi del grafico di Digital Bros mette in evidenza la tendenza ribassista originata dal record storico di fine 2021 a 47,32 euro culminata due giorni fa con il minimo da marzo 2020 a 7,94.

Il progresso odierno sta proiettando le quotazioni verso area 9,22: una stabilizzazione sopra questo riferimento creerebbe le condizioni per assistere a un tentativo di allungo in direzione dei massimi di dicembre a 11,26, resistenza oltre la quale si aprirebbero ulteriori spazi di ascesa in direzione di 12,20-12,30 e 13,20-13,30. La violazione confermata in chiusura di seduta di 7,94 anticiperebbe un test del minimo del 2020 a 7,45 con rischio concreto di approfondimenti verso 6,42 almeno.