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Affitti brevi, novità in arrivo da settembre 2024: cos’è il CIN e cosa cambia per i proprietari

di Valentina Zappalà pubblicato:
3 min

Novità in arrivo a settembre 2024 per gli affitti brevi: i proprietari dovranno esporre il CIN. Ecco di cosa si tratta.

Affitti brevi, novità in arrivo da settembre 2024: cos’è il CIN e cosa cambia per i proprietari

A partire dal mese di settembre 2024, arriveranno diverse novità e regole in merito agli affitti brevi. In particolare, diverse Regioni hanno espresso il proprio parere favorevole in merito al cosiddetto CIN.

Si tratta, nel dettaglio, di un codice che diventerà obbligatorio per chi affitta, e che dovrà essere esposto per evitare pesanti sanzioni.

Stando alle ultime informazioni in merito, le novità non verranno applicate durante l’estate, ma come già detto diventeranno operative dal prossimo settembre.

Affitti brevi, novità in arrivo da settembre 2024: cos’è il CIN e cosa cambia per i proprietari

Il Governo Meloni è attivamente impegnato alla lotta all’evasione fiscale, e tale lotta si avvale di diversi nuovi strumenti.

Tra questi il CIN, il Codice Identificativo Nazionale, che diventerà obbligatorio per gli affitti brevi a partire da settembre 2024.

Si attende infatti un decreto dedicato, ad opera del Ministro del Turismo, che servirà per inaugurare l’apposito portale, dedicato proprio al rilascio del CIN.

Tutti gli alloggi ad uso turistico e che vengono regolarmente locati in modalità affitto breve, infatti, dovranno richiedere tale Codice Identificativo Nazionale mediante la piattaforma.

I proprietari dovranno quindi curarsi di richiedere il CIN per tutti gli immobili che affittano ad uso turistico.

L’esposizione del CIN non dovrà avvenire solamente all’interno dell’immobile, ma anche negli annunci di affitto pubblicati sia offline che online.

In questo modo, sarà possibile evitare frodi, dato che le strutture autorizzate dovranno necessariamente essere dotate di tale codice. Ma è anche un metodo innovativo per la lotta all’evasione fiscale.

La mancata esposizione del Codice, o peggio ancora la sua mancata richiesta, comporteranno sanzioni dai 5.000 agli 8.000 euro.

Affitti brevi, in arrivo il nuovo Registro Unico nazionale

Verrà infatti istituita una vera e propria banca dati nazionale, contenente le strutture autorizzate e il relativo CIN. In questo modo, gli affitti brevi verranno soggetti a controlli più serrati.

Cesseranno quindi di esistere i vari modelli regionali, in favore di un registro unico nazionale relativo agli affitti brevi.

In tal modo, il nostro Paese si conformerà a quando disposto su base europea, mediante il Regolamento UE 2018/1724, che regolamenta proprio la locazione e gli affitti brevi.

L’introduzione del CIN, in ogni caso, non è una vera e propria novità. Se ne parlava già dal 2023, con uno studio da parte del Governo sulle restrizioni da applicare alle locazioni turistiche.

Mancava però un decreto che rendesse operativo il Codice, così come mancava il favore della Conferenza di Regioni e Province autonome. Il parere favorevole è però finalmente arrivato.

Si attende ora solamente l’approvazione dell’intesa Stato – Regioni, che però dovrebbe arrivare entro la fine di maggio.

Decreto atteso dopo l’estate

È improbabile, comunque, che il nuovo decreto e le nuove regole sugli affitti brevi riusciranno a diventare operativi prima dell’estate.

È proprio a fine estate che si attende il decreto che renderà reale il CIN, ma è quasi certo che vi sarà una prima fase di transizione, per dare il tempo ai proprietari di locazioni destinate agli affitti brevi di richiedere ed esporre il CIN.

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