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Finanza e Mercati: Israele attacca l'Iran, acquisti sull'obbligazionario

di FTA Online News pubblicato:
3 min

Finanza e Mercati: Israele attacca l'Iran, acquisti sull'obbligazionario


Finanza e Mercati: rendimenti sotto i recenti massimi

Il rendimento del BTP decennale segna ora 3,8580%, non lontano dal massimo da fine febbraio a 3,9340% toccato mercoledì (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,4595%, toccato martedì il massimo da fine febbraio a 2,5105% (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,5840%, toccato martedì a 4,6980% il massimo da inizio novembre (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,6860%, toccato martedì a 4,8030% il massimo da metà novembre (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: obbligazionario in recupero, investitori via dalle Borse

Rendimenti in deciso calo stamattina, una reazione fisiologica dopo la notizia dell'attacco di Israele all'Iran e la conseguente fuga degli investitori dall'azionario. Lo scenario macro resta per il momento immutato con la Federal Reserve scontenta della dinamica dell'inflazione: secondo il presidente Jerome Powell sembra corretto dare più tempo alla politica monetaria restrittiva per dispiegare i suoi effetti e lasciare che siano i dati e l'evoluzione dello scenario a indicare la tempistica per il taglio dei tassi.

Il mercato al momento esclude una prima mossa a giugno mentre restano aperte le porte a una decisione della BCE: la presidente Christine Lagarde in un'intervista a CNBC ha affermato che il processo disinflazionistico procede secondo le attese e, in assenza di ulteriori sviluppi degli eventi esterni (rischi geopolitici in primis, ndr), "potremo moderare la politica monetaria restrittiva in una sequenza ragionevolmente breve".

Finanza e Mercati: le attese sulle mosse di Fed e BCE

Il CME FedWatch Tool assegna ora il 77-78% alla probabilità di tassi invariati nella riunione del FOMC del 12 giugno, in calo dall'83% di ieri mattina (84-85% mercoledì, 74-75% venerdì scorso). Risalgono al 40% dal 39% di ieri mattina le probabilità di -25 bp nella riunione del 31 luglio (35-36% mercoledì, 42-43% lunedì), scendono al 51% dal 55% di ieri mattina quelle di no action (60% mercoledì, 45% lunedì). Stabili al 45% le chance di primo taglio il 18 settembre.

Salgono al 33% dal 31-32% di ieri mattina le probabilità di primo taglio da 25 bp a dicembre (36% mercoledì, 13% mercoledì 10/4). Scendono al 33-34% dal 35% di ieri quelle di -50 bp entro fine 2024. Scendono al 16-17% dal 18% di ieri le probabilità di una riduzione da 75 bp (33% il 10/4). Salgono al 12-13% da 10-11% di ieri quelle di tassi invariati (2% il 10/4). Stabili al 4% le chance di -100 bp (17-18% il 10/4, 23% il 5/4), pressoché nulle quelle di -125 bp (4% il 10/4). Lo strumento prevede quindi 1-2 tagli da 25 bp entro fine anno da leggermente tendenti a 2 ieri. Erano 2-3 tendenti a 3 mercoledì 10/4.

I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) segnalano probabilità di riduzioni dei tassi ufficiali in lieve recupero nel breve e stabili nel 2024: i derivati quotano ora -21 bp a giugno da -19/20 ieri (-20/22 mercoledì, -23/24 mercoledì 10/4, -25/26 venerdì 5/4), quindi possibilità di taglio nella riunione del 6 giugno in recupero. Per fine anno -72/73 bp stabili rispetto a ieri (-70/72 mercoledì, -79/80 martedì, -81 circa lunedì, -78/79 mercoledì 10/4, -86/87 venerdì 5/4), quindi probabilità di 3 tagli entro fine anno in lieve recupero (erano 3-4 fino a venerdì 5 aprile).

Simone Ferradini - www.ftaonline.com