Savona (Consob,) pericoli sistemici con le cripto, serve una nuova architettura istituzionale
pubblicato:L'economista condanna di nuovo i pericoli delle valute virtuali e chiede una nuova architettura per i mercati europei. Potrebbe fare da volano per un nuovo modello economico dell'Eurozona. Serve una nuova integrazione delle norme e il digitale potrebbe essere su altri versi una risorsa indispensabile

Il settimo e ultimo discorso al mercato del presidente della Consob Paolo Savona ha affrontato ancora una volta temi alti e in parte altri rispetto all'operatività quotidiana dei mercati finanziari.
L'economista ha affrontato temi strutturali dei mercati finanziari globali, europei e italiani evidenziando pericoli geopolitici, urgenze e rischi che minacciano il risparmio e l’economia reale dell’Italia.
Consob, il lavoro compiuto nel 2024
Come sempre Savona è partito con le statistiche del lavoro compiuto dell’autorità che vigila sui mercati nell’ultimo anno. Le 675 risorse umane della Consob hanno esaminato 495 prospetti di offerta al pubblico di strumenti finanziari e di ammissione alla negoziazione: di questi 13 erano strumenti azionari.
Nel 2024 la Consob ha istruito 502 altre pratiche, tra le quali 20 offerte pubbliche di acquisto e/o scambio (come quelle relative al ‘risiko bancario’, ndr).
La Consob ha inoltre condotto 341 istruttorie per ipotesi di abusivismo, ha condotto 15 ispezioni dirette e altre 6 con la Banca d’Italia, ha infine istruito 47 indagini sanzionatorie.
A questa attività si aggiunge quella regolatoria con la partecipazione a 62 gruppi di lavoro internazionali e a 95 sottogruppi tematici.
Tra l’altro la Consob ha disposto 200 nuove chiusure di siti web che sollecitavano illecitamente investimenti finanziari o prestavano abusivamente servizi in materia.
Data la mole di lavoro significativa, Savona ha ribadito le nuove attribuzioni di compiti dovranno sempre essere “accompagnate dalla disposizione che gli oneri non devono ricadere sul bilancio pubblico; ne consegue che questi gravano sulle contribuzioni dei soggetti vigilati alla stregua di corrispettivi del servizio di vigilanza reso, mentre i costi di tutela degli interessi collettivi andrebbero coperti dalle risorse dello Stato”.
Consob, le criptovalute rischiano di essere una faglia tellurica
In un contesto globale sempre più incerto, che ha visto dopo la crisi finanziaria del 2008, la pandemia, l’esplosione dell’inflazione, la guerra in Ucraina e nel Medioriente, la Consob ha navigato in ‘acque molto agitate’. In questo contesto il presidente della Consob Paolo Savona è tornato a denunciare il fenomeno delle criptovalute definite stavolta come una “faglia tellurica” nel territorio monetario e finanziario tradizionale.
Al riguardo Savona ha parlato di “spinta dell’illusione di facili guadagni così ben descritta da Carlo Collodi nel ‘Campo dei miracoli’ di Pinocchio”
Secondo Savona la vicenda delle cripto non può essere affidata a interessi privati organizzati o alla semplice regolazione di servizi con decisioni insufficienti, ma richiede la cosciente cooperazione tra Stati, nella consapevolezza che questi nuovi scambi si svolgono nell’infosfera sfuggendo ai tradizionali controlli territoriali.
Questa prospettiva condivisa però, secondo Savona, si allontana con la firma degli ultimi ordini esecutivi del presidente statunitense Donald Trump che proibiscono la nascita del dollaro digitale e candidano Bitcoin e altre quattro monete “virtuali” a svolgere un ruolo di riserva internazionale della moneta Usa, proponendo gli Stati Uniti come centro mondiale degli strumenti virtuali.
E' soltanto l’ultimo passaggio di un percorso di legittimazione passato dalla trasformazione delle cripto in cespiti tassabili, all’autorizzazione alla loro negoziazione in servizi di trading riconosciuti.
"Questo riconoscimento crea uno sconvolgimento del sistema monetario internazionale che, con gli aumenti tariffari annunciati dagli Stati Uniti, altera anche il funzionamento del mercato dei cambi, preludio al ritorno di una loro sistematica manipolazione da parte degli Stati, allontanando ancor più l’economia globale da una condizione di mercato competitivo” ha affermato Savona.
Savona ha affermato che è necessario un chiarimento normativo urgente anche per evitare usi illeciti di moneta e credito, dall’evasione fiscale al riciclaggio di danaro sporco, al finanziamento di guerra e terrorismo.
Il presidente uscente della Consob ha anche contestato l’argomento della “neutralità tecnologica” a difesa delle cripto.
