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Borsa Oggi, all'attenzione Bper, Moncler e Poste

di FTA Online News pubblicato:
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Bper, il rating investment grade di S&P incoraggia il titolo. Moncler invece perde quota dopo le vendite dei Rivetti e il profit warning di Kering.

Borsa Oggi, all'attenzione Bper, Moncler e Poste

Bper, spunti dal rating investment grade

BPER Banca in netto rialzo martedì. Il titolo ha guadagnato il 2,81% a 4,214 euro dopo aver oscillato nel corso della seduta tra 4,106 e 4,239 euro. Anche durante i primi scambi di oggi l'azione segna dei rialzi a quota 4,245 euro (+0,74%).

Equita Sim ha confermato il rating hold su BPER, fissando il target price a 4,7 euro, dopo che S&P Global ha assegnato i rating alla banca, incluso un rating investment grade (BBB-) per il long term issuer credit rating. L'outlook positivo riguarda tutti i rating. Gli analisti valutano positivamente l'attribuzione del rating investment grade a BPER. L'assegnazione di un rating investment grade avrà un impatto positivo sui costi delle future emissioni della banca.

Questo significa che Bper potrebbe beneficiare di condizioni di finanziamento più favorevoli quando emetterà nuovi titoli o strumenti finanziari sul mercato. L'assegnazione di un rating investment grade avrà un impatto positivo sui costi delle future emissioni della banca. Questo significa che Bper potrebbe beneficiare di condizioni di finanziamento più favorevoli quando emetterà nuovi titoli o strumenti finanziari sul mercato.

Un rating investment grade indica una maggiore affidabilità creditizia e una minore percezione di rischio da parte degli investitori, il che si traduce in tassi di interesse più bassi sul debito emesso dalla banca.

Grazie ai recenti rialzi il titolo ha superato la resistenza critica dei 4,10 euro, dove si colloca il 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top dell'aprile 2014, percentuale di Fibonacci molto significativa. Prossimo target il livello successivo nella scala dei ritracciamenti, quello del 78,6%, posto a 4,95 euro circa.

Solo ripiegamenti al di sotto del massimo della candela "shooting star" del 13 marzo a 4,06 euro potrebbero mettere in discussione il segnale di forza appena inviato, primo supporto a 3,85 euro, poi in area 3,70, minimo della candela "inverted hammer" del 29 febbraio.

Moncler in flessione, la famiglia Rivetti vende azioni e oggi giunge il profit warning di Kering

Moncler in calo nella seduta di ieri dopo che la famiglia Rivetti ha collocato 3,23 milioni di azioni a 67 euro. Oggi la situazione si aggrava con le cattive indicazioni giunte sul settore dal profit warning di Kering: l'azione cede un altro 0,96% e si riporta a 67,84 euro.

Nei giorni scorsi l'amministratore delegato del gruppo, Remo Ruffini, aveva dichiarato che il 2024 è partito bene per Moncler, ma con una previsione di elevata volatilità. Ruffini ha anche escluso l'ipotesi di delisting. Per quanto concerne le raccomandazioni degli analisti da segnalare che due settimane fa Bernstein ha peggiorato il giudizio sul titolo da outperform a market perform, incrementando però il prezzo obiettivo da 60 a 70 euro. La raccomandazione è arrivata con i prezzi a 67,00 euro ed in effetti nei giorni successivi abbiamo assistito ad un allungo fino a quota 70 prima della recente correzione.

La giornata di ieri è apparsa piuttosto volatile con il titolo sceso fino a 66,86 euro prima della reazione che lo ha ricondotto sui 68,5 euro della chiusura.

L'ampio gap up lasciato aperto a fine febbraio a quota 64,16 sembra poter influire sull'andamento del titolo e stamane i corsi sono scesi nuovamente in area 67,00 (minimo a 66,98 euro), aumentando le possibilità di un ulteriore affondo che ne permetta la copertura.

Sopra 62,50, comunque, sarebbe salvaguardata la solidità del rialzo partito a inizio anno, i cui obiettivi oltre 70,50 sono ipotizzabili nei dintorni di quota 80,00.

Diversamente invece, rischio di un ulteriore deprezzamento con target a 60,50 e più in basso a 57 euro circa.

Poste Italiane in ripiegamento dopo il piano al 2028 e le criticità antitrust sul dossier PagoPa

Poste Italiane in calo dopo la pubblicazione del piano industriale al 2028. Il titolo cede il 2,39% a 11,645 euro dopo un minimo a quota 11,45 euro, ma anche dopo gli allunghi di ieri a 11,95.

Previsti per fine periodo ricavi a 13,5 miliardi di euro (+3% medio annuo), EBIT a 3,2 miliardi (+4% medio annuo) e utile netto a 2,3 miliardi (+4% medio annuo), dividendo a non meno di 1 euro per azione a partire dal 2026 (0,8 nel 2023) con un +7% medio annuo e almeno il 65% di payout in arco piano.

Segnaliamo che l'Antitrust ha espresso perplessità sul decreto per la cessione di PagoPa all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (51%) e a Poste Italiane (49%). Il ministro dell'Economia Giorgetti ha rassicurato dicendo che la questione sarà risolta.

L'analisi del grafico di Poste Italiane mette in evidenza il rally partito a inizio febbraio (oltre +20%) con il superamento degli ostacoli a 10,50-10,60 euro e la riattivazione del recupero in essere da ottobre 2022.

Le quotazioni sembrano intenzionate a riportarsi sul record storico dell'ottobre 2021 a 12,73, con obiettivo intermedio a 12,12. Discese sotto area 11,20 creerebbero le condizioni per un test di 10,50-10,60: in caso di violazione si prospetterebbe una correzione sui 9,75, minimi allineati tra novembre e febbraio e supporto determinante nel breve termine.