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STM subisce pressioni dal settore semiconduttori: analisi e possibili prospettive

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Il settore dei semiconduttori è in difficoltà: da Asml a Nvidia, le tendenze e le possibili prospettive. Analisi grafica di STM

STM subisce pressioni dal settore semiconduttori: analisi e possibili prospettive

Seduta debole ieri per STM

Seduta debole ieri per STM. Il titolo ha ceduto l'1,91% a 39,875 euro. I prezzi hanno oscillato tra 39,655 e 40,61 euro.

STM ha subito le pressioni sul comparto derivanti tra le altre cose dalla trimestrale di Asml.

Asml ha registrato una perdita del 2,93%, le attese per il 2024 sono prudenti

Ad Amsterdam, l'azienda produttrice di apparecchiature per semiconduttori, Asml Holding NV (ASML), ha registrato una perdita del 2,93% scendendo a 555,80 EUR.

Nonostante abbia riportato un utile nel terzo trimestre in linea con le aspettative del consensus, la società prevede vendite stabili per il 2024.

Nel terzo trimestre, ASML ha riportato un utile per azione di 4,81 euro, superando le previsioni del consensus, confermando al contempo l'obiettivo di crescita del 30% per il 2023.

Tuttavia, sono stati i commenti prudenti del management per il 2024 a pesare sul titolo.

L'azienda ha dichiarato: "L'industria dei semiconduttori sta attraversando il punto più basso del ciclo. I nostri clienti prevedono che ci possa essere un punto di svolta entro la fine dell'anno, anche se sono ancora incerti sulla ripresa della domanda. Prevediamo che il 2024 sarà un anno di transizione, adottiamo una posizione cauta e stimiamo vendite in linea con quelle del 2023."

Gli analisti di Jefferies hanno sottolineato che, nonostante le previsioni dell'azienda siano inferiori alle attese, l'approccio conservativo potrebbe incoraggiare gli investitori a guardare oltre il 2024.

Nel terzo trimestre, le vendite di ASML sono state di 6,7 miliardi di euro, in calo del 3% su base annua, mentre gli ordini netti sono diminuiti in modo significativo, scendendo a 2,6 miliardi di euro rispetto ai 4,5 miliardi dell'anno precedente.

Il margine lordo è salito leggermente al 51,9% (rispetto al 51,3%), superando le aspettative.

L'utile operativo è stato di 2,18 miliardi di euro, rispetto all'1,94 miliardi di euro riportati nello stesso periodo dell'anno precedente, mentre l'utile netto ha raggiunto 1,89 miliardi di euro, superando l'1,70 miliardi di euro del 2023.

Il free cash flow è sceso a 626 milioni di euro nel trimestre (rispetto ai 813 milioni di euro dell'anno precedente) a causa di un notevole aumento degli investimenti (500 milioni di euro rispetto ai 357 milioni di euro del terzo trimestre 2022).

Ribasso corposo anche per Nvidia

Il comparto dei semiconduttori era già entrato in difficoltà martedì con il ribasso di Nvidia (NVDA) che ha subito una brusca diminuzione del 6%, il suo più ampio calo giornaliero dal mese di agosto. Il ribasso è poi proseguito mercoledì con un –3,96%.

Ciò è dovuto alla decisione degli Stati Uniti di limitare la vendita di chip progettati appositamente dall'azienda per il mercato cinese.

Questa mossa mira a impedire alla Cina l'accesso alle tecnologie dei semiconduttori altamente avanzati. L'annuncio ha influenzato negativamente anche i titoli europei nel settore dei chip, causando una tendenza al ribasso che si è protrattata anche nella seduta di mercoledì.

Il contesto grafico di STM non è disperato, supporto critico a 39,56 euro

Il contesto grafico di STM non è disperato nonostante i recenti cali: i minimi di martedì, a 39,63, sono allineati con quelli della candela di tipo "hammer" del 25 settembre, collocati per la precisione a 39,56 euro.

Anche la candela del 17 ottobre è un "hammer", a conferma dell'importanza del supporto raggiunto.

La candela di mercoledì, nonostante il forte ribasso, è rimasta all'interno della precedente, senza negare quindi le possibilità di un rimbalzo.

Sarebbero discese al di sotto di area 39,56 a fare temere il proseguimento del ribasso con target almeno fino a 37,25, sul minimo del 4 maggio.

Dalla tenuta di area 39,56 e dal superamento del massimo di martedì a 41,18 potrebbe derivare il test del picco dell'11 ottobre a 42,81, allineato con il lato alto del gap del 7 settembre.

In caso di superamento di questa resistenza le oscillazioni delle ultime settimane si dimostrerebbero un "doppio minimo", figura rialzista con target a 46 euro circa.