Secondo l’economista, sono proprio queste tecnologie “il problema da risolvere” e anche il “Pilot regime” europeo (che appronta un framework legale di scambio e regolazione di cripto-asset qualificati come strumenti finanziari ai sensi della Mifid II, ndr) testimonierebbe un problema sentito dal legislatore europeo.
La materia però non sarebbe ancora stata affrontata nella sua reale consistenza, che riguarda - secondo Savona - “l’opacità delle contabilità decentrate per l’esercizio delle funzioni di vigilanza tradizionali”.
Tra i problemi principali ci sarebbe quello delle versioni di blockchain che non consentono la conoscenza delle contrattazioni da parte di soggetti esterni al circuito.
Savona inoltre ha affermato che un chiarimento legislativo urgente riguarda le cryptocurrency usate come valute, perché vengono minate liberamente da privati che si impossessano del signoraggio (a differenza delle attività tradizionali tokenizzate che passano da un’autorità pubblica).
Savona ha fatto anche un riferimento ai token del Micar (Market in Crypto Asset Regulation), ma ha affermato che il consenso degli investitori e l’interesse degli emittenti ignorano la valenza sistemica del problema [delle criptovalute, ndr].
Parole di lode nei confronti dell’intelligenza artificiale ha invece speso Savona, sottolineando che talune applicazioni portano “indubbi vantaggi all’impiego razionale delle risorse del Pianeta”.
Savona, una nuova architettura anche per difendere l'Europa
Secondo Savona anzi la tecnologia informatica impone una riconsiderazione dell’architettura istituzionale anche del mercato mobiliare, perché “il legame che si è storicamente affermato tra stabilità del metro monetario e protezione della moneta bancaria (i depositi) non è coerente con i principi elaborati da secoli di riflessioni e sperimentazioni”.
Anzi i circuiti virtuosi per la crescita reale potrebbero essere disturbati dalle interferenze di monete private come le criptovalute.
Secondo Savona insomma è necessario difendere una sola moneta per la protezione dei valori nel tempo non soltanto affermando il valore di un unico controllo della stabilità monetaria, ma anche ai fini della stabilità finanziaria.
In questo contesto Savona ha proposto tutta una nuova architettura di regolamentazione basata su vari pilastri: l’introduzione di un euro digitale con contabilità decentrata, ma conoscibile (architettura DLT, non blockchain).
Secondo il presidente uscente della Consob questo toglierebbe ai depositi bancari la natura monetaria, libererebbe la banca centrale dal compito di difendere la solvibilità delle banche e renderebbe inutili schemi di garanzia dei depositi fino a 100 mila euro e anche la differenziazione di trattamento tra strumenti monetari e finanziari delle banche, compreso il mancato rimborso (bail-in) in caso di default delle altre forme di debito. Si potrebbe così creare, secondo Savona, un’unica autorità di vigilanza finanziaria che sarebbe il maggior consulente in materia per Parlamento e Governo.
Servirebbe in questa prospettiva anche un safe-asset europeo per governare la liquidità (non per finanziare la spesa come gli eurobond) contrastando con mezzi di mercato la competizione estera. Secondo Savona andrebbero inoltre delegate alla BCE anche le decisioni sul cambio estero dell’euro per fronteggiare gli effetti del protezionismo e delle manipolazioni dei cambi.
Nella prospettiva di Savona questa nuova architettura istituzionale consentirebbe anche di ridurre la dipendenza europea dalle sorti del dollaro e di incanalare un uso produttivo del risparmio europeo, modificando l’attuale modello vocato alle esportazioni in un modello trascinato dai consumi dei 450 milioni di cittadini europei.
Savona, bisognerà chiarire le norme sui dossier caldi
Su un fronte più pragmatico Savona ha infine fatto degli accenni ad alcune tematiche di stringente attualità come l’interazione tra le norme di mercato e societarie del Testo unico della finanza e le indicazioni sul golden power.
Anche il rapporto tra obiettivi di sicurezza statali e investimenti esteri diretti e indiretti è un tema impellente. Si pone in definitiva una necessità di riunificazione normativa, che secondo Paolo Savona dovrebbe passare da una raccolta unica contabile delle informazioni monetarie e finanziarie per l’Eurosistema.
In questo contesto anche i regolamenti dei mercati e l’attuazione della “Legge Capitali” hanno chiamato in causa la Consob. Alcune ulteriori criticità riguardano secondo Savona la collocazione di Borsa Italiana nel Gruppo Euronext e il mancato chiarimento sulle funzioni specifiche della gestione delle sette borse coinvolte, potrebbe essere necessario infatti specificare, come taluni richiedono, la tutela indipendente degli interessi di ciascuna borsa nazionale per creare un mercato che mantenga il risparmio nel territorio in cui si forma.