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Olio d’oliva, il costo sale sempre di più nel 2024: ecco perché il prezzo è in continuo aumento

di Chiara Turano pubblicato:
3 min

Il costi di produzione dell'olio d'oliva e in prezzo sono in continuo aumento, almeno fino alla fine del 2024. Ma quali sono le ragioni di quest'impennata? Ecco le motivazioni e le previsioni dei prossimi mesi.

Olio d’oliva, il costo sale sempre di più nel 2024: ecco perché il prezzo è in continuo aumento

Olio extravergine d’oliva da record. Il prodotto simbolo per eccellenza della dieta mediterraneasta facendo registrare un’impennata dei costi che, stando agli esperti, non accenneranno a diminuire neppure nei prossimi mesi. 

Ma perché il suo prezzo è destinato ad aumentare sempre di più?

Diverse sono le motivazioni, due in particolare da ricondurre alla dinamica dei mercati mondiali e alla crisi climatica con cui gli uliveti italiani si trovano a dover fare i conti. Ma non solo.

Olio d’oliva, il costo sale sempre di più nel 2024: ecco perché il prezzo è in continuo aumento

La produzione di olio d’oliva, quello extravergine ovviamente, ha subito una drastica riduzione negli ultimi anni a causa delle alte temperature e della siccità.

L’assenza di pioggia e il freddo sopra la media durante la stagione primaverile hanno danneggiato la fioritura degli olivi determinando la cascolo dei frutti. 

L’eccessivo caldo estivo e la crisi idrica hanno peggiorato ulteriormente la situazione, così come la xylella che ha provocato la morte di oltre 21 milioni di piante. Questi cambiamenti climatici hanno contributo a limitare la produzione di olio d’oliva.

Secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea, l’Italia ha visto calare di oltre il 37% la produzione di olio d’oliva lo scorso anno, rispetto al 2022, e nel 2024 la situazione non dovrebbe cambiare.

Tale crollo produttivo non poteva, dunque, non avere degli impatti anche sul prezzo. Le aziende agricole sono costrette così a lottare contro l’aumento incontrastato dei costi di produzione dell’oro giallo italiano imposto dalle condizioni sopra viste.

Olio d’oliva, quali sono le regioni più colpite dalla crisi produttiva e dall’aumento dei prezzi

Ovviamente sono le regioni del sud Italia le più colpite dalla crisi produttiva e dall’aumento dei prezzi dell’olio d’oliva.

In particolare, Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata hanno fatto registrare una drastica riduzione nella raccolta di olive, con una produzione di olio ridotta di ben il 52% a causa dei fenomeni climatici sopra elencati e della xylella. 

Al contrario, e fortunatamente, alcune regioni del Centro e del Nord (Toscana, Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria e Veneto) riescono ancora a tenere banco

Tuttavia, minore è la produzione di olio d’oliva maggiore sono i costi che le aziende agricole si trovano a dover affrontare. Secondo le ultime analisi, sono aumentati in media del 50%.

E tali rincari si riflettono anche sul prezzo di acquisto delle bottiglie di olio d’oliva nei negozi: l’aumento dei prezzi sta costringendo sempre di più le famiglie a fare uso dell’olio di semi al momento molto più economico.

Olio d’oliva, il prezzo aumenterà ancora? Le previsioni

Stando alle ultime stime, come accennato già nei paragrafi precedenti, la tendenza al rialzo del prezzo dell’olio d’oliva non accennerà a placarsi, almeno fino alla fine dell’anno. 

Solo con l’inizio della nuova campagna olearia di novembre 2024 si potrà fare qualche previsione sulla produzione e sui prezzi più precisa.

Insomma, per il momento le famiglie italiane non hanno altra chance se non quella di stringere la cinghia ancora per molti mesi.

 

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