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Borsa Usa: indici in ordine sparso, brilla UnitedHealth

di FTA Online News pubblicato:
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Borsa di New York in ordine sparso nei primi scambi della seduta. Il Dow Jones guadagna lo 0,2% mentre il Nasdaq Composite cede lo 0,1%. Sulla parità l'S&P 500.
L'attenzione degli investitori resta per la delicata situazione in Medio Oriente (con il rischio escalation) e per le future mosse della Fed.
Tra i titoli in evidenza UnitedHealth +5%. Il colosso dell'assicurazione sanitaria ha chiuso il primo trimestre con un utile per azione adjusted superiore alle attese (7,16 dollari contro i 6,61 dollari del consensus LSEG).
Johnson & Johnson -1,5%. Il gigante farmaceutico e dei beni di consumo ha comunicato risultati relativi al primo trimestre segnati da profitti netti per 5,35 miliardi, pari a 2,20 dollari per azione, contro il rosso di 491 milioni, e 19 centesimi, di un anno prima. Su base rettificata l'eps si è attestato a 2,71 dollari contro i 2,64 dollari del consensus di FactSet. I ricavi sono cresciuti del 2,3% annuo a 21,38 miliardi, appena sotto i 21,39 miliardi stimati dagli analisti. Il gruppo del New Jersey ha tuttavia ha annunciato una revisione parzialmente al ribasso della guidance d'esercizio dichiarando di attendersi ricavi compresi tra 88,0 e 88,4 miliardi di dollari, contro gli 87,8-88,6 miliardi previsti in precedenza. Rivisto anche da 10,55-10,75 a 10,57-10,72 dollari l'outlook in termini di eps rettificato.
Bank of America -4%. Il colosso di Charlotte ha comunicato un declino dei profitti netti da 8,2 miliardi di dollari, pari a 94 centesimi per azione, a 6,7 miliardi, e 76 centesimi nel primo trimestre 2024. La frenata è stata condizionata dal declino del 3% annuo delle entrate nette da interessi, attestatesi a 14,0 miliardi. Anche i ricavi sono calati, del 2% annuo, a 25,8 miliardi.
Sul fronte macroeconomico le licenze edilizie, secondo quanto comunicato su base preliminare dallo U.S. Census Bureau, in marzo hanno segnato una flessione del 4,3% mensile, contro il rialzo del 2,3% della lettura finale di febbraio (0,3% il declino di gennaio), attestandosi a 1,46 milioni contro gli 1,52 milioni di febbraio (1,49 milioni in dicembre e gennaio) e gli 1,51 milioni del consensus.
I nuovi cantieri hanno segnato in marzo una flessione del 14,7% mensile, dopo il rimbalzo del 12,7% della lettura finale di febbraio (12,3% il declino di gennaio), attestandosi a 1,32 milioni di unità, contro gli 1,55 milioni precedenti (1,37 milioni in gennaio) e gli 1,48 milioni del consensus.
La Federal Reserve ha comunicato che a marzo la produzione industriale ha fatto segnare variazioni pari a +0,4% rispetto al mese precedente e +0,0% su base annua dopo il +0,4% (rivisto da +0,1%) e -0,2% di febbraio rispettivamente, contro il +0,4% m/m del consensus. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva sale al 78,4% dal 78,2% di febbraio ma sotto il 78,5% del consensus.

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