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Finanza e Mercati: taglio tassi BCE meno probabile a giugno

di Simone Ferradini pubblicato:
3 min

Scenario in evoluzione per le banche centrali: il mercato prevede sempre meno riduzioni dei tassi ufficiali

Finanza e Mercati: taglio tassi BCE meno probabile a giugno

Finanza e Mercati: rendimenti in rialzo

Il rendimento del BTP decennale segna ora 3,8750%, poco sotto il massimo da fine febbraio a 3,9340% toccato mercoledì (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,5230%, massimo dal 28 novembre (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,6470%, toccato nella notte a 4,6720% il massimo da mercoledì (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,7340%, toccato nella notte a 4,7520% ilmassimo da mercoledì (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: obbligazionario debole

Rendimenti in recupero, trend coerente con quello delle attese del mercato sullo scenario dei tassi. Si consolida ulteriormente l'ipotesi che la Federal Reserve effettuerà il primo taglio non prima di settembre, con possibilità di una seconda mossa entro fine anno in diminuzione. Sta inoltre perdendo terreno anche la probabilità di taglio a giugno da parte della BCE (al momento i future scontano -25 bp a luglio) nonostante che la presidente Christine Lagarde in un'intervista a CNBC giovedì scorso abbia affermato che il processo disinflazionistico procede secondo le attese e, in assenza di ulteriori sviluppi degli eventi esterni (rischi geopolitici in primis, ndr), "potremo moderare la politica monetaria restrittiva in una sequenza ragionevolmente breve".

Finanza e Mercati: le attese sulle mosse di Fed e BCE

Il CME FedWatch Tool assegna ora l'85% alla probabilità di tassi invariati nella riunione del FOMC del 12 giugno, in netto rialzo dal 77-78% di venerdì mattina. Scendono al 36-37% (dal 40% di venerdì mattina) le probabilità di -25 bp nella riunione del 31 luglio (42-43% lunedì scorso), salgono al 58-59% dal (dal 51% di venerdì masttina) quelle di no action (45% lunedì scorso). Stabili al 45% le chance di primo taglio il 18 settembre.

Salgono al 36-37% le probabilità di primo taglio da 25 bp a dicembre (33% venerdì mattina, 13% mercoledì 10/4). Scendono al 31-32% quelle di -50 bp entro fine 2024 (33-34% venerdì mattina). Scendono al 13% dal 16-17% di venerdì mattina le probabilità di una riduzione da 75 bp (33% il 10/4). Salgono al 16% dal 12-13% di venerdì mattina quelle di tassi invariati (2% il 10/4). Scendono al 2-3% rispetto al 4% di venerdì mattina le chance di -100 bp (17-18% il 10/4, 23% il 5/4), stabili a 0% quelle di -125 bp (4% il 10/4). Lo strumento prevede quindi 1-2 tagli da 25 bp entro fine anno da leggermente tendenti a 1 (bilanciate venerdì, leggermente tendenti a 2 giovedì). Erano 2-3 tendenti a 3 mercoledì 10/4.

I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) segnalano probabilità di riduzioni dei tassi ufficiali in ribasso nel breve e nel 2024: i derivati quotano ora -17/18 bp a giugno da -21 venerdì mattina (-23/24 mercoledì 10/4, -25/26 venerdì 5/4), quindi possibilità di taglio nella riunione del 6 giugno in diminuzione. Per fine anno -64/65 bp da -72/73 venerdì mattina (-81 circa lunedì scorso, -78/79 mercoledì 10/4, -86/87 venerdì 5/4), quindi probabilità di 3 tagli entro fine anno in diminuzione (erano 3-4 fino a venerdì 5 aprile).

L'agenda macroeconomica della settimana prevede domani gli indici PMI, giovedì il PIL e venerdì l'inflazione PCE negli USA.