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Riforma Pensioni, cantiere al via: cosa ci aspetta nel 2024? Novità e proposte

di Valentina Zappalà pubblicato:
3 min

Riforma Pensioni 2024, via ai lavori: dopo il primo tavolo di discussione, si attende un secondo incontro, già fissato a febbraio. Ma cosa dobbiamo aspettarci dalla futura Riforma? Ecco le proposte in campo.

Riforma Pensioni, cantiere al via: cosa ci aspetta nel 2024? Novità e proposte

È ufficiale: il cantiere per discutere in merito al futuro della Riforma Pensioni 2024 ha ufficialmente preso avvio. Lo scorso 19 gennaio 2023 si è tenuto il primo incontro tra i sindacati e l’attuale Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone.

Tante le proposte in campo, ma poco il tempo per decidere: rimandata tantissime volte, la Riforma Pensioni dovrà necessariamente vedere la luce entro il 2024.

Mentre le erogazioni delle pensioni di febbraio 2023 fanno già discutere per i casi di mancato aumento, vediamo quali sono le proposte e le novità che, a breve, potrebbero riguardare tutti i pensionati, attuali e futuri.

Riforma Pensioni 2024: l’incontro tra Ministero e sindacati

L’incontro che si è tenuto lo scorso 19 gennaio 2023 ha previsto la presenza, oltre che della Ministra Calderone, anche dei sottosegretari di Lavoro ed Economia e Finanze, rispettivamente Durigon e Freni. Presenti, ovviamente, anche le rappresentanze delle associazioni sindacali e dell’INPS.

È emerso che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha in mente di potenziare le forme di pensionamento anticipato per determinate categorie di lavoratori, quelli che svolgono mansioni usuranti.

C’è anche la volontà di favorire l’accesso ai posti di lavoro ai giovani, nel tentativo di facilitare e incoraggiare il ricambio generazionale.

Inoltre, il Ministero intende ripristinare il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, al fine di monitorare al meglio la situazione economica e proporre, di conseguenza, dei progetti e delle novità realmente sostenibili in termini economici.

A breve, è previsto anche un secondo tavolo di discussione, che dovrebbe tenersi in data 8 febbraio 2023. Durante questo secondo incontro si discuterà quasi sicuramente del destino di Opzione Donna. La nuova discussione sarà infatti incentrata su proposte che riguarderanno, nello specifico, le donne ed i giovani.

Riforma Pensioni 2024: cosa propongono INPS e sindacati

Sia l’INPS che le associazioni sindacali hanno avanzato le proprie proposte in merito alla nuova Riforma Pensioni 2024.

Già l’anno scorso il presidente Tridico, la più alta carica INPS, aveva avanzato una propria proposta. Tridico spinge per una forma di pensionamento anticipato, accessibile a 62 o 63 anni, che però preveda l’erogazione di un assegno che tenga conto solamente dei contributi versati. L’assegno passerebbe da parziale ad un importo completo a 67 anni, ossia l’età prevista per poter accedere alla regolare pensione di vecchiaia.

Sindacati quali CGIL, CISL e UIL, invece, vorrebbero una Riforma Pensioni 2024 più radicale. Innanzitutto, i sindacati premono per misure che favoriscano i lavori usuranti, ampliando radicalmente la platea, e per un maggiore sostegno alle categorie deboli, quali le donne, i caregiver, i fruitori di Legge 104.

Per quanto riguarda l’accesso alle pensioni, i sindacati vorrebbero puntare su forme di pensionamento flessibile, con ingresso a partire dai 62 anni di età o il raggiungimento di 41 anni di contributi versati.

Riforma Pensioni 2024: per la Lega la soluzione è Quota 41

Anche la Lega ha avanzato le proprie proposte, mediante le parole del suo sottosegretario, Claudio Durigon. Per la Riforma Pensioni 2024, la Lega auspica una Quota 41 per tutti, che non tenga conto dell’età anagrafica.

Nei piani della Lega, insomma, l’accesso alle pensioni dovrebbe essere legato esclusivamente al versamento di 41 anni di regolare contribuzione.

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