FTAOnline

Bonus anziani da 850 euro, cumulabile con l’accompagnamento fino a 1.380€: a chi spetta, requisiti e ISEE

di Chiara Turano pubblicato:
3 min

Bonus anziani da 850 euro presto attivo e cumulabile con l'assegno di accompagnamento fino ad un massimo di 1.380 euro: ecco a chi spetta, i requisiti, la soglia ISEE, quando parte, la scadenza e quando si rischia la revoca.

Bonus anziani da 850 euro, cumulabile con l’accompagnamento fino a 1.380€: a chi spetta, requisiti e ISEE

Il Bonus anziani da 850 euro fa parte del programma degli aiuti pensato dal Governo per rafforzare l’assistenza agli anziani che, almeno fino a questo momento, in Italia fa acqua da tutte le parti. 

Il decreto attuativo della misura è atteso quest’oggi in Consiglio dei Ministri e fa parte della legge-quadro numero 33 del 23 marzo dello scorso anno, inserita nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) allo scopo di incentivare l’assistenza e la cura degli anziani, abili ma anche non autosufficienti, dai 65 anni in su.

La prestazione universale di 850 euro è cumulabile con l’assegno di accompagnamento (531,76 euro) per un ammontare complessivo di 1.380 euro

Ma a chi si rivolge il Bonus anziani da 850 euro e quali sono i requisiti da rispettare per ottenerne il riconoscimento?

Scopriamo insieme a chi spetta e la soglia ISEE da non superare per accedere al beneficio.

Bonus anziani da 850 euro, cumulabile con l’accompagnamento fino a 1.380 euro: a chi spetta e requisiti

Il Bonus anziani da 850 euro al varo del Consiglio dei Ministri nella giornata di oggi abbraccia una platea di beneficiari ristretta: trattandosi di una misura sperimentale andrà ad interessare circa 25.000 anziani in possesso dei requisiti previsti dal decreto. 

Dunque, in questa fase di rodaggio della prestazione voluta dal Governo, non tutti percepiranno il contributo.

Ma procediamo con ordine e andiamo a vedere i requisiti personali richiesti dalla misura, prima di passare a quelli economici (ISEE). 

Il Bonus anziani da 850 euro spetta

  • ai già beneficiari dell’assegno di accompagnamento, fino ad un massimo di 1.380 euro;

  • agli over 80 che necessitano di essere assistiti perché non autosufficienti.

A rendere ancora più stringente la platea dei beneficiari del Bonus è la soglia ISEE stabilita almeno per questa prima fase sperimentale della misura. 

Non è da escludersi però un allentamento delle maglie dopo il 2026.

L'unica accortezza riguarda l'utilizzo delle somme.

Il Bonus anziani da 850 euro (escluse le somme legate all'assegno di accompagnamento di 531 euro) va speso per pagare le badanti o le aziende erogatrici dei servizi assistenziali e di cura, pena la revoca del contributo.

Bonus anziani da 850 euro, qual è la soglia ISEE da rispettare

Come per quasi tutti i Bonus passati e attualmente in circolazione, anche per il Bonus anziani da 850 euro, cumulabile con l’assegno di accompagnamento, è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente a determinare i beneficiari e gli esclusi dalla misura.

Ma qual è la soglia ISEE da rispettare per ottenere il riconoscimento nuova prestazione universale?

Gli anziani in possesso dei requisiti sopra visti possono accedere al Bonus anziani da 850 euro solo se titolari di un ISEE non superiore a 6.000 euro

Bonus anziani da 850 euro, quando parte e scadenza

Stando agli ultimi aggiornamenti, il Bonus anziani da 850 euro taglierà il nastro di partenza all'inizio del prossimo anno. 

La prima tranche della misura copre un orizzonte temporale che va da gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026 (data di scadenza), per un totale di due anni di sperimentazione.

Il Governo Meloni ha previsto per la copertura di questi 24 mesi sperimentali della misura ben 500 milioni di euro complessivi (250 milioni per il 2025, 250 milioni per il 2026).

La quota di 850 euro (non quella di accompagnamento di 531 euro), verrà revocata nell’ipotesi in cui non dovesse essere spesa. È questa, dunque, la parte sulla quale si controllerà che la sperimentazione abbia dato dei risultati visibili e concreti. Gli anziani fruitori della misura dovranno spendere la quota per la retribuzione dei badanti per l’assistenza ricevuta, oppure per i servizi erogati da aziende specializzate nella cura e assistenza della persona.