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Smart working, nuove regole dal 1°aprile: multe fino a 500 euro e accordi obbligatori. Ecco cosa cambia

di Chiara Turano pubblicato:
3 min

Nuove regole per lo smart working in vigore dal 1°aprile 2024 per i datori di lavoro: scatta l'obbligo di stipula dell' accordo individuale per ciascun lavoratore da remoto che se disatteso porta al pagamento di multe fino a 500 euro. Ecco cosa cambia dal prossimo mese: tutte le novità.

Smart working, nuove regole dal 1°aprile: multe fino a 500 euro e accordi obbligatori. Ecco cosa cambia

Smart working ancora una volta sotto i riflettori. Nuove regole disciplineranno il funzionamento del lavoro agile dal 1° aprile 2024, una volta venuti meno i benefici concessi fino al 31 marzo ai lavoratori fragili e a chi ha figli di età inferiore ai 14 anni. 

Ma cosa cambia dal prossimo mese? Oltre al ritorno agli accordi individuali, i datori di lavoro rischiano una multa fino a 500 euro, ma non solo. 

Scopriamo insieme come cambia lo smart working e quali novità sono attese e gli obblighi imprescindibili per i datori di lavoro.

Smart working, nuove regole dal 1°aprile: multe fino a 500 euro e accordi obbligatori

Il più recente decreto Milleproroghe ha messo la parola fine agli emendamenti per allungare o rendere definitivo il lavoro in smart working per alcuni lavoratori, a prescindere dall’attività svolta nel settore pubblico o privato.

In realtà, più che di nuove regole dal 1°aprile 2024 si potrebbe parlare di un vero e proprio ritorno al passato, poiché dal prossimo mese vengono ristabiliti gli accordi individuali.

I datori di lavoro devono fare molta attenzione nel rispettarli per non incorrere in multe che possono arrivare a sfiorare i 500 euro.

Smart working, cosa cambia con gli accordi individuali

Dal 1°aprile 2024 gli accordi individuali diventano obbligatori per lo smart working. Ogni accordo stipulato tra il lavoratore e l’azienda deve contenere le indicazioni disciplinanti il lavoro in presenza da quello da remoto, così come la tipologia di accordo (a tempo determinato o indeterminato).

Le aziende hanno l’obbligo di informare il lavoratore sui dispositivi e gli strumenti a sua disposizione per svolgere adeguatamente il lavoro da casa, regole di controllo dell’attività comprese.

Inoltre, ogni accordo individuale deve garantire una serie di tutele sia al lavoratore in smart working, sia al datore.

Ai primi va riconosciuto il “diritto alla disconnessione”: ogni lavoratore da remoto deve svolgere l’attività da casa entro fasce orarie definite in modo da poter avere del tempo libero da dedicare alla propria vita, al riposo e ad altre attività.

Smart work, altri obblighi per i datori di lavoro

Ma cosa accade se non si rispettano le nuove regole dello smart working in vigore dal 1°aprile 2024?

Le aziende che non stipulano gli accordi collettivi con i lavoratori in modalità agile rischiano pesanti multe

Ogni datore deve obbligatoriamente comunicare la data di inizio dello smart working dalla piattaforma “Servizio Lavoro” entro e non oltre cinque giorni dall’inizio dell’attività da remoto. 

Se il datore di lavoro viene meno a questa regola incorre in multe che vanno da un minimo di 100 euro fino ad un massimo di 500 euro per ciascun lavoratore.

Tale disciplina vale anche per i lavoratori con figli a carico sotto i 14 anni di età e per i fragili considerato che, come abbiamo sottolineato in apertura di articolo, dal 31 marzo viene meno la deroga prima prevista. 

Sull’azienda grava l’obbligo di conservare gli accordi stipulati con i lavoratori in smart working per 5 anni.

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Lavoro