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Bene Ftse Mib e Dax con calo prezzo gas e inflazione

di Alessandro Magagnolipubblicato:

Terza seduta consecutiva in netto rialzo per il Ftse Mib mercoledì, anche il Dax è risultato in forte crescita. I prezzi del gas sono ai minimi da 11 mesi. Lo SP500 non ingrana invece la marcia giusta per salire.

Bene Ftse Mib e Dax con calo prezzo gas e inflazione

Tabella dei Contenuti

Ftse Mib in crescita dell’1,74% mercoledì

Terza seduta consecutiva in netto rialzo per il Ftse Mib mercoledì, l'indice ha guadagnato l'1,74% a 24861 punti e ha anche toccato un massimo intraday a 24920.

Il rialzo dell'indice si è realizzato nonostante la notizia che la Bce ha ridotto a dicembre di 2,139 miliardi di euro i reinvestimenti in titoli pubblici italiani nell'ambito del QE, una decisione che segue quella analoga di novembre quando i reinvestimenti erano stati diminuiti di 2,967 miliardi.

I rendimenti dei Btp non ne hanno risentito, e grazie al traino degli altri principali mercati sono scesi di 16 punti base al 4,31%. In generale le borse si sono avvantaggiate per la discesa dei prezzi del gas, quello naturale europeo è sceso a 67 euro al Mwh, il livello più basso da quasi un anno.

Apprezzata anche la notizia di un rallentamento a sorpresa dell'inflazione armonizzata in Francia, che a dicembre è aumentata del 6,7% su base annua dal +7,1% di novembre (atteso +7,3%).

Quella registrata ieri è la chiusura di seduta del Ftse Mib più alta dal 20 aprile scorso. L'indice martedì si è lasciato alle spalle la linea del 61,8% del ventaglio di Fibonacci disegnato dal top di gennaio 2022, una resistenza che aveva contenuto gli sforzi dei rialzisti dal 15 novembre, e si avvia ora a testare la linea del 61,8% dei ritracciamenti orizzontali calcolati sempre dal picco dello scorso gennaio, resistenza a 25150 circa.

Al superamento di questa soglia l'indice potrebbe tentare la ricopertura del gap ribassista del 24 febbraio 2022 con lato alto a 25917 punti.

Solo discese al di sotto di area 24620 potrebbero impensierire lo scenario rialzista e prospettare invece un nuovo test della media mobile esponenziale a 50 giorni, base sulla quale poggia il più recente rialzo, passante a 23800 circa.

Semaforo dei mercati

Dax in forte crescita ieri

Dax in forte crescita ieri: l'indice è salito del 2,18% a 14491 punti dopo avere toccato un massimo intraday a 14493. I prezzi si sono lasciati alle spalle il lato alto del gap del 15 dicembre posto a 14376 punti.

Possibile adesso un nuovo test della resistenza critica di area 14600, già messa alla prova più volte nelle ultime settimane, dove si colloca il 61,8% di ritracciamento del ribasso dal picco di gennaio 2022.

Il superamento di questo riferimento ricavato dalla successione di Fibonacci sarebbe da leggere come un segnale positivo anche di medio periodo: movimenti limitati al 61,8% di ritracciamento sono da leggere come una fase correttiva, quindi una pausa del trend precedente (in questo caso il ribasso della prima parte del 2022), oltre questo riferimento aumentano invece le possibilità di proseguimento del movimento in atto fino all'origine del precedente, quindi con obiettivo fino in area 16300.

Senza spingersi così lontano al di sopra di area 14600 sarebbe intanto ragionevole ipotizzare movimenti verso i 15350 punti circa.

In mancanza del superamento di area 14600 ed in caso di violazione di 14300 i prezzi potrebbero invece riprendere a scendere per mettere alla prova almeno la media mobile esponenziale a 50 giorni, supporto critico a 13950 circa sul quale poggiano i minimi di molte sedute dal 16 al 30 dicembre.

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Usa, il mercato del lavoro resta solido, le Fed non demorde

SP500, saldo di seduta positivo ma quadro grafico invariato. Lo SP500 ha archiviato la seduta di mercoledì con un +0,75% a 3853 punti. I prezzi hanno oscillato tra 3816 e 3873.

I massimi di seduta tuttavia sono inferiori a quelli del 3 gennaio, a 3878 punti, a loro volta vicini, ma inferiori, a quelli del 21 dicembre a 3890 punti.

Per adesso gli investitori restano indecisi sulla strada da seguire. I dati macro di recente uscita mostrano un deterioramento del comparto manifatturiero e un mercato del lavoro ancora tirato. Il Job Openings and Labor Turnover Survey (JOLTS) di novembre mostra che l'occupazione resta alta, le società continuano a cercare personale nonostante i timori di rallentamento dell'economia. Le posizioni disponibili sono 10,46 milioni, poco meno che a ottobre e al di sopra delle attese di 10 milioni.

Al contempo il comparto manifatturiero rallenta, come mostra l'indice ISM di dicembre, sceso al 48,4% (la percentuale indica le società che si attendono un'espansione).

Nonostante questo anche per il comparto manifatturiero la domanda di lavoro non rallenta, la componente dell'ISM relativa all'occupazione è salita di 3 punti a 51,4, quella dei prezzi, una misura dell'inflazione, è invece scesa di 3,6 punti a 39,4.

Le minute della Fed mostrano che la banca centrale è intenzionata a proseguire con il rialzo dei tassi anche in primavera.

Il presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis, Neel Kashkari, ha dichiarato a Medium.com che i tassi dovranno salire di un altro punto percentuale almeno per contrastare le crescita dell'inflazione.

Oltre area 3890/900 lo SP500 potrebbe tentare la ricopertura del gap del 15 dicembre, a 3966 punti. Sopra quei livelli resistenza a 4010, lato alto del canale ribassista disegnato dal top di gennaio 2022.

Discese al di sotto di area 3800, 50% di ritracciamento del rialzo dal minimo di ottobre farebbero temere una nuova accelerazione ribassista verso area 3650 almeno.

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