FTAOnline

Buoni risultati per il Gruppo Azimut nel primo trimestre 2023

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
3 min

Azimut: positivi risultati nel primo trimestre del 2023 e conferma degli obiettivi per l'anno in corso.

Buoni risultati per il Gruppo Azimut nel primo trimestre 2023

Bene il primo trimestre di Azimut

Azimut Holding ha riportato buoni risultati nel primo trimestre 2023, con ricavi sostanzialmente in linea con l'anno precedente nonostante il deconsolidamento di Sanctuary.

Inoltre, le commissioni di gestione ricorrenti sono aumentate grazie alla crescita delle masse totali e all'introduzione di un nuovo modello di pricing, mentre i ricavi assicurativi sono stati positivamente influenzati dalle commissioni di performance.

Le commissioni di performance dei fondi comuni di investimento sono diminuite a causa del nuovo modello di pricing. In generale, la società è stata in grado di ridurre i costi operativi nonostante il contesto inflazionistico sfavorevole.

Azimut Holding ha riportato ricavi pari a €326.3 milioni nel primo trimestre 2023

Azimut Holding ha riportato ricavi pari a €326.3 milioni nel primo trimestre 2023, sostanzialmente in linea con il primo trimestre 2022 nonostante il deconsolidamento di Sanctuary.

Le commissioni di gestione ricorrenti sono aumentate del 11% YoY a €284.8 milioni grazie alla crescita delle masse totali e all'introduzione di un nuovo modello di pricing ad aprile 2022.

I ricavi assicurativi sono ammontati a €29.1 milioni, in aumento del 28% YoY, principalmente a causa delle commissioni di performance.

Tuttavia, le commissioni di performance dei fondi comuni di investimento sono state di €4.1 milioni, in calo dell'87% YoY, negativamente influenzate dal nuovo modello di pricing.

I costi operativi totali sono diminuiti dell'8% a €176.6 milioni (rispetto a €191.9 milioni nel 1Q 2022), sostenuti dal deconsolidamento di Sanctuary, parzialmente compensato dalla consolidazione di nuove entità in Australia e Italia e dal contesto inflazionistico.

L'utile operativo è cresciuto del 11% a €149.6 milioni e il margine operativo è aumentato al 46% dal 41% nel primo trimestre 2022, grazie alla crescita dei ricavi e alla riduzione dei costi.

Le imposte sul reddito sono aumentate a €64.1 milioni, rispetto a €32.5 milioni nel 1Q 2022. Ad aprile 2023, Azimut ha siglato un accordo con l'Agenzia delle Entrate italiana per questioni fiscali intercompany relative agli anni fiscali dal 2016 al 2021, accettando di pagare un importo una tantum di €26.4 milioni, comprensivi di interessi.

L'utile netto adjusted, che esclude l'onere una tantum di €26.4 milioni, è aumentato del 33% a €127.1 milioni.

Alla fine di marzo 2023, la posizione finanziaria netta consolidata è stata positiva per circa €349 milioni, in aumento di €55.9 milioni rispetto alla fine di dicembre 2022, nonostante acquisizioni e investimenti di circa €90 milioni.

La posizione finanziaria netta alla fine di marzo non include la cedola in contanti di €1.30 per azione approvata dall'assemblea degli azionisti, che verrà pagata il 24 maggio 2023.

Il Gruppo ha lanciato un nuovo prodotto su auto storiche

Il Gruppo ha lanciato un nuovo prodotto su auto storiche, primo ed unico fondo d'investimento evergreen e sostenibile sul settore al mondo.

Commenti positivi di CEO e CFO

Il CEO del Gruppo, Gabriele Blei, ha commentato che il modello di business integrato e diversificato di Azimut è in grado di generare 50 punti base di margine d'utile netto.

Il CFO Alessandro Zambotti ha aggiunto che i risultati del primo trimestre 2023 evidenziano una crescita trimestrale dei ricavi e una riduzione dei costi che hanno portato a un margine operativo del 46%, uno dei migliori del settore.

Banca Akros positiva sul titolo

Banca Akros ha confermato la raccomandazione "buy" su Azimut e ha mantenuto il prezzo obiettivo a 26 euro in attesa dei risultati trimestrali dell'azienda. Gli analisti si aspettavano un operating profit leggermente più basso, con una diminuzione del 4% anno su anno, mentre i ricavi totali avrebbero dovuto registrare a loro avviso una diminuzione del 4% principalmente a causa di minori commissioni di performance.