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Finanza e Mercati: rendimenti deboli, in USA oggi PIL domani inflazione PCE

di FTA Online News pubblicato:
3 min

Finanza e Mercati: rendimenti deboli, in USA oggi PIL domani inflazione PCE.


Finanza e Mercati: buona performance per l'obbligazionario

Il rendimento del BTP decennale segna ora 3,6370%, poco sopra il minimo dal 14/3
a 3,6010% di ieri pomeriggio e distante dal massimo dal 5 marzo toccato venerdì 15/3 a 3,7320% (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,3035%, sopra il minimo dal 12/3 a 2,2835% toccato ieri pomeriggio e sempre più lontano dal massimo dal 1° marzo raggiunto il 18/3 a 2,4665% (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,2120%, sopra il minimo dal 13/3 a 2,1830% toccato ieri e a distanza dal massimo dal 23 febbraio a 4,3510% raggiunto all'inizio della scorsa settimana (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,3550%, sopra il minimo dal 3,3470% dal 14/3 toccato ieri e sotto il massimo dal 23 febbraio a 4,4750% del 20/3 (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: rendimenti in ulteriore flessione


Prosegue il lento calo dei rendimenti in attesa dell'inflazione PCE americana a febbraio
: il dato sull'indice dei prezzi al consumo preferito (rispetto al più conosciuto CPI) dalla Federal Reserve e su cui viene fissato l'obiettivo di lungo termine del 2% verrà comunicato domani. Le attese degli economisti sono per un leggero incremento dei dati grezzi e un lieve calo di quello core (esclude alimentari ed energia) mensile.

Dalla riunione del FOMC (il comitato operativo della Fed) di mercoledì 20/3 è emerso che la banca centrale americana resta convinta di essere sulla strada giusta per il ritorno dell'inflazione verso l'obiettivo. Ma occorrerà osservare attentamente l'evoluzione dei prossimi mesi: per questo il dato di domani riveste così grande rilevanza.

Il CME FedWatch Tool assegna ora il 61%
(stabile rispetto a ieri, 67% lunedì) di probabilità al taglio da 25 bp nella riunione del FOMC del 12 giugno. Scendono ancora quelle di -100 bp a fine 2024 (25%, 26-27% ieri, 27-28% martedì, 31% lunedì), stabili a 35% (34% lunedì) quelle di -75 bp. In ulteriore lieve rialzo le probabilità di -50 bp al 23-24% (da 22% ieri, 18% lunedì), in calo quelle di -125 bp al 7% (9% ieri, 11% lunedì).

I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) segnalano un lieve recupero delle probabilità di riduzioni dei tassi ufficiali: i derivati quotano ora -26 bp circa a giugno da -25 ieri (22 mercoledì, -25/26 lunedì e -27/28 venerdì), quindi chance di taglio nella riunione del 6 giugno prevalenti e in aumento. Per fine anno -88 bp da -87/88 ieri (-84/85 martedì -89/90 lunedì, -91 circa venerdì), quindi probabilità di 3-4 tagli entro fine anno bilanciate.

L'agenda macroeconomica USA della settimana prevede oggi la rilevazione finale del PIL nel quarto trimestre 2023 e domani l'inflazione PCE.

Simone Ferradini - www.ftaonline.com