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Finanza e Mercati: Powell/Lagarde, tassi giù ma non insieme

di Simone Ferradini pubblicato:
4 min

Negli USA l'inflazione non scende a sufficienza mentre nell'eurozona procede tutto come previsto.

Finanza e Mercati: Powell/Lagarde, tassi giù ma non insieme

Finanza e Mercati: proseguono le vendite sull'obbligazionario

Il rendimento del BTP decennale segna ora 3,9070%, toccati i massimi da fine febbraio (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,4880%, toccati i massimi da fine febbraio (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,660%, toccati i massimi da novembre (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,7530%, toccati i massimi da novembre (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: scenari diversi sui inflazione e tassi USA/eurozona

Rendimenti in netto rialzo dopo le parole di ieri del presidente della Federal Reserve. In un intervento a Washington Jerome Powell ha affermato che gli ultimi dati "non ci hanno fornito maggiore fiducia" ma hanno invece attestato il fatto che probabilmente "ci vorrà più tempo del previsto" per raggiungere quella fiducia.

Al momento, alla luce della forza del mercato del lavoro e dei progressi sull'inflazione, sembra corretto dare più tempo alla politica monetaria restrittiva per dispiegare i suoi effetti e lasciare che siano i dati e l'evoluzione dello scenario a indicare la tempistica per il taglio dei tassi.

Il mercato esclude ora quasi del tutto una prima mossa a giugno, la ritiene poco probabile a luglio e assegna qualche chance in più a settembre, mentre per l'intero 2024 cominciano a vacillare le chance di un secondo taglio.

Messaggio diverso quello di Christine Lagarde in un'intervista a CNBC. La presidente della BCE ha affermato che il processo disinflazionistico procede secondo le attese e, in assenza di ulteriori sviluppi degli eventi esterni (rischi geopolitici in primis, ndr), "potremo moderare la politica monetaria restrittiva in una sequenza ragionevolmente breve". Si ribadisce quindi che il contesto macro tra le due aree è diverso e richiede quindi una differente gestione dei tassi.

Il mercato al momento punta ancora sul primo taglio dell'Eurotower nella riunione del 6 giugno, fatto salvo che gran parte della decisione dipenderà dai dati sui rinnovi contrattuali del primo trimestre (saranno disponibili a giugno) e dovranno confermare la moderazione della crescita e l'assorbimento di parte di essa nei profitti delle imprese.

Finanza e Mercati: le attese sulle mosse di Fed e BCE

Il CME FedWatch Tool assegna ora l'84-85% alla probabilità di tassi invariati nella riunione del FOMC del 12 giugno, in netto rialzo rispetto a ieri (77-78%) e contro il 74-75% di venerdì mattina. Scendono ulteriormente al 35-36% le probabilità di -25 bp nella riunione del 31 luglio (40% ieri mattina, 42-43% lunedì, 38% giovedì scorso), salgono al 60% quelle di no action (52% ieri, 45% lunedì). Lieve rialzo al 46% delle chance di primo taglio il 18 settembre.

Salgono al 36% le probabilità di primo taglio da 25 bp a dicembre da 32% ieri mattina (erano al 13% mercoledì scorso). Scendono leggermente al 33% dal 34% di ieri quelle di -50 bp entro fine 2024. In calo al 14% dal 18% di eri mattina la probabilità di una riduzione da 75 bp (33% mercoledì scorso). Crescono al 14-15% quelle di tassi invariati (115 ieri, 2% mercoledì scorso). Scendono al 3% circa dal 4-5% di ieri le chance di -100 bp (4% venerdì mattina, 17-18% mercoledì scorso, 23% venerdì 5 aprile), si annullano quelle di -125 bp (0-1% ieri, 4% mercoledì scorso). Lo strumento prevede quindi 1-2 tagli da 25 bp entro fine anno leggermente tendenti a 1, mentre fino a ieri erano leggermente tendenti a 2. Erano 2-3 tendenti a 3 mercoledì scorso.

I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) segnalano probabilità di riduzioni dei tassi ufficiali in ribasso nel breve e soprattutto nel 2024: i derivati quotano ora -20/22 bp a giugno da -23/24 ieri (-22 venerdì mattina, -23/24 mercoledì scorso, -25/26 venerdì 5 aprile), quindi possibilità di taglio nella riunione del 6 giugno elevate ma in calo. Per fine anno -70/72 bp da -79/80 ieri e -81 circa lunedì (-74 venerdì mattina, -78/79 mercoledì scorso, -86/87 venerdì 5 aprile), quindi probabilità di 3 tagli entro fine anno in netto calo (erano 3-4 fino a venerdì 5 aprile).

L'agenda macroeconomica della settimana prevede oggi inflazione eurozona e Beige Book (Fed).