De Nora tenta un recupero dopo il -6,5% seguito ieri alla trimestrale
pubblicato:Nel primo trimestre utile netto -27,9%; ricavi -12,8%. Permane un trend ribassista, con un supporto chiave a 12 euro. Stamane reazione forte dei corsi
Seduta da dimenticare ieri per Industrie De Nora. Il titolo ha perso il 6,5% andando a terminare le contrattazioni a 12,51 euro (oscillazione giornaliera tra 12,50 e 13,28 euro). Va però evidenziato che oggi l'azione segna un deciso recupero con un rally del 6,08% che riporta i corsi a 13,27 euro.
De Nora, ieri l'azione subisce l'impatto di conti in calo
Nel primo trimestre del 2024, Industrie De Nora ha riportato un utile netto di 18 milioni di euro, in calo rispetto ai 25 milioni dell'anno precedente (-27,9%), con ricavi pari a 189,1 milioni, contro i 216,9 milioni del primo trimestre 2023 (-12,8%).
Questi dati hanno deluso il mercato finanziario, con il titolo che ha registrato una perdita del 6,5% a 12,51 euro.
La società ha spiegato che l'andamento dei ricavi è in linea con le previsioni del piano industriale 2024-2026, con una flessione principalmente nel business Electrode Technologies.
Gli altri dati reddituali includono un EBITDA adjusted di 35,9 milioni e un EBIT di 27,5 milioni.
Il backlog è cresciuto dell'8% rispetto al trimestre precedente, raggiungendo i 661,1 milioni, grazie anche a nuovi ordini acquisiti per circa 240 milioni nel primo trimestre.
La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2024 è positiva per 9,4 milioni, in calo rispetto all'anno precedente.
Industrie De Nora prevede un recupero progressivo dei ricavi nel secondo trimestre, ma sottolinea che l'andamento del business Energy Transition potrebbe subire rallentamenti legati all'evoluzione del mercato dell'idrogeno verde. Gli amministratori hanno dichiarato che i risultati del primo trimestre sono in linea con le previsioni, con un secondo trimestre già positivo e un'ulteriore accelerazione attesa nel terzo e quarto trimestre dell'anno.
De Nora, sul grafico brutto segnale dalla violazione del supporto dei 13 euro
La violazione del forte supporto di area 13 euro, minimo di luglio 2022 poi testato nuovamente a novembre del 2023 è un indizio grafico preoccupante per il titolo.
La discesa intrapresa dal massimo dello scorso giugno a 21,70 potrebbe non essere terminata. Conferme in questo senso verrebbero al di sotto di area 12 euro, target in quel caso fino a 9 euro, base del canale ribassista che è possibile ipotizzare dal massimo di giugno (sulla mediana del canale si appoggiano i minimi di marzo e di aprile).
Solo sopra area 13,60 verrebbe inviato un primo segnale di ripresa, resistenza critica poi a 14,70, lato superiore del canale citato. In caso di rottura di 13,60 i prezzi potrebbero risalire verso i 16,50 euro.
